Questa tesi esplora il ruolo dei missionari cristiani come agenti del colonialismo tra le popolazioni tribali in India. I missionari cristiani hanno spesso agito come strumenti di espansione coloniale, esportando non solo la religione ma anche un sistema di valori che destabilizzava e trasformava profondamente le comunità tribali. Questo studio si focalizza su come le attività missionarie, con la loro enfasi sull'educazione e la sanità, abbiano introdotto un modello di welfare che spesso metteva in ombra le pratiche tradizionali, costringendo i tribali a confrontarsi con una realtà socioculturale diversa e talvolta ostile. Il lavoro fornisce un'introduzione storica generale al lavoro dei missionari in India, elencando le principali potenze coloniali europee e i gruppi missionari ad esse associati. Successivamente, vengono presentate le modalità di lavoro di questi missionari presso le comunità dalit e ādivāsī. Il testo illustra come le strategie missionarie di conversione e di assistenza sociale abbiano influenzato profondamente la struttura socioculturale delle comunità tribali, spesso imponendo un modello di vita occidentale che ha alterato tradizioni e identità locali. La situazione dei missionari e delle comunità tribali viene esaminata attraverso le prospettive di tre figure di notevole importanza per la politica indiana: Mohāndās Karamchand Gāndhī, Amritlāl Viṭhaldās Thakkar e Verrier Elwin. Gāndhī è noto per la sua opposizione alle conversioni forzate e per il suo sostegno alle comunità tribali come parte integrante del tessuto sociale indiano. Thakkar, un attivista per i diritti dei tribali, ha lavorato per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni emarginate, mentre Elwin, un antropologo e ex missionario, ha documentato le culture tribali e ha fortemente criticato l'interferenza missionaria. Le opinioni dei principali gruppi che compongono la destra fondamentalista hindū sui temi della conversione e della presenza straniera in India vengono analizzate con attenzione. Viene posta particolare attenzione al modo in cui queste opinioni, seppur inconsciamente, abbiano interiorizzato i modelli e le idee occidentali. La destra fondamentalista vede le conversioni come una minaccia alla cultura e all'identità hindū, portando a tensioni e conflitti con le comunità cristiane. Attraverso un'analisi storica e sociopolitica, questa ricerca intende comprendere l'impatto delle missioni cristiane sulle popolazioni tribali, evidenziando le dinamiche di potere che hanno caratterizzato l'era coloniale e continuano a influenzare le relazioni intercomunitarie nell'India contemporanea.
La Chiesa in fondo alla foresta: i missionari cristiani come agenti del colonialismo europeo presso i popoli tribali dell'India
DOMINICI, ELISABETTA
2023/2024
Abstract
Questa tesi esplora il ruolo dei missionari cristiani come agenti del colonialismo tra le popolazioni tribali in India. I missionari cristiani hanno spesso agito come strumenti di espansione coloniale, esportando non solo la religione ma anche un sistema di valori che destabilizzava e trasformava profondamente le comunità tribali. Questo studio si focalizza su come le attività missionarie, con la loro enfasi sull'educazione e la sanità, abbiano introdotto un modello di welfare che spesso metteva in ombra le pratiche tradizionali, costringendo i tribali a confrontarsi con una realtà socioculturale diversa e talvolta ostile. Il lavoro fornisce un'introduzione storica generale al lavoro dei missionari in India, elencando le principali potenze coloniali europee e i gruppi missionari ad esse associati. Successivamente, vengono presentate le modalità di lavoro di questi missionari presso le comunità dalit e ādivāsī. Il testo illustra come le strategie missionarie di conversione e di assistenza sociale abbiano influenzato profondamente la struttura socioculturale delle comunità tribali, spesso imponendo un modello di vita occidentale che ha alterato tradizioni e identità locali. La situazione dei missionari e delle comunità tribali viene esaminata attraverso le prospettive di tre figure di notevole importanza per la politica indiana: Mohāndās Karamchand Gāndhī, Amritlāl Viṭhaldās Thakkar e Verrier Elwin. Gāndhī è noto per la sua opposizione alle conversioni forzate e per il suo sostegno alle comunità tribali come parte integrante del tessuto sociale indiano. Thakkar, un attivista per i diritti dei tribali, ha lavorato per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni emarginate, mentre Elwin, un antropologo e ex missionario, ha documentato le culture tribali e ha fortemente criticato l'interferenza missionaria. Le opinioni dei principali gruppi che compongono la destra fondamentalista hindū sui temi della conversione e della presenza straniera in India vengono analizzate con attenzione. Viene posta particolare attenzione al modo in cui queste opinioni, seppur inconsciamente, abbiano interiorizzato i modelli e le idee occidentali. La destra fondamentalista vede le conversioni come una minaccia alla cultura e all'identità hindū, portando a tensioni e conflitti con le comunità cristiane. Attraverso un'analisi storica e sociopolitica, questa ricerca intende comprendere l'impatto delle missioni cristiane sulle popolazioni tribali, evidenziando le dinamiche di potere che hanno caratterizzato l'era coloniale e continuano a influenzare le relazioni intercomunitarie nell'India contemporanea.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109737