Teachers daily have to deal with extremely heterogeneous classes composed of students with different cognitive and behavioral characteristics. Sometimes these can lead to difficulties in executive functions, problems of school success, adaptation to the role and social relations. Thanks to the manuals of child psychology and pedagogy, we know well the traits that characterize a child that presents itself as a difficult and problematic case, but in everyday life the perception and representation that a teacher has about the students have a great impact. Teachers' perception of all these aspects, and especially of students with the greatest difficulty, ends up influencing and having a significant impact on the educational and teaching choices and on the strategies and methods of class management adopted by the teacher. The teacher, daily, implements decision-making processes in order to remedy certain situations involving children considered particularly difficult; these teaching practices are partly determined by the beliefs that teachers have about school, learning, their profession and teaching. These are latent aspects, underlying teaching practices and are not directly observable. Through a survey aimed at teachers, it was possible to investigate how their subjectivity affects the daily management of "difficult cases" in the classroom and what strategies they adopt to foster a positive classroom climate in everyday life. In particular, they aim to highlight the way in which a problematic situation is conducted and the role attributed to some essential aspects such as inclusion and educability. This study was conducted through the administration of anonymous paper questionnaires to teachers of the Kindergartens and Primary of two Comprehensive Institutes of the province of Cuneo. The answers provided can be expressed through indications of frequency and levels of agreement with respect to certain educational choices and class management, taken in relation to a given problematic situation. From this research it emerges in a preponderant way that teachers reveal greater difficulties in the management of students who exhibit oppositional and challenging behaviors towards them, highlighting the central aspect of the teacher-student relationship in the learning process. The answers provided on the management of particular problem situations with students with different difficulties show how teachers agree in considering management positively through strategies based on evidenced theories, even if a good percentage considers also shareable a modality of conduction based more on strategies closer to the common sense. Such research can help teachers to become aware of the factors that affect the strategies they implement in their relationship with children considered difficult cases. This metacognitive approach can be the basis for improving the teacher-pupil relationship and thus promoting school success.

Quotidianamente nella scuola gli insegnanti hanno a che fare con classi estremamente eterogenee composte da studenti con caratteristiche cognitive e comportamentali differenti. Talvolta queste possono determinare difficoltà inerenti le funzioni esecutive, problemi di successo scolastico, di adattamento al ruolo e nelle relazioni sociali. A livello teorico, grazie ai manuali di psicologia infantile e pedagogia, conosciamo bene i tratti che caratterizzano un bambino che si presenta come caso difficile e problematico, ma nella quotidianità incidono moltissimo la percezione e la rappresentazione che un insegnante ha del “caso difficile”. La percezione da parte degli insegnanti relativa a tutti questi aspetti e in special modo agli allievi che presentano maggiori difficoltà finisce per influire e avere un impatto notevole sulle scelte educative e didattiche e sulle strategie e modalità di gestione della classe adottate dall’insegnante. Il docente, quotidianamente, mette in atto dei processi decisionali al fine di ovviare a determinate situazioni che vedono coinvolti bambini considerati particolarmente difficili; queste prassi didattiche sono in parte determinate dalle convinzioni che i docenti hanno in merito alla scuola, all’apprendimento, alla propria professione e alla didattica. Questi sono aspetti latenti, sottesi alle pratiche didattiche e non sono direttamente osservabili. Attraverso un’indagine rivolta agli insegnanti è stato possibile indagare come la loro soggettività influisca sulla gestione quotidiana in classe dei “casi difficili” e quali strategie adottino per favorire nella quotidianità un clima di classe positivo. In particolare, si mirano a rilevare la modalità di conduzione di una situazione problematica e il ruolo attribuito in questo ad alcuni aspetti essenziali come l’inclusione e l’educabilità. Tale studio è stato condotto attraverso la somministrazione di questionari cartacei anonimi agli insegnanti delle Scuole dell’Infanzia e Primaria di due Istituti Comprensivi della provincia di Cuneo. Le risposte fornite possono essere espresse attraverso indicazioni di frequenza e livelli di accordo rispetto a determinate scelte educative e di gestione della classe, prese in relazione ad una determinata situazione problematica. Da tale ricerca emerge in maniera preponderante come gli insegnanti rivelino maggiori difficoltà nella gestione di allievi che tendono a mettere in atto comportamenti oppositivi e di sfida nei loro confronti, evidenziando l’aspetto centrale della relazione insegnante-discente nel processo di apprendimento. Le risposte fornite in merito alla gestione di particolari situazioni problematiche con allievi che presentano difficoltà diverse dimostrano come gli insegnanti siano concordi nel considerare positivamente la gestione attraverso strategie basate su teorie evidenced based, anche se una buona percentuale ritiene anche condivisibile una modalità di conduzione basata maggiormente su strategie più vicine al senso comune. Ricerche di questo tipo possono contribuire a maturare negli insegnanti la consapevolezza dei fattori che incidono sulle strategie da loro messe in atto nella relazione con i bambini considerati casi difficili. Tale approccio metacognitivo può essere la base per migliorare la relazione insegnante-alunno e favorire così il successo scolastico.

Bambini e bambine considerati "casi difficili": percezione da parte degli insegnanti e gestione quotidiana in classe.

GERBAUDO, BIANCA
2023/2024

Abstract

Quotidianamente nella scuola gli insegnanti hanno a che fare con classi estremamente eterogenee composte da studenti con caratteristiche cognitive e comportamentali differenti. Talvolta queste possono determinare difficoltà inerenti le funzioni esecutive, problemi di successo scolastico, di adattamento al ruolo e nelle relazioni sociali. A livello teorico, grazie ai manuali di psicologia infantile e pedagogia, conosciamo bene i tratti che caratterizzano un bambino che si presenta come caso difficile e problematico, ma nella quotidianità incidono moltissimo la percezione e la rappresentazione che un insegnante ha del “caso difficile”. La percezione da parte degli insegnanti relativa a tutti questi aspetti e in special modo agli allievi che presentano maggiori difficoltà finisce per influire e avere un impatto notevole sulle scelte educative e didattiche e sulle strategie e modalità di gestione della classe adottate dall’insegnante. Il docente, quotidianamente, mette in atto dei processi decisionali al fine di ovviare a determinate situazioni che vedono coinvolti bambini considerati particolarmente difficili; queste prassi didattiche sono in parte determinate dalle convinzioni che i docenti hanno in merito alla scuola, all’apprendimento, alla propria professione e alla didattica. Questi sono aspetti latenti, sottesi alle pratiche didattiche e non sono direttamente osservabili. Attraverso un’indagine rivolta agli insegnanti è stato possibile indagare come la loro soggettività influisca sulla gestione quotidiana in classe dei “casi difficili” e quali strategie adottino per favorire nella quotidianità un clima di classe positivo. In particolare, si mirano a rilevare la modalità di conduzione di una situazione problematica e il ruolo attribuito in questo ad alcuni aspetti essenziali come l’inclusione e l’educabilità. Tale studio è stato condotto attraverso la somministrazione di questionari cartacei anonimi agli insegnanti delle Scuole dell’Infanzia e Primaria di due Istituti Comprensivi della provincia di Cuneo. Le risposte fornite possono essere espresse attraverso indicazioni di frequenza e livelli di accordo rispetto a determinate scelte educative e di gestione della classe, prese in relazione ad una determinata situazione problematica. Da tale ricerca emerge in maniera preponderante come gli insegnanti rivelino maggiori difficoltà nella gestione di allievi che tendono a mettere in atto comportamenti oppositivi e di sfida nei loro confronti, evidenziando l’aspetto centrale della relazione insegnante-discente nel processo di apprendimento. Le risposte fornite in merito alla gestione di particolari situazioni problematiche con allievi che presentano difficoltà diverse dimostrano come gli insegnanti siano concordi nel considerare positivamente la gestione attraverso strategie basate su teorie evidenced based, anche se una buona percentuale ritiene anche condivisibile una modalità di conduzione basata maggiormente su strategie più vicine al senso comune. Ricerche di questo tipo possono contribuire a maturare negli insegnanti la consapevolezza dei fattori che incidono sulle strategie da loro messe in atto nella relazione con i bambini considerati casi difficili. Tale approccio metacognitivo può essere la base per migliorare la relazione insegnante-alunno e favorire così il successo scolastico.
ITA
Teachers daily have to deal with extremely heterogeneous classes composed of students with different cognitive and behavioral characteristics. Sometimes these can lead to difficulties in executive functions, problems of school success, adaptation to the role and social relations. Thanks to the manuals of child psychology and pedagogy, we know well the traits that characterize a child that presents itself as a difficult and problematic case, but in everyday life the perception and representation that a teacher has about the students have a great impact. Teachers' perception of all these aspects, and especially of students with the greatest difficulty, ends up influencing and having a significant impact on the educational and teaching choices and on the strategies and methods of class management adopted by the teacher. The teacher, daily, implements decision-making processes in order to remedy certain situations involving children considered particularly difficult; these teaching practices are partly determined by the beliefs that teachers have about school, learning, their profession and teaching. These are latent aspects, underlying teaching practices and are not directly observable. Through a survey aimed at teachers, it was possible to investigate how their subjectivity affects the daily management of "difficult cases" in the classroom and what strategies they adopt to foster a positive classroom climate in everyday life. In particular, they aim to highlight the way in which a problematic situation is conducted and the role attributed to some essential aspects such as inclusion and educability. This study was conducted through the administration of anonymous paper questionnaires to teachers of the Kindergartens and Primary of two Comprehensive Institutes of the province of Cuneo. The answers provided can be expressed through indications of frequency and levels of agreement with respect to certain educational choices and class management, taken in relation to a given problematic situation. From this research it emerges in a preponderant way that teachers reveal greater difficulties in the management of students who exhibit oppositional and challenging behaviors towards them, highlighting the central aspect of the teacher-student relationship in the learning process. The answers provided on the management of particular problem situations with students with different difficulties show how teachers agree in considering management positively through strategies based on evidenced theories, even if a good percentage considers also shareable a modality of conduction based more on strategies closer to the common sense. Such research can help teachers to become aware of the factors that affect the strategies they implement in their relationship with children considered difficult cases. This metacognitive approach can be the basis for improving the teacher-pupil relationship and thus promoting school success.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/109677