Lo stress, definito come una minaccia acuta all'omeostasi, induce una risposta adattativa o allostatica e può avere un'influenza sia a breve che a lungo termine sulla funzione del tratto gastrointestinale. Il sistema nervoso enterico è collegato bidirezionalmente al cervello attraverso vie parasimpatiche e simpatiche, formando l'asse cervello-intestino. La rete neurale del cervello, che genera la risposta allo stress, è chiamata circuito centrale dello stress e include il nucleo paraventricolare dell'ipotalamo, l'amigdala e il grigio periacqueduttale. Riceve input dalle vie afferenti somatiche e viscerali e anche dalla corteccia motoria viscerale, compresa la corteccia prefrontale mediale, cingolata anteriore e insulare. L'output di questo circuito centrale dello stress è chiamato sistema motorio emotivo e include efferenti automatici, l'asse ipotalamo-ipofisario-surrenale e sistemi di modulazione del dolore. Gli stress psicologici e fisici attivano l'asse ipotalamo-ipofisario-surrenale, stimolando il fattore di rilascio della corticotropina (CRF), ormone adrenocorticotropo (ACTH), glucocorticoidi e catecolamine (norepinefrina ed epinefrina) nel sistema circolatorio. Attivano anche il sistema nervoso autonomo e inducono il rilascio neuronale di norepinefrina (NE) e altre sostanze neurotrasmettitorie nei tessuti periferici. Il tratto gastrointestinale è noto per essere sensibile allo stress e ai mediatori di esso, è infatti stato dimostrato che la capacità dei batteri enterici di rispondere direttamente ai mediatori neurochimici correlati allo stress, in particolare alle catecolamine, rappresenta un meccanismo attraverso il quale lo stress può influenzare l'infettività batterica in modo non immunitario. Una reazione esagerata allo stress è uno dei meccanismi coinvolti nella patogenesi dei disturbi funzionali digestivi, come la dispepsia (la “gastrite”) ed il colon irritabile (IBS): in queste patologie, attraverso l’asse microbiota-intestino-cervello, si alterano i livelli corporei di sostanze come i neuromodulatori e neurotrasmettitori - cortisolo, dopamina, adrenalina, serotonina- che regolano la disfunzione del nostro apparato digerente. Questi neurotrasmettitori sono oggetto di interesse per via dei loro ruoli nella fisiologia dell'intestino nella fisiopatologia del sistema gastrointestinale e del sistema nervoso centrale, essi sono in grado di regolare e controllare non solo il flusso sanguigno, ma influenzano anche la motilità intestinale, l'assorbimento dei nutrienti, il sistema immunitario innato del tratto gastrointestinale e il microbioma.
Stress e asse microbiota-intestino-cervello:Il ruolo dei neurotrasmettitori
PASTORE, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
Lo stress, definito come una minaccia acuta all'omeostasi, induce una risposta adattativa o allostatica e può avere un'influenza sia a breve che a lungo termine sulla funzione del tratto gastrointestinale. Il sistema nervoso enterico è collegato bidirezionalmente al cervello attraverso vie parasimpatiche e simpatiche, formando l'asse cervello-intestino. La rete neurale del cervello, che genera la risposta allo stress, è chiamata circuito centrale dello stress e include il nucleo paraventricolare dell'ipotalamo, l'amigdala e il grigio periacqueduttale. Riceve input dalle vie afferenti somatiche e viscerali e anche dalla corteccia motoria viscerale, compresa la corteccia prefrontale mediale, cingolata anteriore e insulare. L'output di questo circuito centrale dello stress è chiamato sistema motorio emotivo e include efferenti automatici, l'asse ipotalamo-ipofisario-surrenale e sistemi di modulazione del dolore. Gli stress psicologici e fisici attivano l'asse ipotalamo-ipofisario-surrenale, stimolando il fattore di rilascio della corticotropina (CRF), ormone adrenocorticotropo (ACTH), glucocorticoidi e catecolamine (norepinefrina ed epinefrina) nel sistema circolatorio. Attivano anche il sistema nervoso autonomo e inducono il rilascio neuronale di norepinefrina (NE) e altre sostanze neurotrasmettitorie nei tessuti periferici. Il tratto gastrointestinale è noto per essere sensibile allo stress e ai mediatori di esso, è infatti stato dimostrato che la capacità dei batteri enterici di rispondere direttamente ai mediatori neurochimici correlati allo stress, in particolare alle catecolamine, rappresenta un meccanismo attraverso il quale lo stress può influenzare l'infettività batterica in modo non immunitario. Una reazione esagerata allo stress è uno dei meccanismi coinvolti nella patogenesi dei disturbi funzionali digestivi, come la dispepsia (la “gastrite”) ed il colon irritabile (IBS): in queste patologie, attraverso l’asse microbiota-intestino-cervello, si alterano i livelli corporei di sostanze come i neuromodulatori e neurotrasmettitori - cortisolo, dopamina, adrenalina, serotonina- che regolano la disfunzione del nostro apparato digerente. Questi neurotrasmettitori sono oggetto di interesse per via dei loro ruoli nella fisiologia dell'intestino nella fisiopatologia del sistema gastrointestinale e del sistema nervoso centrale, essi sono in grado di regolare e controllare non solo il flusso sanguigno, ma influenzano anche la motilità intestinale, l'assorbimento dei nutrienti, il sistema immunitario innato del tratto gastrointestinale e il microbioma.File | Dimensione | Formato | |
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