Oggigiorno hanno un impatto sempre più decisivo le battaglie a favore dell’inclusività e dell’accettazione verso se stessi, e sono diventati ormai argomenti di interesse collettivo la body positivity e la body inclusivity. Molte figure mediatiche ̶ dagli influencer, ai modelli fino agli attori ̶ si sono esposte per lottare contro la discriminazione, frutto degli stereotipi che per decenni si sono consolidati nella cultura occidentale e non solo. Il cinema può essere considerato come lo specchio della società, e ha mostrato sugli schermi la medesima ma spesso e volentieri eliminandone o celando gli aspetti più “sgradevoli” della vita reale. Di conseguenza, ciò ha portato a non parlare di argomenti scomodi, e a marginalizzare molti attori perché non conformi agli standard estetici del proprio tempo. Nel caso degli attori “grassi”, sono spesso e volentieri stati relegati al genere della commedia, dove denigrare corpi non conformi è considerato accettabile in quanto giustificato dai presupposti del genere stesso. In particolare, nella commedia americana demenziale contemporanea persiste la stessa logica ma ̶ nel denigrare al limite del socialmente accettabile la diversità ̶ si è riusciti a portare sugli schermi figure che prima ne sarebbero state presumibilmente escluse. Molti attori continuano a sfruttare la propria fisicità come punto forte delle loro performance, utilizzando gli stereotipi per lanciare un messaggio più profondo, che incentiva a interrogarsi sulla condizione degli “esclusi”, considerati non conformi. Ogni attore declina l’argomento in modi differenti, pertanto in questa tesi si vogliono analizzare tre casistiche in grado di mettere in luce diverse declinazioni del medesimo tema. Il primo caso espone la tendenza all’esibizione della “grassezza” maschile nel cinema, portando come esempio Zach Galifianakis; il secondo caso riguarda le performers femminili con l’attrice Rebel Wilson; infine, l’ultimo caso riguarda i corpi grassi “costruiti” per mezzo del trucco prostetico. In conclusione, l’esibizione di corpi non conformi ha aperto a una maggiore accettazione e rispetto verso il tema della body acceptance, anche se ciò è avvenuto per lo più denigrando i corpi stessi e le fisicità considerate non conformi. Grazie a questa maggiore apertura, al giorno d’oggi sono così aumentate le casistiche di trattazione più “seria”, dove il discorso non vuole più solo essere di accettazione ma in generale di presa di consapevolezza delle problematiche sociali che l’essere “diversi” comporta.
Corpi grassi nella commedia americana contemporanea
TESTA, SUSANNA
2022/2023
Abstract
Oggigiorno hanno un impatto sempre più decisivo le battaglie a favore dell’inclusività e dell’accettazione verso se stessi, e sono diventati ormai argomenti di interesse collettivo la body positivity e la body inclusivity. Molte figure mediatiche ̶ dagli influencer, ai modelli fino agli attori ̶ si sono esposte per lottare contro la discriminazione, frutto degli stereotipi che per decenni si sono consolidati nella cultura occidentale e non solo. Il cinema può essere considerato come lo specchio della società, e ha mostrato sugli schermi la medesima ma spesso e volentieri eliminandone o celando gli aspetti più “sgradevoli” della vita reale. Di conseguenza, ciò ha portato a non parlare di argomenti scomodi, e a marginalizzare molti attori perché non conformi agli standard estetici del proprio tempo. Nel caso degli attori “grassi”, sono spesso e volentieri stati relegati al genere della commedia, dove denigrare corpi non conformi è considerato accettabile in quanto giustificato dai presupposti del genere stesso. In particolare, nella commedia americana demenziale contemporanea persiste la stessa logica ma ̶ nel denigrare al limite del socialmente accettabile la diversità ̶ si è riusciti a portare sugli schermi figure che prima ne sarebbero state presumibilmente escluse. Molti attori continuano a sfruttare la propria fisicità come punto forte delle loro performance, utilizzando gli stereotipi per lanciare un messaggio più profondo, che incentiva a interrogarsi sulla condizione degli “esclusi”, considerati non conformi. Ogni attore declina l’argomento in modi differenti, pertanto in questa tesi si vogliono analizzare tre casistiche in grado di mettere in luce diverse declinazioni del medesimo tema. Il primo caso espone la tendenza all’esibizione della “grassezza” maschile nel cinema, portando come esempio Zach Galifianakis; il secondo caso riguarda le performers femminili con l’attrice Rebel Wilson; infine, l’ultimo caso riguarda i corpi grassi “costruiti” per mezzo del trucco prostetico. In conclusione, l’esibizione di corpi non conformi ha aperto a una maggiore accettazione e rispetto verso il tema della body acceptance, anche se ciò è avvenuto per lo più denigrando i corpi stessi e le fisicità considerate non conformi. Grazie a questa maggiore apertura, al giorno d’oggi sono così aumentate le casistiche di trattazione più “seria”, dove il discorso non vuole più solo essere di accettazione ma in generale di presa di consapevolezza delle problematiche sociali che l’essere “diversi” comporta.File | Dimensione | Formato | |
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