The protection of the environment in the context of armed conflicts has become an increasingly relevant and critical topic in recent years. While the protection of the environment during conflicts is not a new concern, the need to ensure environmental protection and minimize negative impacts on natural resources during wars and armed conflicts has become increasingly apparent. Armed conflicts can cause serious damage to the environment and ecosystems, with long-term consequences for biodiversity, water resources, soil, and air. These damages can result from various causes, including the indiscriminate use of heavy weapons, pollution caused by explosions, deforestation, water pollution, and looting of natural resources. The Hague Conventions of 1899 and 1907, the Additional Protocols to the Geneva Conventions of 1977, and international humanitarian law (IHL) are the main international legal norms addressing the issue of environmental protection during armed conflicts. IHL prohibits the use of methods or means of warfare that cause widespread, long-term, and severe damage to the natural environment. It also prohibits the use of chemical and biological weapons that could have catastrophic impacts on the environment. However, despite the existence of these norms, their implementation and enforcement remain significant challenges. In contemporary conflicts, violations of environmental protection principles often occur. For example, there have been cases of illegal deforestation for financing war operations, water resource pollution due to infrastructure damage, and illicit trafficking of natural resources. To address these issues, several initiatives have been undertaken to improve environmental protection during armed conflicts. International organizations and non-governmental organizations have worked to raise public awareness and governments' awareness of the need to protect the environment during conflicts. Additionally, training and awareness programs have been implemented for military personnel and personnel involved in peacekeeping operations to promote compliance with environmental protection norms. It is important to emphasize that environmental protection in the context of armed conflicts is not just about preventing environmental damage but also about promoting environmental repair and reconstruction in affected areas after conflicts end. This involves adopting measures to restore damaged ecosystems and ensuring sustainable management of natural resources to facilitate the recovery of local communities. In the following pages, the issue will be further explored, with an analysis of sources and key issues, followed by a case study to help us better understand the practical application of international doctrine.
La tutela ambientale nell'ambito dei conflitti armati è diventata un argomento sempre più rilevante e critico negli ultimi anni. Mentre la protezione dell'ambiente durante i conflitti non è una preoccupazione nuova, è diventata sempre più evidente la necessità di garantire la tutela dell'ambiente e di minimizzare gli impatti negativi sulle risorse naturali durante le guerre e i conflitti armati. I conflitti armati possono causare gravi danni all'ambiente e agli ecosistemi, con conseguenze a lungo termine per la biodiversità, le risorse idriche, il suolo e l'aria. Questi danni possono derivare da diverse cause, tra cui l'uso indiscriminato di armi pesanti, l'inquinamento causato dalle esplosioni, l'abbattimento della vegetazione, l'inquinamento delle risorse idriche e il saccheggio delle risorse naturali. La Convenzione dell'Aia del 1899 e del 1907, i Protocolli addizionali alle Convenzioni di Ginevra del 1977 e il diritto internazionale umanitario costituiscono le principali norme legali internazionali che affrontano la questione della tutela ambientale durante i conflitti armati. Il DIU vieta l'uso di metodi o mezzi di guerra che causano danni estesi, duraturi e gravi all'ambiente naturale. Inoltre, proibisce anche l'uso di armi chimiche e biologiche che potrebbero avere impatti catastrofici sull'ambiente. Tuttavia, nonostante l'esistenza di queste norme, la loro implementazione e l'applicazione rimangono sfide significative. Nei conflitti contemporanei, spesso si verificano violazioni dei principi di tutela ambientale. Ad esempio, si sono verificati casi di deforestazione illegale per il finanziamento delle operazioni belliche, l'inquinamento delle risorse idriche a causa del danneggiamento delle infrastrutture e il traffico illecito di risorse naturali. Per affrontare queste problematiche, sono state fatte diverse iniziative per migliorare la tutela ambientale durante i conflitti armati. Gli organismi internazionali e le organizzazioni non governative hanno lavorato per sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi sulla necessità di proteggere l'ambiente durante i conflitti. Inoltre, sono stati avviati programmi di formazione e sensibilizzazione per i militari e il personale coinvolto nelle operazioni di pace, al fine di promuovere il rispetto delle norme di tutela ambientale. È importante sottolineare che la tutela ambientale nell'ambito dei conflitti armati non riguarda solo la prevenzione dei danni ambientali, ma anche la promozione della riparazione e della ricostruzione ambientale nelle aree colpite dopo la fine dei conflitti. Ciò implica l'adozione di misure per il ripristino degli ecosistemi danneggiati e la gestione sostenibile delle risorse naturali per favorire la ripresa delle comunità locali. Nelle pagine che seguono verrà approfondito il problema, con un’analisi delle fonti e delle principali problematiche, seguiti da un caso di studio che ci aiuti a comprendere meglio l’applicazione della dottrina internazionale nel pratico.
La tutela ambientale nell'ambito dei conflitti armati
ARESU, ALESSANDRO
2022/2023
Abstract
La tutela ambientale nell'ambito dei conflitti armati è diventata un argomento sempre più rilevante e critico negli ultimi anni. Mentre la protezione dell'ambiente durante i conflitti non è una preoccupazione nuova, è diventata sempre più evidente la necessità di garantire la tutela dell'ambiente e di minimizzare gli impatti negativi sulle risorse naturali durante le guerre e i conflitti armati. I conflitti armati possono causare gravi danni all'ambiente e agli ecosistemi, con conseguenze a lungo termine per la biodiversità, le risorse idriche, il suolo e l'aria. Questi danni possono derivare da diverse cause, tra cui l'uso indiscriminato di armi pesanti, l'inquinamento causato dalle esplosioni, l'abbattimento della vegetazione, l'inquinamento delle risorse idriche e il saccheggio delle risorse naturali. La Convenzione dell'Aia del 1899 e del 1907, i Protocolli addizionali alle Convenzioni di Ginevra del 1977 e il diritto internazionale umanitario costituiscono le principali norme legali internazionali che affrontano la questione della tutela ambientale durante i conflitti armati. Il DIU vieta l'uso di metodi o mezzi di guerra che causano danni estesi, duraturi e gravi all'ambiente naturale. Inoltre, proibisce anche l'uso di armi chimiche e biologiche che potrebbero avere impatti catastrofici sull'ambiente. Tuttavia, nonostante l'esistenza di queste norme, la loro implementazione e l'applicazione rimangono sfide significative. Nei conflitti contemporanei, spesso si verificano violazioni dei principi di tutela ambientale. Ad esempio, si sono verificati casi di deforestazione illegale per il finanziamento delle operazioni belliche, l'inquinamento delle risorse idriche a causa del danneggiamento delle infrastrutture e il traffico illecito di risorse naturali. Per affrontare queste problematiche, sono state fatte diverse iniziative per migliorare la tutela ambientale durante i conflitti armati. Gli organismi internazionali e le organizzazioni non governative hanno lavorato per sensibilizzare l'opinione pubblica e i governi sulla necessità di proteggere l'ambiente durante i conflitti. Inoltre, sono stati avviati programmi di formazione e sensibilizzazione per i militari e il personale coinvolto nelle operazioni di pace, al fine di promuovere il rispetto delle norme di tutela ambientale. È importante sottolineare che la tutela ambientale nell'ambito dei conflitti armati non riguarda solo la prevenzione dei danni ambientali, ma anche la promozione della riparazione e della ricostruzione ambientale nelle aree colpite dopo la fine dei conflitti. Ciò implica l'adozione di misure per il ripristino degli ecosistemi danneggiati e la gestione sostenibile delle risorse naturali per favorire la ripresa delle comunità locali. Nelle pagine che seguono verrà approfondito il problema, con un’analisi delle fonti e delle principali problematiche, seguiti da un caso di studio che ci aiuti a comprendere meglio l’applicazione della dottrina internazionale nel pratico.File | Dimensione | Formato | |
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