This thesis aims to outline the path intended for psychiatric offenders in our country, focusing on the various salient points that have characterized the Italian penal system regarding the issue of mental health, reflecting on the contrast between care and custody regarding places used for internment. The institutions responsible for the hospitalization of mentally ill people have always been criticized regarding the treatment reserved for inmates, starting from overcrowding, the living conditions, the violence used and, finally, the management of limited resources. The interned subject, as a human being, has every right to be respected in the name of the principles of dignity and respect as inviolable and fundamental rights enshrined both in the Constitution and in the European Convention on Human Rights (ECHR). Although the initial intent is to follow patients through inclusion within the current REMS and adapt an individualized therapeutic plan for each patient present, in reality the therapeutic-rehabilitative aspect does not always prevail over that of custody and control. The analysis of the problems relating to the management of these structures was possible thanks to The information system for monitoring the process of overcoming the OPG and penitentiary health services (SMOP) aimed at creating a homogeneous information base, continuously updateable, which allows to describe and evaluate both the overcoming process established by Annex C of the Prime Ministerial Decree 01.04.2008, both the implementation and operation of the services and structures that have replaced the Judicial Psychiatric Hospitals (OPG) and the Care and Custody Homes (CCC) with the Residences for the execution of security measures (REMS). The work seeks to examine from different points of view the situation of psychiatric assistance in Italy which, at times, finds difficulty in ensuring the right to treatment and social reintegration of the psychiatric patient since suitable forms of involvement of the Minister of Justice in the coordination and monitoring of the functioning of the existing REMS are not always implemented. Furthermore, an implementation and strengthening of the various local health services, dedicated to the prevention and treatment of mental distress, could be of great help for the management of patients interned in REMS, trying to better cope with the individual's treatment needs. By operating in this way, the REMS would no longer be the fulcrum around which the entire mental health system revolves but would become one of the stages of a progressive therapeutic path, complying with law no. 81/2014 which had conceived them only as a residual solution, i.e. hospitalization in them as an extreme ratio.
La presente tesi vuole delineare il percorso destinato ai soggetti psichiatrici autori di reato nel nostro Paese, soffermandosi sui vari punti salienti che hanno caratterizzato il sistema penale italiano circa la questione della salute mentale e riflettendo sul contrasto cura-custodia riguardante i luoghi adibiti all’internamento. Le istituzioni deputate al ricovero dei malati mentali, da sempre, sono state criticate per quanto riguarda il trattamento riservato agli internati a partire dal sovraffollamento, le condizioni di vita, la violenza utilizzata e, infine, la gestione delle risorse limitate. Il soggetto internato, in quanto essere umano, ha tutto il diritto di essere rispettato in nome dei principi di dignità e rispetto quali diritti inviolabili e fondamentali sanciti sia dalla Costituzione sia dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Sebbene l’intento iniziale sia quello di seguire i pazienti tramite l’inserimento all’interno delle attuali REMS e adeguare un piano terapeutico individualizzato per ciascun presente, nella realtà non sempre l’aspetto curativo-riabilitativo prevale su quello di custodia e controllo. L’analisi delle problematiche relative alla gestione di queste strutture è stato possibile grazie al Sistema informativo per il monitoraggio del percorso di superamento degli OPG e dei servizi di sanità penitenziaria (SMOP) finalizzato a realizzare un’omogenea base informativa, aggiornabile continuamente, che consente di descrivere e valutare sia il percorso di superamento sancito dall’Allegato C del D.P.C.M. 01.04.2008, sia l’implementazione ed il funzionamento dei servizi e delle strutture che hanno sostituito gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e le Case di Cura e Custodia (CCC) con le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). Il lavoro cerca di esaminare sotto diversi punti di vista la situazione dell’assistenza psichiatrica in Italia (e nell’ultimo capitolo anche in Inghilterra) che, talvolta, trova difficoltà nell’assicurare il diritto alla cura ed al reinserimento sociale del paziente psichiatrico poiché non sempre vengono attuate idonee forme di coinvolgimento del Ministro della Giustizia nell’attività di coordinamento e monitoraggio del funzionamento delle REMS esistenti. Inoltre, un’implementazione ed un rafforzamento dei vari servizi sanitari territoriali, dediti alla prevenzione e alla cura del disagio mentale, potrebbero essere di grande aiuto per la gestione dei pazienti internati nelle REMS, cercando di far fronte in maniera maggiore alle esigenze curative del singolo. Operando in tal modo le REMS non sarebbero più il fulcro attorno cui ruota tutto il sistema della salute mentale ma diventerebbero una delle tappe di un percorso progressivo terapeutico, attenendosi alla legge n. 81/2014 che le aveva concepite soltanto come soluzione residuale ossia il ricovero in esse come extrema ratio.
Pericolosità sociale e percorsi terapeutici: il ruolo delle REMS
COLANGELO, CORINNA
2022/2023
Abstract
La presente tesi vuole delineare il percorso destinato ai soggetti psichiatrici autori di reato nel nostro Paese, soffermandosi sui vari punti salienti che hanno caratterizzato il sistema penale italiano circa la questione della salute mentale e riflettendo sul contrasto cura-custodia riguardante i luoghi adibiti all’internamento. Le istituzioni deputate al ricovero dei malati mentali, da sempre, sono state criticate per quanto riguarda il trattamento riservato agli internati a partire dal sovraffollamento, le condizioni di vita, la violenza utilizzata e, infine, la gestione delle risorse limitate. Il soggetto internato, in quanto essere umano, ha tutto il diritto di essere rispettato in nome dei principi di dignità e rispetto quali diritti inviolabili e fondamentali sanciti sia dalla Costituzione sia dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Sebbene l’intento iniziale sia quello di seguire i pazienti tramite l’inserimento all’interno delle attuali REMS e adeguare un piano terapeutico individualizzato per ciascun presente, nella realtà non sempre l’aspetto curativo-riabilitativo prevale su quello di custodia e controllo. L’analisi delle problematiche relative alla gestione di queste strutture è stato possibile grazie al Sistema informativo per il monitoraggio del percorso di superamento degli OPG e dei servizi di sanità penitenziaria (SMOP) finalizzato a realizzare un’omogenea base informativa, aggiornabile continuamente, che consente di descrivere e valutare sia il percorso di superamento sancito dall’Allegato C del D.P.C.M. 01.04.2008, sia l’implementazione ed il funzionamento dei servizi e delle strutture che hanno sostituito gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e le Case di Cura e Custodia (CCC) con le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). Il lavoro cerca di esaminare sotto diversi punti di vista la situazione dell’assistenza psichiatrica in Italia (e nell’ultimo capitolo anche in Inghilterra) che, talvolta, trova difficoltà nell’assicurare il diritto alla cura ed al reinserimento sociale del paziente psichiatrico poiché non sempre vengono attuate idonee forme di coinvolgimento del Ministro della Giustizia nell’attività di coordinamento e monitoraggio del funzionamento delle REMS esistenti. Inoltre, un’implementazione ed un rafforzamento dei vari servizi sanitari territoriali, dediti alla prevenzione e alla cura del disagio mentale, potrebbero essere di grande aiuto per la gestione dei pazienti internati nelle REMS, cercando di far fronte in maniera maggiore alle esigenze curative del singolo. Operando in tal modo le REMS non sarebbero più il fulcro attorno cui ruota tutto il sistema della salute mentale ma diventerebbero una delle tappe di un percorso progressivo terapeutico, attenendosi alla legge n. 81/2014 che le aveva concepite soltanto come soluzione residuale ossia il ricovero in esse come extrema ratio.| File | Dimensione | Formato | |
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