L’integrazione da parte del sistema nervoso di stimoli multisensoriali è un processo fondamentale per generare una percezione coerente dell’ambiente e modificare di conseguenza il comportamento dell’individuo. Particolare attenzione può essere rivolta verso i segnali olfatto-uditivi, attraverso i quali animali, come i roditori, partecipano a numerose interazioni sociali e ricoprono gamme di percezione più prossimali oppure più distali. Esempi di queste interazioni sociali sono le cure parentali dei genitori verso la prole e il fenomeno del pup retrieval. Per la stesura di questo elaborato ho deciso di analizzare due studi che, in condizioni di apprendimento e in comportamenti innati, hanno esaminato la modulazione dell’attività della corteccia uditiva di topo attraverso stimoli olfattivi. Il primo studio, condotto da O. D. Gilday e A. Mizrahi, dal titolo “Learning-Induced Odor Modulation of Neuronal Activity in Auditory Cortex”, ha come obiettivo quello di aumentare la comprensione riguardo a se e come i segnali olfattivi possano modulare l’attività neurale della corteccia uditiva e avere un effetto sul comportamento del topo. A questo scopo, gli autori hanno ideato un test di discriminazione uditivo utilizzando gli odori come indizi contestuali per generare un’aspettativa riguardo l'identità delle prove sonore successive. Nel secondo studio, condotto da L. Cohen e A. Mizrahi, dal titolo “Plasticity during Motherhood: Changes in Excitatory and Inhibitory Layer 2/3 Neurons in Auditory Cortex”, i ricercatori hanno studiato come la transizione alla maternità abbia un effetto sulle risposte degli strati 2 e 3 della corteccia uditiva, in particolare analizzando dopo la somministrazione di stimoli uditivi e olfattivi, l’attività dei neuroni esprimenti parvalbumina e i neuroni piramidali glutamatergici. Entrambi gli studi suggeriscono una rilevanza significativa degli stimoli olfattivi sulla plasticità della corteccia uditiva e la conseguente modulazione del comportamento dei topi.
Modulazione dell'attività neurale nella corteccia uditiva indotta da stimoli olfattivi
BERTELLO, MICHELA
2022/2023
Abstract
L’integrazione da parte del sistema nervoso di stimoli multisensoriali è un processo fondamentale per generare una percezione coerente dell’ambiente e modificare di conseguenza il comportamento dell’individuo. Particolare attenzione può essere rivolta verso i segnali olfatto-uditivi, attraverso i quali animali, come i roditori, partecipano a numerose interazioni sociali e ricoprono gamme di percezione più prossimali oppure più distali. Esempi di queste interazioni sociali sono le cure parentali dei genitori verso la prole e il fenomeno del pup retrieval. Per la stesura di questo elaborato ho deciso di analizzare due studi che, in condizioni di apprendimento e in comportamenti innati, hanno esaminato la modulazione dell’attività della corteccia uditiva di topo attraverso stimoli olfattivi. Il primo studio, condotto da O. D. Gilday e A. Mizrahi, dal titolo “Learning-Induced Odor Modulation of Neuronal Activity in Auditory Cortex”, ha come obiettivo quello di aumentare la comprensione riguardo a se e come i segnali olfattivi possano modulare l’attività neurale della corteccia uditiva e avere un effetto sul comportamento del topo. A questo scopo, gli autori hanno ideato un test di discriminazione uditivo utilizzando gli odori come indizi contestuali per generare un’aspettativa riguardo l'identità delle prove sonore successive. Nel secondo studio, condotto da L. Cohen e A. Mizrahi, dal titolo “Plasticity during Motherhood: Changes in Excitatory and Inhibitory Layer 2/3 Neurons in Auditory Cortex”, i ricercatori hanno studiato come la transizione alla maternità abbia un effetto sulle risposte degli strati 2 e 3 della corteccia uditiva, in particolare analizzando dopo la somministrazione di stimoli uditivi e olfattivi, l’attività dei neuroni esprimenti parvalbumina e i neuroni piramidali glutamatergici. Entrambi gli studi suggeriscono una rilevanza significativa degli stimoli olfattivi sulla plasticità della corteccia uditiva e la conseguente modulazione del comportamento dei topi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109454