Vantaggi e svantaggi delle collezioni museali: un caso studio della collezione ornitologica del Burundi

La tesi presenta l’attuale situazione della biodiversità a livello globale, descrivendo come gli uccelli possano esserne un indicatore. Si continua con l’analisi dei musei e delle collezioni museali, con i fattori che ne influenzano la creazione: umano, temporale, spaziale, economico ed ecosistemico. Una volta descritte le informazioni che è possibile estrarre dagli esemplari custoditi presso i musei, si analizza la collezione ornitologica del Burundi del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. La collezione è datata 1967-1968 e conta 229 esemplari. Si illustra il lavoro svolto durante il tirocinio, con la raccolta delle informazioni disponibili dalla collezione e l’analisi dei dati raccolti, o di quelli integrati durante il lavoro (nel caso alcuni esemplari mancassero di dati, come specie, luogo di raccolta e data di raccolta). Si presenta anche il database delle specie, che mette a confronto il luogo di raccolta con l’attuale range di distribuzione degli esemplari. Infine, si procede con l’analisi critica dei risultati controllando se, in relazione ai fattori presentati durante il discorso sui musei, la collezione del Burundi possa essere considerata una buona collezione. Si analizza anche la possibile perdita di specie dal territorio basata sulle differenze tra il luogo di raccolta e la distribuzione attuale di alcune specie. Le grosse lacune della collezione rendono evidente come quest’ultima non sia stata analizzata a fondo e come gran parte dei dati siano ormai persi. L’apparente perdita di specie dal Burundi è più probabilmente riconducibile ad errori o leggerezze in fase di raccolta degli individui. Per concludere, si offrono spunti per l’analisi degli esemplari custoditi nei musei, anche nel caso questi siano vecchi di anni o poveri di qualsivoglia materiale ausiliario.