Una specie aliena è considerata invasiva se, successivamente alla colonizzazione di un nuovo territorio al di fuori della propria distribuzione, crea danni e impatti negativi per l’ambiente, la socialità, l’economia, la biodiversità e la salute umana. Ad oggi l’ingresso di specie aliene è un fenomeno che rappresenta una minaccia a livello mondiale, per tale ragione è di estrema importanza stabilire appropriate linee di intervento. Attualmente le strategie più efficaci si basano su piani di prevenzione e in minor misura su gestione delle problematiche attualmente esistenti. A porsi come obiettivo la riduzione della minaccia rappresentata dalle specie aliene sugli ecosistemi naturali è una rete globale chiamata Invasive Species Specialist Group (ISSG). Nessun continente o territorio è escluso dall’invasione biologica, tra le specie di insetti invasivi la famiglia Formicidae è tra le più diffuse al mondo e anche in Italia. Le invasioni di formiche alloctone possono essere un fenomeno ecologicamente distruttivo che colpisce sia gli ecosistemi continentali che quelli insulari poichè diventano molto abbondanti nell’areale in cui vengono introdotte e possono superare in numero le formiche autoctone. Tale fenomeno porta a una complessa interazione di fattori comportamentali, ecologici e genetici causando una riduzione nella diversità non soltanto delle formiche autoctone ma anche di altri taxa con conseguenti impatti sulla biodiversità globale. Nel presente elaborato sono state prese in considerazione quattro delle specie aliene più diffuse e dannose in Italia: Linepithema humile, Monomorium pharaonis, Lasius neglectus e Solenopsis invicta. Il controllo, la gestione, il contenimento o l’eradicazione delle specie di formiche invasive non sono compiti semplici. Molte sono infatti le difficoltà nell’eliminare specie di formiche invasive da determinate aree geografiche una volta che si sono insediate a causa delle dimensioni ridotte di tali insetti singolarmente ma incredibilmente ampie se si ragiona in termini di colonie o di numerosità delle stesse. Inoltre, molte formiche invasive condividono una serie di caratteristiche che facilitano la loro introduzione e diffusione rapida in nuovi ambienti. Nella tesi vengono discusse alcune delle innumerevoli strategie di controllo o piani di eradicazione sperimentati nel corso degli anni, con particolare attenzione alle nuove minacce e allo sviluppo di nuovi approcci in grado di allontanare o evitare l’invasione da parte di specie di formiche aliene. Per poter raggiungere gli obiettivi di contenimento è necessario approfondire le conoscenze tassonomiche o sulla biologia delle specie, aumentare l’efficacia dei principi attivi, minimizzando e mitigandone i rischi sugli organismi non bersaglio e sviluppare nuove metodologie di prevenzione.

Formiche aliene invasive in Italia

MANGO, GINEVRA
2022/2023

Abstract

Una specie aliena è considerata invasiva se, successivamente alla colonizzazione di un nuovo territorio al di fuori della propria distribuzione, crea danni e impatti negativi per l’ambiente, la socialità, l’economia, la biodiversità e la salute umana. Ad oggi l’ingresso di specie aliene è un fenomeno che rappresenta una minaccia a livello mondiale, per tale ragione è di estrema importanza stabilire appropriate linee di intervento. Attualmente le strategie più efficaci si basano su piani di prevenzione e in minor misura su gestione delle problematiche attualmente esistenti. A porsi come obiettivo la riduzione della minaccia rappresentata dalle specie aliene sugli ecosistemi naturali è una rete globale chiamata Invasive Species Specialist Group (ISSG). Nessun continente o territorio è escluso dall’invasione biologica, tra le specie di insetti invasivi la famiglia Formicidae è tra le più diffuse al mondo e anche in Italia. Le invasioni di formiche alloctone possono essere un fenomeno ecologicamente distruttivo che colpisce sia gli ecosistemi continentali che quelli insulari poichè diventano molto abbondanti nell’areale in cui vengono introdotte e possono superare in numero le formiche autoctone. Tale fenomeno porta a una complessa interazione di fattori comportamentali, ecologici e genetici causando una riduzione nella diversità non soltanto delle formiche autoctone ma anche di altri taxa con conseguenti impatti sulla biodiversità globale. Nel presente elaborato sono state prese in considerazione quattro delle specie aliene più diffuse e dannose in Italia: Linepithema humile, Monomorium pharaonis, Lasius neglectus e Solenopsis invicta. Il controllo, la gestione, il contenimento o l’eradicazione delle specie di formiche invasive non sono compiti semplici. Molte sono infatti le difficoltà nell’eliminare specie di formiche invasive da determinate aree geografiche una volta che si sono insediate a causa delle dimensioni ridotte di tali insetti singolarmente ma incredibilmente ampie se si ragiona in termini di colonie o di numerosità delle stesse. Inoltre, molte formiche invasive condividono una serie di caratteristiche che facilitano la loro introduzione e diffusione rapida in nuovi ambienti. Nella tesi vengono discusse alcune delle innumerevoli strategie di controllo o piani di eradicazione sperimentati nel corso degli anni, con particolare attenzione alle nuove minacce e allo sviluppo di nuovi approcci in grado di allontanare o evitare l’invasione da parte di specie di formiche aliene. Per poter raggiungere gli obiettivi di contenimento è necessario approfondire le conoscenze tassonomiche o sulla biologia delle specie, aumentare l’efficacia dei principi attivi, minimizzando e mitigandone i rischi sugli organismi non bersaglio e sviluppare nuove metodologie di prevenzione.
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