L'allevamento industriale del vitello a carne bianca è stato oggetto di critiche per il benessere degli animali e l'uso degli antimicrobici. Nel corso degli ultimi anni, a seguito dell’enorme attenzione posta al tema della resistenza agli antimicrobici, si è affermata la tendenza crescente di vendere prodotti di origine animale etichettati con la dicitura “senza antibiotici”. La tematica appena descritta ha aperto alla necessità di poter individuare animali trattati con antimicrobici secondo quanto previsto dalle normative vigenti, quindi compatibili con la commercializzazione, ma che tuttavia non permetterebbero di definire il prodotto come proveniente da “allevamenti senza uso di antibiotici”. Lo scopo generale del presente studio è stato quello di valutare gli effetti delle profilassi antimicrobiche a livello renale nel vitello a carne bianca. In particolare, è stata valutata la presenza e distribuzione del complesso giunzionale dell’epitelio di trasporto renale (Tight Junctions) al fine di poter identificare una eventuale proteina biomarker per il trattamento con antimicrobici. Presso l’azienda agricola del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, sono stati allevati 30 vitelli meticci provenienti da due diversi centri di smistamento di vitelli a carne bianca. I vitelli sono stati divisi in 4 box. Sono stati somministrati gli antimicrobici Ossitetraciclina 20% e Doxiciclina (Doxipan 200 mg/g) per via orale attraverso il latte a 2 gruppi di animali, mentre i restanti gruppi non hanno ricevuto alcun trattamento e sono stati utilizzati come controllo. È stato previsto un tempo di attesa di 120 giorni, dopo al quale tutti i vitelli sono stati macellati senza ulteriori trattamenti. Al momento della macellazione, sono stati prelevati campioni tissutali di rene e le carcasse sono andate al libero consumo. Le sezioni tissutali di rene sono state colorate e osservate al microscopio ottico per valutare le lesioni nel parenchima renale, utilizzando un sistema di punteggio a valutazione multipla. Inoltre, sezioni tissutali sono state sottoposte a un protocollo specifico di immunofluorescenza utilizzando un sistema automatizzato e con un microscopio a fluorescenza sono state valutate la distribuzione e le variazioni nell’espressione della Claudina-1, una proteina delle TJ considerata come possibile biomarker del trattamento con antimicrobici. I risultati hanno mostrato un incremento ponderale maggiore nei vitelli trattati rispetto al gruppo di controllo nelle prime fasi della prova zootecnica; tuttavia, tale differenza si è attenuata al momento della macellazione. L'analisi istologica ha rivelato un aumento delle lesioni a livello glomerulare nei vitelli trattati rispetto a quelli del gruppo di controllo, ma non si sono osservate variazioni significative nell'espressione della proteina Claudina-1. In questo studio sono emerse alcune limitazioni: la numerosità campionaria ridotta dei vitelli inclusi nella prova zootecnica, i trattamenti con classi diverse di antimicrobici e le patologie infettive che sono intervenute nel corso della prova, unitamente all’assenza di esami biochimici e di analisi delle urine. Tuttavia, questo studio ha contribuito alla comprensione degli effetti della profilassi antimicrobica nei vitelli a carne bianca e ha fornito spunti per ulteriori ricerche volte a ottimizzare le pratiche di gestione degli animali che permetterebbero di ridurre l’uso degli antimicrobici.
Effetto degli antimicrobici sull’espressione e localizzazione della Claudina 1 nel rene di vitelli a carne bianca
CAVALLERO, CRISTIANO
2022/2023
Abstract
L'allevamento industriale del vitello a carne bianca è stato oggetto di critiche per il benessere degli animali e l'uso degli antimicrobici. Nel corso degli ultimi anni, a seguito dell’enorme attenzione posta al tema della resistenza agli antimicrobici, si è affermata la tendenza crescente di vendere prodotti di origine animale etichettati con la dicitura “senza antibiotici”. La tematica appena descritta ha aperto alla necessità di poter individuare animali trattati con antimicrobici secondo quanto previsto dalle normative vigenti, quindi compatibili con la commercializzazione, ma che tuttavia non permetterebbero di definire il prodotto come proveniente da “allevamenti senza uso di antibiotici”. Lo scopo generale del presente studio è stato quello di valutare gli effetti delle profilassi antimicrobiche a livello renale nel vitello a carne bianca. In particolare, è stata valutata la presenza e distribuzione del complesso giunzionale dell’epitelio di trasporto renale (Tight Junctions) al fine di poter identificare una eventuale proteina biomarker per il trattamento con antimicrobici. Presso l’azienda agricola del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, sono stati allevati 30 vitelli meticci provenienti da due diversi centri di smistamento di vitelli a carne bianca. I vitelli sono stati divisi in 4 box. Sono stati somministrati gli antimicrobici Ossitetraciclina 20% e Doxiciclina (Doxipan 200 mg/g) per via orale attraverso il latte a 2 gruppi di animali, mentre i restanti gruppi non hanno ricevuto alcun trattamento e sono stati utilizzati come controllo. È stato previsto un tempo di attesa di 120 giorni, dopo al quale tutti i vitelli sono stati macellati senza ulteriori trattamenti. Al momento della macellazione, sono stati prelevati campioni tissutali di rene e le carcasse sono andate al libero consumo. Le sezioni tissutali di rene sono state colorate e osservate al microscopio ottico per valutare le lesioni nel parenchima renale, utilizzando un sistema di punteggio a valutazione multipla. Inoltre, sezioni tissutali sono state sottoposte a un protocollo specifico di immunofluorescenza utilizzando un sistema automatizzato e con un microscopio a fluorescenza sono state valutate la distribuzione e le variazioni nell’espressione della Claudina-1, una proteina delle TJ considerata come possibile biomarker del trattamento con antimicrobici. I risultati hanno mostrato un incremento ponderale maggiore nei vitelli trattati rispetto al gruppo di controllo nelle prime fasi della prova zootecnica; tuttavia, tale differenza si è attenuata al momento della macellazione. L'analisi istologica ha rivelato un aumento delle lesioni a livello glomerulare nei vitelli trattati rispetto a quelli del gruppo di controllo, ma non si sono osservate variazioni significative nell'espressione della proteina Claudina-1. In questo studio sono emerse alcune limitazioni: la numerosità campionaria ridotta dei vitelli inclusi nella prova zootecnica, i trattamenti con classi diverse di antimicrobici e le patologie infettive che sono intervenute nel corso della prova, unitamente all’assenza di esami biochimici e di analisi delle urine. Tuttavia, questo studio ha contribuito alla comprensione degli effetti della profilassi antimicrobica nei vitelli a carne bianca e ha fornito spunti per ulteriori ricerche volte a ottimizzare le pratiche di gestione degli animali che permetterebbero di ridurre l’uso degli antimicrobici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109385