Secondo l’ISPRA l’ibridazione cane-lupo può modificare l’identità genetica e, conseguentemente, la capacità del lupo (Canis lupus) di sopravvivere e di adattarsi al mutamento delle condizioni ambientali. La Commissione europea ha approvato la raccomandazione della Convenzione di Berna n. 173 del 2014, nella quale vengono esortati gli stati membri a incrementare le misure volte sia a monitorare e a prevenire l'ibridazione sia a gestire il fenomeno facendo ricorso alla rimozione degli individui ibridi cane-lupo dal contesto naturale. La raccomandazione rimane però molto vaga sulle modalità della rimozione sia degli ibridi che dei cani vaganti, e sulle modalità specifiche di individuazione degli ibridi. La questione è quindi rimandata alle leggi dei singoli Stati. In Italia il lupo è incluso tra le specie “particolarmente protette” dalla legge n. 157 del 1992 nonché tra le “specie sottoposte a tutela rigorosa” secondo la direttiva Habitat. La normativa vigente impone, pertanto, il divieto di cattura, uccisione e disturbo per questa specie animale. La necessità di una nuova gestione del fenomeno è stata recentemente posta all’attenzione dell’assemblea della Camera dei deputati, seduta n. 87, di venerdì 14 aprile 2023. In questa sede si è affermata l’effettiva necessità di una riforma del piano d’azione per la conservazione del lupo, che permetta, anche, di agire in maniera più incisiva circa il problema degli ibridi cane-lupo. Il piano riformato ad oggi però non è stato ancora reso effettivo. Questo elaborato si pone l’obiettivo, tramite l’analisi letteraria di esempi di gestione della problematica, di suggerire degli spunti per un piano di gestione del fenomeno dell’ibridazione cane-lupo nel contesto italiano.
Ibridazione lupo-cane in Italia: rilevanza del fenomeno e possibili indirizzi di gestione
BUCCHERI, ELISA
2022/2023
Abstract
Secondo l’ISPRA l’ibridazione cane-lupo può modificare l’identità genetica e, conseguentemente, la capacità del lupo (Canis lupus) di sopravvivere e di adattarsi al mutamento delle condizioni ambientali. La Commissione europea ha approvato la raccomandazione della Convenzione di Berna n. 173 del 2014, nella quale vengono esortati gli stati membri a incrementare le misure volte sia a monitorare e a prevenire l'ibridazione sia a gestire il fenomeno facendo ricorso alla rimozione degli individui ibridi cane-lupo dal contesto naturale. La raccomandazione rimane però molto vaga sulle modalità della rimozione sia degli ibridi che dei cani vaganti, e sulle modalità specifiche di individuazione degli ibridi. La questione è quindi rimandata alle leggi dei singoli Stati. In Italia il lupo è incluso tra le specie “particolarmente protette” dalla legge n. 157 del 1992 nonché tra le “specie sottoposte a tutela rigorosa” secondo la direttiva Habitat. La normativa vigente impone, pertanto, il divieto di cattura, uccisione e disturbo per questa specie animale. La necessità di una nuova gestione del fenomeno è stata recentemente posta all’attenzione dell’assemblea della Camera dei deputati, seduta n. 87, di venerdì 14 aprile 2023. In questa sede si è affermata l’effettiva necessità di una riforma del piano d’azione per la conservazione del lupo, che permetta, anche, di agire in maniera più incisiva circa il problema degli ibridi cane-lupo. Il piano riformato ad oggi però non è stato ancora reso effettivo. Questo elaborato si pone l’obiettivo, tramite l’analisi letteraria di esempi di gestione della problematica, di suggerire degli spunti per un piano di gestione del fenomeno dell’ibridazione cane-lupo nel contesto italiano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109379