Titolo: Il problema della consanguineità nelle razze canine La tesi si compone di due parti: nella prima parte viene descritta l’esperienza effettuata presso l’Allevamento Mein Staffi, descrivendo tutte le attività svolte; nella seconda parte viene affrontato il problema della consanguineità all’interno delle razze canine. L’azienda Mein Staffi si occupa di allevare e selezionare esemplari delle razze Staffordshire Bull Terrier, American Staffordshire Terrier e Boston Terrier. Inoltre la struttura svolge una seconda funzione, ovvero quella di pensione per cani, gatti ed animali esotici. Durante lo svolgimento del tirocinio mi sono occupata di svolgere diverse mansioni quali: la gestione della fattrici andando ad occuparmi del loro mantenimento e benessere, e dell’alimentazione andando a gestire i vari piani di razionamento in base allo stato fisiologico dell’animale; la gestione delle cucciolate e il loro svezzamento; l’utilizzo del software per la gestione del pedigree e grado di consanguineità, attraverso il quale mi sono appassionata all’argomento di approfondimento di questo elaborato. La relazione di approfondimento si basa sull’analisi della consanguineità delle razze canine, facendo un focus sull’origine del cane e la sua domesticazione e su come la genomica ha avuto un impatto decisivo sulla datazione della sua domesticazione e del luogo di nascita. Prosegue quindi con quella che è stata la classificazione delle razze canine dall’epoca Vittoriana ad oggi con la nuova classificazione e la nascita dei Club cinofili. Segue quindi una parte relativa al concetto della consanguineità, di come la si può calcolare attraverso la formula di Wright, dei punti deboli di questo calcolo fino all’utilizzo della genomica, di cosa si intende per depressione da consanguineità e le problematiche di questa pratica e di come in alcune razze il tasso sia più alto che in altre. Da quanto emerso si può concludere che per diminuire il livello di consanguineità e le sue relative problematiche sarebbe utile verificare sempre il valore di inbreeding della prole in funzione delle possibili coppie di riproduttori e effettuare test specifici per le singole razze per evitare il diffondersi di patologie che si manifestano più frequentemente all’aumentare della consanguineità. Nei casi di ulteriore perdita di diversità genetica sarebbe bene utilizzare altre linee di sangue per evitare per l’appunto livelli troppo elevati di consanguineità.
Il problema della consanguineità nelle razze canine
TRISCALI, SARA
2022/2023
Abstract
Titolo: Il problema della consanguineità nelle razze canine La tesi si compone di due parti: nella prima parte viene descritta l’esperienza effettuata presso l’Allevamento Mein Staffi, descrivendo tutte le attività svolte; nella seconda parte viene affrontato il problema della consanguineità all’interno delle razze canine. L’azienda Mein Staffi si occupa di allevare e selezionare esemplari delle razze Staffordshire Bull Terrier, American Staffordshire Terrier e Boston Terrier. Inoltre la struttura svolge una seconda funzione, ovvero quella di pensione per cani, gatti ed animali esotici. Durante lo svolgimento del tirocinio mi sono occupata di svolgere diverse mansioni quali: la gestione della fattrici andando ad occuparmi del loro mantenimento e benessere, e dell’alimentazione andando a gestire i vari piani di razionamento in base allo stato fisiologico dell’animale; la gestione delle cucciolate e il loro svezzamento; l’utilizzo del software per la gestione del pedigree e grado di consanguineità, attraverso il quale mi sono appassionata all’argomento di approfondimento di questo elaborato. La relazione di approfondimento si basa sull’analisi della consanguineità delle razze canine, facendo un focus sull’origine del cane e la sua domesticazione e su come la genomica ha avuto un impatto decisivo sulla datazione della sua domesticazione e del luogo di nascita. Prosegue quindi con quella che è stata la classificazione delle razze canine dall’epoca Vittoriana ad oggi con la nuova classificazione e la nascita dei Club cinofili. Segue quindi una parte relativa al concetto della consanguineità, di come la si può calcolare attraverso la formula di Wright, dei punti deboli di questo calcolo fino all’utilizzo della genomica, di cosa si intende per depressione da consanguineità e le problematiche di questa pratica e di come in alcune razze il tasso sia più alto che in altre. Da quanto emerso si può concludere che per diminuire il livello di consanguineità e le sue relative problematiche sarebbe utile verificare sempre il valore di inbreeding della prole in funzione delle possibili coppie di riproduttori e effettuare test specifici per le singole razze per evitare il diffondersi di patologie che si manifestano più frequentemente all’aumentare della consanguineità. Nei casi di ulteriore perdita di diversità genetica sarebbe bene utilizzare altre linee di sangue per evitare per l’appunto livelli troppo elevati di consanguineità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109368