La mastite bovina in allevamento: l'utilizzo di nuove tecniche di rilevamento e il ruolo della selezione genetica

Questo elaborato è suddiviso in due sezioni principali: Relazione di Tirocinio e Relazione di Approfondimento. Nella prima parte vengono analizzate le strutture nelle quali è stato svolto il Tirocinio Curricolare e le relative attività quali gestione della vitellaia, gestione dell’animale adulto sia per quanto riguarda l’immediato post-parto che per il periodo in lattazione, l’utilizzo di sistemi automatizzati presenti in azienda (robot di mungitura e allattatrice automatica) e, in minor misura, attività di supporto al veterinario con relativa valutazione personale. Nella seconda parte dell’elaborato viene invece approfondito il problema della mastite negli allevamenti da latte ad alta produzione. Nello specifico sono presenti una panoramica generale su caratteristiche ed eziologia della patologia, sulle tecniche di rilevamento, spaziando tra le più tradizionali e le più innovative, e sul ruolo della selezione genetica come metodologia di prevenzione dell’insorgenza della patologia nell’allevamento. Per la stesura della tesi sono stati quindi consultati articoli riguardanti tecniche manageriali di rilevamento, gestione e prevenzione, soprattutto quelli che facevano riferimento a metodologie innovative che danno la possibilità di porre maggiore attenzione sul benessere animale e sulla salute umana limitando l’utilizzo di molecole farmacologiche per il trattamento. Inoltre, sono state prese in considerazione pubblicazioni riguardanti la corretta applicazione in stalla dei sistemi di mungitura automatizzata e le possibilità derivanti dai programmi di miglioramento genetico; in particolare, si è fatto ricorso prevalentemente ad articoli riferiti a bovine di razza Holstein, in modo da reperire la maggior quantità di informazioni possibili su una razza con elevate produzioni estese anche a livello mondiale. L’implementazione di nuovi sistemi automatizzati sempre più accurati e la pratica dell’analisi genomica di tutti gli animali potranno fornire una prospettiva futura sempre più innovativa al settore della zootecnia italiana.