La presente Tesi analizza la capacità di riconoscimento cross-modale attraverso un approccio comparato; ovvero investiga la presenza di discriminazione individuale tramite informazioni multiple ottenute da varie modalità sensoriali, ponendo a confronto alcuni articoli trattanti diverse specie quali i bombi (Bombus), i corvi dal becco grande (Corvus macrorhynchos), i pinguini africani (Spheniscus demersus), il tursiope (Tursiops truncatus), il pesce elefante (Gnathonemus petersii), il leone africano (Panthera leo), il macaco rhesus (Macaca mulatta) e il lemure dalla coda ad anelli (Lemure catta) per identificare gli elementi comuni in modo tale da comprendere la reale ‘’diffusione’’ di questa capacità nel Regno animale. Ho scelto queste specie in quanto sono filogeneticamente distanti ma condividono un’ecologia simile. Tali razze sono appunto caratterizzate da società formate da gruppi più o meno numerosi di individui nel quale gli esemplari intraprendono comportamenti complessi, oltre a vantare un elevato grado di sviluppo dei sistemi sensoriali peculiari. Negli articoli proposti, la presenza di quest’abilità è stata investigata tramite tre metodologie: il paradigma di violazione delle aspettative, la procedura delle scelte forzate tramite due alternative e il paradigma dell’aspetto preferenziale. Gli autori hanno scelto il procedimento più appropriato in funzione del comportamento tipico e dell’ambiente caratteristico di ogni specie in modo tale da valutare adeguatamente ogni razza. Credo che trattare questa capacità sia di grande interesse in quanto sembra essere alla base della formazione di sistemi sociali complessi oltre a permettere l’elaborazione di un output comportamentale adeguato in funzione delle condizioni ambientali particolarmente impegnative nel quale il solo riconoscimento unimodale potrebbe essere forviante ed aumentare così facendo la fitness delle specie. Considerando che attualmente i dati sulle modalità di acquisizione, memorizzazione e codifica delle informazioni e sulle strutture neurali coinvolte risultano scarsi, ulteriori studi permetterebbero di raccogliere dati base che consentirebbero di gettare luce sull’evoluzione dei sistemi neurali nelle varie specie. Inoltre, comprendere come gli esemplari investigano l’ambiente e riconoscono i conspecifici, permetterebbe di attuare piani di monitoraggio e conservazione della fauna in funzione alle caratteristiche di ogni specie, oltre a fornire dati utili per calibrare in modo appropriato future ricerche. Per concludere credo che l’utilizzo del metodo comparato, come quello che ho utilizzato nel mio elaborato, permetterebbe di creare un’ipotesi coerente, contenente tutti i dati raccolti di ogni razza, sulla storia evolutiva delle Specie.
Approccio comparato al riconoscimento cross-modale
OLIVERO, GIULIA
2023/2024
Abstract
La presente Tesi analizza la capacità di riconoscimento cross-modale attraverso un approccio comparato; ovvero investiga la presenza di discriminazione individuale tramite informazioni multiple ottenute da varie modalità sensoriali, ponendo a confronto alcuni articoli trattanti diverse specie quali i bombi (Bombus), i corvi dal becco grande (Corvus macrorhynchos), i pinguini africani (Spheniscus demersus), il tursiope (Tursiops truncatus), il pesce elefante (Gnathonemus petersii), il leone africano (Panthera leo), il macaco rhesus (Macaca mulatta) e il lemure dalla coda ad anelli (Lemure catta) per identificare gli elementi comuni in modo tale da comprendere la reale ‘’diffusione’’ di questa capacità nel Regno animale. Ho scelto queste specie in quanto sono filogeneticamente distanti ma condividono un’ecologia simile. Tali razze sono appunto caratterizzate da società formate da gruppi più o meno numerosi di individui nel quale gli esemplari intraprendono comportamenti complessi, oltre a vantare un elevato grado di sviluppo dei sistemi sensoriali peculiari. Negli articoli proposti, la presenza di quest’abilità è stata investigata tramite tre metodologie: il paradigma di violazione delle aspettative, la procedura delle scelte forzate tramite due alternative e il paradigma dell’aspetto preferenziale. Gli autori hanno scelto il procedimento più appropriato in funzione del comportamento tipico e dell’ambiente caratteristico di ogni specie in modo tale da valutare adeguatamente ogni razza. Credo che trattare questa capacità sia di grande interesse in quanto sembra essere alla base della formazione di sistemi sociali complessi oltre a permettere l’elaborazione di un output comportamentale adeguato in funzione delle condizioni ambientali particolarmente impegnative nel quale il solo riconoscimento unimodale potrebbe essere forviante ed aumentare così facendo la fitness delle specie. Considerando che attualmente i dati sulle modalità di acquisizione, memorizzazione e codifica delle informazioni e sulle strutture neurali coinvolte risultano scarsi, ulteriori studi permetterebbero di raccogliere dati base che consentirebbero di gettare luce sull’evoluzione dei sistemi neurali nelle varie specie. Inoltre, comprendere come gli esemplari investigano l’ambiente e riconoscono i conspecifici, permetterebbe di attuare piani di monitoraggio e conservazione della fauna in funzione alle caratteristiche di ogni specie, oltre a fornire dati utili per calibrare in modo appropriato future ricerche. Per concludere credo che l’utilizzo del metodo comparato, come quello che ho utilizzato nel mio elaborato, permetterebbe di creare un’ipotesi coerente, contenente tutti i dati raccolti di ogni razza, sulla storia evolutiva delle Specie.File | Dimensione | Formato | |
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