La presente ricerca si pone l’obiettivo di indagare la presenza di bias di genere all’interno del modello di generazione del linguaggio ChatGPT seguendo una duplice direzione: per bias si intende, infatti, sia la classica accezione relativa alla propagazione, tramite linguaggio, di stereotipi e generalizzazioni scorrette che vanno a discapito di una o più categorie sociali e demografiche, sia la predisposizione del modello a generare un linguaggio di genere binario che marginalizza le persone che non si identificano nel binarismo e soffrono una mancata rappresentazione della propria identità di genere. Le motivazioni della presente ricerca risiedono nella volontà di analizzare come una tecnologia che ha conosciuto un successo e dunque un uso così vasto può influire su un aspetto del linguaggio che ha un impatto forte sulle persone che ne sono colpite, sebbene ancora piuttosto misconosciuto al di fuori delle comunità che se ne occupano. Inoltre, si vogliono mostrare i possibili limiti di una tecnologia che è stata presentata al pubblico generalista attraverso spettacolarizzazione e narrazioni sensazionalistiche e senza essere preceduta da un’adeguata spiegazione del suo funzionamento e dei suoi limiti. La ricerca qui descritta riproduce la struttura di uno studio condotto nel 2023 da Urchs et al. In tale studio il modello di linguaggio ChatGPT viene sottoposto a una serie di prompt specifici in inglese e tedesco, ognuno dei quali declinato secondo una prospettiva maschile, femminile e neutrale-inclusiva. Le risposte vengono sistematicamente raccolte e analizzate per valutarne la capacità di generare un linguaggio inclusivo di genere e la presenza di vocaboli che variano al variare della prospettiva utilizzata e che vengono associati a stereotipi e aspettative sociali di genere. La presente ricerca viene applicata all’analisi di risposte in inglese e italiano, permettendo di attuare un doppio confronto, tra testi prodotti in due lingue differenti e testi in una stessa lingua ma comparati a distanza di tempo. I primi due capitoli dell’elaborato sono dedicati all’esposizione dell’impalcatura teorica di sostegno alla ricerca. Nello specifico, il primo capitolo ricostruisce i fondamenti teorici della relazione tra genere e linguaggio, proseguendo dalle teorie di Butler e Lakoff all’esposizione di alcuni esperimenti in psicolinguistica che mostrino la connessione tra linguaggio e percezione sociale dei generi, per concludere con una panoramica di storia, motivazioni e strategie del linguaggio inclusivo in inglese e italiano. Il secondo capitolo ricostruisce una panoramica del funzionamento della famiglia di modelli di linguaggio di cui ChatGPT fa parte, nonché delle modalità con cui i bias possono entrare nelle tecnologie del linguaggio, esserne riprodotti e avere ripercussioni negative sulle persone colpite. Il terzo capitolo si occupa della presentazione dello studio, dalla strutturazione ai risultati ottenuti, mettendoli a confronto con il modello da cui è stato tratto il disegno di ricerca. Infine, si delineano possibili direzioni per la ricerca futura.
Quale genere di tecnologia? Analisi dei bias di genere nelle risposte in inglese e italiano del modello di generazione del linguaggio ChatGPT
DELTETTO, FEDERICA
2022/2023
Abstract
La presente ricerca si pone l’obiettivo di indagare la presenza di bias di genere all’interno del modello di generazione del linguaggio ChatGPT seguendo una duplice direzione: per bias si intende, infatti, sia la classica accezione relativa alla propagazione, tramite linguaggio, di stereotipi e generalizzazioni scorrette che vanno a discapito di una o più categorie sociali e demografiche, sia la predisposizione del modello a generare un linguaggio di genere binario che marginalizza le persone che non si identificano nel binarismo e soffrono una mancata rappresentazione della propria identità di genere. Le motivazioni della presente ricerca risiedono nella volontà di analizzare come una tecnologia che ha conosciuto un successo e dunque un uso così vasto può influire su un aspetto del linguaggio che ha un impatto forte sulle persone che ne sono colpite, sebbene ancora piuttosto misconosciuto al di fuori delle comunità che se ne occupano. Inoltre, si vogliono mostrare i possibili limiti di una tecnologia che è stata presentata al pubblico generalista attraverso spettacolarizzazione e narrazioni sensazionalistiche e senza essere preceduta da un’adeguata spiegazione del suo funzionamento e dei suoi limiti. La ricerca qui descritta riproduce la struttura di uno studio condotto nel 2023 da Urchs et al. In tale studio il modello di linguaggio ChatGPT viene sottoposto a una serie di prompt specifici in inglese e tedesco, ognuno dei quali declinato secondo una prospettiva maschile, femminile e neutrale-inclusiva. Le risposte vengono sistematicamente raccolte e analizzate per valutarne la capacità di generare un linguaggio inclusivo di genere e la presenza di vocaboli che variano al variare della prospettiva utilizzata e che vengono associati a stereotipi e aspettative sociali di genere. La presente ricerca viene applicata all’analisi di risposte in inglese e italiano, permettendo di attuare un doppio confronto, tra testi prodotti in due lingue differenti e testi in una stessa lingua ma comparati a distanza di tempo. I primi due capitoli dell’elaborato sono dedicati all’esposizione dell’impalcatura teorica di sostegno alla ricerca. Nello specifico, il primo capitolo ricostruisce i fondamenti teorici della relazione tra genere e linguaggio, proseguendo dalle teorie di Butler e Lakoff all’esposizione di alcuni esperimenti in psicolinguistica che mostrino la connessione tra linguaggio e percezione sociale dei generi, per concludere con una panoramica di storia, motivazioni e strategie del linguaggio inclusivo in inglese e italiano. Il secondo capitolo ricostruisce una panoramica del funzionamento della famiglia di modelli di linguaggio di cui ChatGPT fa parte, nonché delle modalità con cui i bias possono entrare nelle tecnologie del linguaggio, esserne riprodotti e avere ripercussioni negative sulle persone colpite. Il terzo capitolo si occupa della presentazione dello studio, dalla strutturazione ai risultati ottenuti, mettendoli a confronto con il modello da cui è stato tratto il disegno di ricerca. Infine, si delineano possibili direzioni per la ricerca futura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109330