Introduction. Female genital mutilation (FGM) is defined as interventions on female genitalia without therapeutic purposes. Those who have undergone FGM in countries with an excised tradition number more than 200 million, and on average 70,000 in Italy, not including those who perform it clandestinely in the territory, or those who have never claimed to have undergone it. Among the various interventions for correction emerges deinfibulation, directed at infibulated women, of which the nurse, in collaboration with other health professionals, must be aware in order to be able to direct the woman to a proper path of surgical, social and psychological support, and provide adequate care. Objective. To describe the preoperative and postoperative care of deinfibulation surgery in women who have undergone type III FGM (infibulation). Materials and methods. A literature search was performed on the Pubmed and Trip Medical Database. A semi-structured interview was then conducted at the Multidisciplinary Center for Sexual Health (Ce.Mu.S.S) of the ASL City of Turin. Results. Six articles out of 76 were included in the literature search. The articles examine the determinants that positively or negatively influence women to want to deinfibulate, the impact of psychological and sexual counseling from the perspectives of women and professionals, the main pre and postoperative care modalities of deinfibulation, and the management of FGM complications, with a focus on deinfibulation. The semi-structured interview highlights how infibulated women approach the surgery and explores the main issues to be considered during preoperative and postoperative care. Discussion. The findings from the interview agree with the data found in the literature. In the preoperative phase, fears and cultural factors hindering the choice to deinhibulate should be addressed through an appropriate preoperative briefing. Understandable, direct, nonjudgmental, and culturally sensitive communication is indicated, incorporating the use of photos or drawings and involving the woman's family if deemed useful. After surgery, common complications and postoperative pain are managed. After that, we educate the woman to perform basic functions, including urinating, evacuating, and managing menstrual flow, reassessing their recovery through follow-ups, estimated at 7, 30 days, and 3/6 months. Finally, emotional sequelae are addressed through psychological and sexual counseling, with emphasis on acceptance of new genitalia and restoration of healthy sexual activity. Conclusions. In order to provide holistic care for infibulated women, work from a multidisciplinary and integrated perspective and the help of support center activities, such as services working with migrant women and children, is essential. In conclusion, further research is needed to develop standard care plans that can be tailored to the individual woman, and to establish training courses for health workers, especially in the community or first aid setting where one might be more likely to come into contact with an infibulated woman. Key words. Female genital mutilations; female cutting; female circumcision; health education; nurse; preoperative care; postoperative care; deinfibulation; guidelines.

Introduzione. Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono definite come interventi sui genitali femminili senza scopi terapeutici. Coloro che hanno subito una MGF nei paesi a tradizione escissoria sono più di 200 milioni, e mediamente 70mila in Italia, senza considerare chi la esegue clandestinamente sul territorio, o chi non ha mai affermato di averla subita. Tra i vari interventi di correzione emerge la deinfibulazione, diretto alle donne infibulate, di cui l’infermiere, in collaborazione con gli altri professionisti sanitari, deve essere a conoscenza per poter indirizzare la donna verso un corretto percorso di sostegno chirurgico, sociale e psicologico, e fornire un’adeguata assistenza. Obiettivo. Descrivere le modalità di assistenza pre e postoperatoria di un intervento di deinfibulazione nelle donne che hanno subito una MGF di tipo III (infibulazione). Materiali e metodi. È stata eseguita una ricerca bibliografica sulle banche dati Pubmed e Trip Medical Database. Successivamente è stata condotta un’intervista semi-strutturata presso il Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale (Ce.Mu.S.S) dell’ASL Città di Torino. Risultati. Sei articoli su 76 sono stati inclusi nella ricerca bibliografica. Gli articoli esaminano i determinanti che influenzano positivamente o negativamente la donna a voler deinfibulare, l’impatto della consulenza psicologica e sessuale dal punto di vista delle donne e dei professionisti, le principali modalità di assistenza pre e postoperatorie della deinfibulazione, e la gestione delle complicanze delle MGF, con particolare attenzione alla deinfibulazione. L’intervista semi-strutturata evidenzia come le donne infibulate si approcciano all’intervento, e analizza i principali aspetti da tenere in conto durante l’assistenza preoperatoria e postoperatoria. Discussione. I risultati emersi dall’intervista concordano con i dati reperiti in letteratura. Nella fase preoperatoria è necessario affrontare i timori e i fattori culturali ostacolanti la scelta di deinfibulare tramite un adeguato briefing preoperatorio. È indicata una comunicazione comprensibile, diretta, non giudicante e culturalmente sensibile, integrando l’uso di foto o disegni e coinvolgendo la famiglia della donna se ritenuto utile. Dopo l’intervento, si gestiscono le complicanze più comuni e il dolore post-operatorio. Dopodiché, si educa la donna a svolgere le funzioni base, tra cui urinare, evacuare e gestire il flusso mestruale, rivalutando la loro ripresa attraverso i follow up, stimati a 7, 30 giorni e 3/6 mesi. Infine, si affrontano le sequele emotive attraverso consulenze psicologiche e sessuali, con particolare attenzione all’accettazione dei nuovi genitali e al ripristino di un’attività sessuale sana. Conclusioni. Per fornire un’assistenza olistica alle donne infibulate è essenziale il lavoro in un’ottica multidisciplinare e integrata e l’aiuto delle attività dei centri di sostegno, come i servizi che lavorano con donne e minori migranti. In conclusione, sono necessarie ulteriori ricerche per sviluppare piani di cura standard da personalizzare in base alla singola donna, e istituire corsi di formazione per gli operatori sanitari, soprattutto in ambito territoriale o di primo soccorso dove si potrebbe venire più facilmente a contatto con una donna infibulata Key words. Female genital mutilations; female cutting; female circumcision; health education; nurse; preoperative care; postoperative care; deinfibulation; guidelines.

La deinfibulazione terapeutica: assistenza pre e postoperatoria alle donne infibulate

NIBBIO, MICHELA
2022/2023

Abstract

Introduzione. Le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono definite come interventi sui genitali femminili senza scopi terapeutici. Coloro che hanno subito una MGF nei paesi a tradizione escissoria sono più di 200 milioni, e mediamente 70mila in Italia, senza considerare chi la esegue clandestinamente sul territorio, o chi non ha mai affermato di averla subita. Tra i vari interventi di correzione emerge la deinfibulazione, diretto alle donne infibulate, di cui l’infermiere, in collaborazione con gli altri professionisti sanitari, deve essere a conoscenza per poter indirizzare la donna verso un corretto percorso di sostegno chirurgico, sociale e psicologico, e fornire un’adeguata assistenza. Obiettivo. Descrivere le modalità di assistenza pre e postoperatoria di un intervento di deinfibulazione nelle donne che hanno subito una MGF di tipo III (infibulazione). Materiali e metodi. È stata eseguita una ricerca bibliografica sulle banche dati Pubmed e Trip Medical Database. Successivamente è stata condotta un’intervista semi-strutturata presso il Centro Multidisciplinare per la Salute Sessuale (Ce.Mu.S.S) dell’ASL Città di Torino. Risultati. Sei articoli su 76 sono stati inclusi nella ricerca bibliografica. Gli articoli esaminano i determinanti che influenzano positivamente o negativamente la donna a voler deinfibulare, l’impatto della consulenza psicologica e sessuale dal punto di vista delle donne e dei professionisti, le principali modalità di assistenza pre e postoperatorie della deinfibulazione, e la gestione delle complicanze delle MGF, con particolare attenzione alla deinfibulazione. L’intervista semi-strutturata evidenzia come le donne infibulate si approcciano all’intervento, e analizza i principali aspetti da tenere in conto durante l’assistenza preoperatoria e postoperatoria. Discussione. I risultati emersi dall’intervista concordano con i dati reperiti in letteratura. Nella fase preoperatoria è necessario affrontare i timori e i fattori culturali ostacolanti la scelta di deinfibulare tramite un adeguato briefing preoperatorio. È indicata una comunicazione comprensibile, diretta, non giudicante e culturalmente sensibile, integrando l’uso di foto o disegni e coinvolgendo la famiglia della donna se ritenuto utile. Dopo l’intervento, si gestiscono le complicanze più comuni e il dolore post-operatorio. Dopodiché, si educa la donna a svolgere le funzioni base, tra cui urinare, evacuare e gestire il flusso mestruale, rivalutando la loro ripresa attraverso i follow up, stimati a 7, 30 giorni e 3/6 mesi. Infine, si affrontano le sequele emotive attraverso consulenze psicologiche e sessuali, con particolare attenzione all’accettazione dei nuovi genitali e al ripristino di un’attività sessuale sana. Conclusioni. Per fornire un’assistenza olistica alle donne infibulate è essenziale il lavoro in un’ottica multidisciplinare e integrata e l’aiuto delle attività dei centri di sostegno, come i servizi che lavorano con donne e minori migranti. In conclusione, sono necessarie ulteriori ricerche per sviluppare piani di cura standard da personalizzare in base alla singola donna, e istituire corsi di formazione per gli operatori sanitari, soprattutto in ambito territoriale o di primo soccorso dove si potrebbe venire più facilmente a contatto con una donna infibulata Key words. Female genital mutilations; female cutting; female circumcision; health education; nurse; preoperative care; postoperative care; deinfibulation; guidelines.
ITA
Introduction. Female genital mutilation (FGM) is defined as interventions on female genitalia without therapeutic purposes. Those who have undergone FGM in countries with an excised tradition number more than 200 million, and on average 70,000 in Italy, not including those who perform it clandestinely in the territory, or those who have never claimed to have undergone it. Among the various interventions for correction emerges deinfibulation, directed at infibulated women, of which the nurse, in collaboration with other health professionals, must be aware in order to be able to direct the woman to a proper path of surgical, social and psychological support, and provide adequate care. Objective. To describe the preoperative and postoperative care of deinfibulation surgery in women who have undergone type III FGM (infibulation). Materials and methods. A literature search was performed on the Pubmed and Trip Medical Database. A semi-structured interview was then conducted at the Multidisciplinary Center for Sexual Health (Ce.Mu.S.S) of the ASL City of Turin. Results. Six articles out of 76 were included in the literature search. The articles examine the determinants that positively or negatively influence women to want to deinfibulate, the impact of psychological and sexual counseling from the perspectives of women and professionals, the main pre and postoperative care modalities of deinfibulation, and the management of FGM complications, with a focus on deinfibulation. The semi-structured interview highlights how infibulated women approach the surgery and explores the main issues to be considered during preoperative and postoperative care. Discussion. The findings from the interview agree with the data found in the literature. In the preoperative phase, fears and cultural factors hindering the choice to deinhibulate should be addressed through an appropriate preoperative briefing. Understandable, direct, nonjudgmental, and culturally sensitive communication is indicated, incorporating the use of photos or drawings and involving the woman's family if deemed useful. After surgery, common complications and postoperative pain are managed. After that, we educate the woman to perform basic functions, including urinating, evacuating, and managing menstrual flow, reassessing their recovery through follow-ups, estimated at 7, 30 days, and 3/6 months. Finally, emotional sequelae are addressed through psychological and sexual counseling, with emphasis on acceptance of new genitalia and restoration of healthy sexual activity. Conclusions. In order to provide holistic care for infibulated women, work from a multidisciplinary and integrated perspective and the help of support center activities, such as services working with migrant women and children, is essential. In conclusion, further research is needed to develop standard care plans that can be tailored to the individual woman, and to establish training courses for health workers, especially in the community or first aid setting where one might be more likely to come into contact with an infibulated woman. Key words. Female genital mutilations; female cutting; female circumcision; health education; nurse; preoperative care; postoperative care; deinfibulation; guidelines.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/109262