The implementation of the universal basic income (UBI) into all welfare systems around the world could sort out the growing and alarming issue of wealth inequality. As a matter of fact, the wealth gap between the rich and the poor has widened over the past few years, mainly because of globalization and automation in the workplace. In this paper, we observe the basic income experiment conducted in Finland between January 2017 and December 2018 with the aim of answering the two following questions: Can the theory behind the UBI be put into practice? If so, can the UBI solve the problem stated above? The first chapter offers a brief yet exhaustive explanation of the universal basic income in order to have an idea of what it is, how could be put into practice and what are its advantages and disadvantages. The second chapter begins with a little digression on the Finnish welfare system as to understand the social context in which the experiment took place. After that, we move on to the planification and the implementation of the experiment. In this regard, a randomized control experiment was carried out from 2017 to 2018 so to observe both differences between those who received the income and those who did not and the variations in time – before and after the introduction of the measure. After that, we get to the central part of the paper: the analysis of results. The integration of a partial basic income into the Finnish welfare system led to overall encouraging results. It positively impacted employment as the monetary incentives increased and so did the number of working days, whereas the use of unemployment benefits decreased. There are also non-economic factors we have to take into consideration. In this regard, people who received the benefit stated that their quality of life in terms of mental health improved significantly. In the third chapter we consider two other measures – the Earned Income Tax Credit (EITC) and the “Reddito di Cittadinanza” – and compare them with the Finnish experiment. The analysis of the Finnish case leads us to the following conclusions in relation to the two initial questions. In order to implement the UBI model, authorities ought to rearrange the entire welfare system, which requires a well thought-out planification, which in turn takes time – months if not years – and a large-scale investment. Thus, reorganizing the entire welfare system so that it incorporates the UBI model in its purest and fullest form is hardly feasible. However, a similar measure is more manageable. Moreover, it brings positive outcome, therefore it reaches the main goal – that is reducing wealth inequality. In conclusion, more experiments should be carried out so to gather more data in favour of such measures.

L’implementazione del reddito di base universale all’interno del sistema di welfare potrebbe risolvere il crescente e allarmante problema della disparità di ricchezza. Negli ultimi anni in molte economie avanzate il divario in termini di ricchezza generale tra le persone ricche e quelle povere si è allargato sempre di più, soprattutto a causa della globalizzazione e della automazione sul posto di lavoro. Nel presente elaborato, si analizza l’esperimento che ha avuto luogo in Finlandia da gennaio 2017 a dicembre 2018 con l’obbiettivo di rispondere ai seguenti due quesiti: la teoria alla base del reddito di base universale può essere messa in pratica? Nel caso, il reddito di base universale contribuisce effettivamente alla soluzione del problema? Il primo capitolo spiega brevemente ma in maniera esaustiva cos’è il reddito di base universale, come potrebbe essere attuato, i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Il secondo capitolo si apre con una piccola digressione sul sistema provvidenziale finlandese in modo da conoscere il contesto sociale in cui l’esperimento ha avuto luogo. Dopodiché si passa alla pianificazione e all’attuazione dell’esperimento. A tal proposito, è stato effettuato uno studio controllato randomizzato per due anni, dal 2017 al 2018. Il campione è stato suddiviso fra coloro che avrebbero ricevuto il beneficio e coloro che non lo avrebbero ricevuto. In questo modo si sono potute osservare le differenze fra un gruppo e l’altro. Inoltre, si sono osservate anche le variazioni a livello temporale, prima e dopo l’erogazione del beneficio. L’esperimento ha sortito effetti positivi per quanto concerne l’occupazione. In particolare, sono aumentati gli incentivi economici, così come sono aumentati i giorni lavorativi, mentre è diminuito il ricorso ai sussidi di disoccupazione. Inoltre, le persone riceventi il reddito parziale hanno riportato un miglioramento della loro qualità della vita in termini di benessere psicologico. Nel terzo capitolo si prendono in considerazione altre due misure, la cosiddetta “Earned Income Tax Credit (EITC)” erogata negli Stati Uniti a partire dal 1975 e il “Reddito di Cittadinanza” erogato recentemente in Italia, per poter fare un confronto con l’esperimento finlandese. L’analisi del caso finlandese ha permesso di giungere alle seguenti conclusioni in relazione alle domande poste all’inizio. Al fine di implementare il reddito di base universale, le autorità dovrebbero riorganizzare l’intero sistema di welfare e ciò richiede un piano ben congegnato, che a sua volta richiedere molto tempo, mesi se non addirittura anni, e un investimento di larga scala. Mettere in atto il reddito di base universale nella sua forma più completa non sembra essere attuabile. Una misura più attenuata, invece, risulta essere più realizzabile, quindi più efficiente, ma comunque non meno efficace rispetto all’obiettivo per cui viene adottata. I risultati prodotti dall’erogazione del reddito di base parziale in Finlandia sono promettenti. Maggiori esperimenti dovrebbero essere fatti in futuro per poter raccogliere più elementi che consentano di valutare meglio tali misure.

Il reddito di base universale: Evidenze sull'esperimento finlandese ​

SUPPO, REBECCA
2022/2023

Abstract

L’implementazione del reddito di base universale all’interno del sistema di welfare potrebbe risolvere il crescente e allarmante problema della disparità di ricchezza. Negli ultimi anni in molte economie avanzate il divario in termini di ricchezza generale tra le persone ricche e quelle povere si è allargato sempre di più, soprattutto a causa della globalizzazione e della automazione sul posto di lavoro. Nel presente elaborato, si analizza l’esperimento che ha avuto luogo in Finlandia da gennaio 2017 a dicembre 2018 con l’obbiettivo di rispondere ai seguenti due quesiti: la teoria alla base del reddito di base universale può essere messa in pratica? Nel caso, il reddito di base universale contribuisce effettivamente alla soluzione del problema? Il primo capitolo spiega brevemente ma in maniera esaustiva cos’è il reddito di base universale, come potrebbe essere attuato, i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. Il secondo capitolo si apre con una piccola digressione sul sistema provvidenziale finlandese in modo da conoscere il contesto sociale in cui l’esperimento ha avuto luogo. Dopodiché si passa alla pianificazione e all’attuazione dell’esperimento. A tal proposito, è stato effettuato uno studio controllato randomizzato per due anni, dal 2017 al 2018. Il campione è stato suddiviso fra coloro che avrebbero ricevuto il beneficio e coloro che non lo avrebbero ricevuto. In questo modo si sono potute osservare le differenze fra un gruppo e l’altro. Inoltre, si sono osservate anche le variazioni a livello temporale, prima e dopo l’erogazione del beneficio. L’esperimento ha sortito effetti positivi per quanto concerne l’occupazione. In particolare, sono aumentati gli incentivi economici, così come sono aumentati i giorni lavorativi, mentre è diminuito il ricorso ai sussidi di disoccupazione. Inoltre, le persone riceventi il reddito parziale hanno riportato un miglioramento della loro qualità della vita in termini di benessere psicologico. Nel terzo capitolo si prendono in considerazione altre due misure, la cosiddetta “Earned Income Tax Credit (EITC)” erogata negli Stati Uniti a partire dal 1975 e il “Reddito di Cittadinanza” erogato recentemente in Italia, per poter fare un confronto con l’esperimento finlandese. L’analisi del caso finlandese ha permesso di giungere alle seguenti conclusioni in relazione alle domande poste all’inizio. Al fine di implementare il reddito di base universale, le autorità dovrebbero riorganizzare l’intero sistema di welfare e ciò richiede un piano ben congegnato, che a sua volta richiedere molto tempo, mesi se non addirittura anni, e un investimento di larga scala. Mettere in atto il reddito di base universale nella sua forma più completa non sembra essere attuabile. Una misura più attenuata, invece, risulta essere più realizzabile, quindi più efficiente, ma comunque non meno efficace rispetto all’obiettivo per cui viene adottata. I risultati prodotti dall’erogazione del reddito di base parziale in Finlandia sono promettenti. Maggiori esperimenti dovrebbero essere fatti in futuro per poter raccogliere più elementi che consentano di valutare meglio tali misure.
ENG
The implementation of the universal basic income (UBI) into all welfare systems around the world could sort out the growing and alarming issue of wealth inequality. As a matter of fact, the wealth gap between the rich and the poor has widened over the past few years, mainly because of globalization and automation in the workplace. In this paper, we observe the basic income experiment conducted in Finland between January 2017 and December 2018 with the aim of answering the two following questions: Can the theory behind the UBI be put into practice? If so, can the UBI solve the problem stated above? The first chapter offers a brief yet exhaustive explanation of the universal basic income in order to have an idea of what it is, how could be put into practice and what are its advantages and disadvantages. The second chapter begins with a little digression on the Finnish welfare system as to understand the social context in which the experiment took place. After that, we move on to the planification and the implementation of the experiment. In this regard, a randomized control experiment was carried out from 2017 to 2018 so to observe both differences between those who received the income and those who did not and the variations in time – before and after the introduction of the measure. After that, we get to the central part of the paper: the analysis of results. The integration of a partial basic income into the Finnish welfare system led to overall encouraging results. It positively impacted employment as the monetary incentives increased and so did the number of working days, whereas the use of unemployment benefits decreased. There are also non-economic factors we have to take into consideration. In this regard, people who received the benefit stated that their quality of life in terms of mental health improved significantly. In the third chapter we consider two other measures – the Earned Income Tax Credit (EITC) and the “Reddito di Cittadinanza” – and compare them with the Finnish experiment. The analysis of the Finnish case leads us to the following conclusions in relation to the two initial questions. In order to implement the UBI model, authorities ought to rearrange the entire welfare system, which requires a well thought-out planification, which in turn takes time – months if not years – and a large-scale investment. Thus, reorganizing the entire welfare system so that it incorporates the UBI model in its purest and fullest form is hardly feasible. However, a similar measure is more manageable. Moreover, it brings positive outcome, therefore it reaches the main goal – that is reducing wealth inequality. In conclusion, more experiments should be carried out so to gather more data in favour of such measures.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/109190