Le abitudini sono azioni che si generano con l’apprendimento a partire dalla ripetizione di specifiche risposte in un determinato contesto e tendono a rinforzarsi con processi di associazione alla ricompensa, oltre che con cambiamenti dei meccanismi cognitivi e neuronali associati alla memoria, fino al momento in cui diventano risposte automatiche allo stimolo indipendentemente dalla ricompensa. Il comportamento alimentare può essere influenzato, oltre che da stimoli fisiologici, anche da esigenze sociali, economiche e psicologiche. In particolar modo, stati psicologici ed emotivi alterati, stress e schemi mentali sono alcuni degli stimoli che possono fare in modo che si presenti l’azione abitudinaria correlata al cibo. In questi casi, tendenzialmente, si parla di abitudine disfunzionale, infatti sono contesti che inducono i soggetti ad ingerire abbondanti quantità di cibo ipercalorico e ricco in grassi e carboidrati, poiché questi alimenti sono correlati con il sistema della ricompensa a livello cerebrale e determinano una sensazione di benessere e gratificazione immediata. Dunque in molti casi tali abitudini possono portare ad un incremento di peso, fino al sovrappeso e all’obesità. Questo studio si è quindi incentrato sulla ricerca di strategie che potessero impattare sulle abitudini disfunzionali riguardanti il comportamento alimentare in soggetti che presentavano un BMI nel range del sovrappeso e dell’obesità. Dei 4 casi clinici analizzati, per due si è utilizzato esclusivamente un approccio nutrizionale chetogenico e per gli altri due si è associata una strategia psicologica basata sulla mindfulness. Dopodiché si sono valutate le variazioni in termini di circonferenza addominale e calo percentuale di BMI, oltre ad osservare i cambiamenti psicologici in un tempo di 5 mesi. I risultati hanno mostrato un impatto notevole della dieta chetogenica sia sul peso corporeo e, quindi, sul BMI con un calo percentuale che si aggirava tra il 19% e il 22%; sia sulla circonferenza addominale che ha avuto un decremento tra i 15 cm e i 20 cm, senza però osservare differenze qualitative tra i diversi trattamenti. Solo un caso veniva escluso da questi range, probabilmente perché presentava una diagnosi di disturbo alimentare borderline che rendeva più complesso agire sulle abitudini. I due pazienti seguiti anche con i protocolli mindfulness, presentavano miglioramenti superiori dal punto di vista psicologico; infatti, aumentavano la consapevolezza generale riguardo al proprio corpo e agli stimoli che esso invia. Perciò l’approccio chetogenico risulta un’ottima strategia per ottenere un rapido impatto sul peso corporeo e sulle circonferenze e l’aggiunta dell’approccio psicologico consente di avere benefici anche dal punto di vista umorale, dimostrando l’importanza dell’approccio multidsciplinare. Questo apre la possibilità di approfondimenti riguardanti la sferza psicologica, oltre che valutare gli effetti su gruppi più numerosi e sul lungo termine.

Impatto delle abitudini alimentari disfunzionali sul peso corporeo: confronto degli effetti di un approccio dietetico e di un approccio psicologico integrato

OLIVERO, MARTA
2022/2023

Abstract

Le abitudini sono azioni che si generano con l’apprendimento a partire dalla ripetizione di specifiche risposte in un determinato contesto e tendono a rinforzarsi con processi di associazione alla ricompensa, oltre che con cambiamenti dei meccanismi cognitivi e neuronali associati alla memoria, fino al momento in cui diventano risposte automatiche allo stimolo indipendentemente dalla ricompensa. Il comportamento alimentare può essere influenzato, oltre che da stimoli fisiologici, anche da esigenze sociali, economiche e psicologiche. In particolar modo, stati psicologici ed emotivi alterati, stress e schemi mentali sono alcuni degli stimoli che possono fare in modo che si presenti l’azione abitudinaria correlata al cibo. In questi casi, tendenzialmente, si parla di abitudine disfunzionale, infatti sono contesti che inducono i soggetti ad ingerire abbondanti quantità di cibo ipercalorico e ricco in grassi e carboidrati, poiché questi alimenti sono correlati con il sistema della ricompensa a livello cerebrale e determinano una sensazione di benessere e gratificazione immediata. Dunque in molti casi tali abitudini possono portare ad un incremento di peso, fino al sovrappeso e all’obesità. Questo studio si è quindi incentrato sulla ricerca di strategie che potessero impattare sulle abitudini disfunzionali riguardanti il comportamento alimentare in soggetti che presentavano un BMI nel range del sovrappeso e dell’obesità. Dei 4 casi clinici analizzati, per due si è utilizzato esclusivamente un approccio nutrizionale chetogenico e per gli altri due si è associata una strategia psicologica basata sulla mindfulness. Dopodiché si sono valutate le variazioni in termini di circonferenza addominale e calo percentuale di BMI, oltre ad osservare i cambiamenti psicologici in un tempo di 5 mesi. I risultati hanno mostrato un impatto notevole della dieta chetogenica sia sul peso corporeo e, quindi, sul BMI con un calo percentuale che si aggirava tra il 19% e il 22%; sia sulla circonferenza addominale che ha avuto un decremento tra i 15 cm e i 20 cm, senza però osservare differenze qualitative tra i diversi trattamenti. Solo un caso veniva escluso da questi range, probabilmente perché presentava una diagnosi di disturbo alimentare borderline che rendeva più complesso agire sulle abitudini. I due pazienti seguiti anche con i protocolli mindfulness, presentavano miglioramenti superiori dal punto di vista psicologico; infatti, aumentavano la consapevolezza generale riguardo al proprio corpo e agli stimoli che esso invia. Perciò l’approccio chetogenico risulta un’ottima strategia per ottenere un rapido impatto sul peso corporeo e sulle circonferenze e l’aggiunta dell’approccio psicologico consente di avere benefici anche dal punto di vista umorale, dimostrando l’importanza dell’approccio multidsciplinare. Questo apre la possibilità di approfondimenti riguardanti la sferza psicologica, oltre che valutare gli effetti su gruppi più numerosi e sul lungo termine.
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