The woodworking sector, which includes over 50,000 companies and employs more than 170,000 workers, represents one of the sectors at greatest risk of developing occupational diseases such as tumors of the paranasal sinuses, caused by the inhalation of hardwood dust produced during the process of processing. Hardwood dust was classified as carcinogenic to humans in 1995 by the IARC (International Agency for Research on Cancer) and included in Group 1 of carcinogenic substances. Since it is not possible to establish a threshold limit value that can guarantee the health of those exposed, it is necessary to reduce exposure levels to a minimum through the definition and planning of suitable technical, organizational and procedural interventions. Furthermore, there is a wide margin of work for the information and training of workers which allows the risk of exposure to be further reduced. By virtue of the recent change in the occupational exposure limit value for operators in the sector from 3 mg/m³ to 2 mg/m³ (starting from 17 January 2023), this study led to the development of a checklist aimed at supporting the supervision and control activity on the management of risk related to exposure to hardwood dust in 23 companies in the wood sector, with particular reference to the province of Cuneo in which this problem was the subject of particular attention by the competent authorities. Although guidelines and regulations exist to limit worker exposure, the effectiveness of implementing these measures varies considerably between the different companies that make up the sample. The checklist was developed with the aim of improving working conditions in terms of prevention and safety in relation to exposure to risk from hardwood dust and takes into consideration various aspects, including: the structural requirements of the environments of work, the management of machines and systems, the management of carcinogenic risk and the provision of preventive measures to manage this risk. From the analysis of the data it emerged that the majority of the companies considered use hardwoods and comply with the standard requirements of the working environments. However, some critical issues emerged related to: efficiency of the extraction systems, assessment of the carcinogenic risk (lack of sampling to verify compliance with the limit, lack of a competent doctor and the register of those exposed) and worker training on the specific risk. Although many companies carry out measurements of dust concentrations, a significant proportion exceed the permissible exposure limit, underlining the urgent need for improvements in risk management. This thesis highlights the need for targeted interventions in this sector with particular attention to the optimization of extraction systems and the importance of raising awareness on worker training, while the new checklist is configured as a practical and flexible tool aimed at standardizing the inspection and evaluation of prevention and protection measures in companies in the sector, with the aim of improving risk management related to exposure to hardwood dust.
Il settore della lavorazione del legno, che annovera oltre 50.000 aziende e impiega più di 170.000 lavoratori, rappresenta uno dei comparti a maggior rischio di sviluppo di malattie professionali quali neoplasie dei seni paranasali, causate dall'inalazione di polveri di legno duro prodotte durante il processo di lavorazione. Le polveri di legno duro sono state classificate come cancerogene per l'uomo nel 1995 dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) ed inserite nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene. Poiché non è possibile stabilire un valore limite di soglia che possa garantire la salute degli esposti è necessario ridurre al minimo i livelli di esposizione attraverso la definizione e programmazione di idonei interventi di tipo tecnico, organizzativo e procedurale. Esiste inoltre, un ampio margine di lavoro per l’informazione e la formazione dei lavoratori che consente di ridurre ulteriormente il rischio di esposizione. In virtù della recente modifica del valore limite di esposizione professionale per gli operatori del settore da 3 mg/m³ a 2 mg/m³ (a partire dal 17 gennaio 2023), il presente studio ha portato allo sviluppo di una lista di controllo volta a supportare l'attività di vigilanza e controllo sulla gestione del rischio correlato all'esposizione alle polveri di legno duro in 23 aziende del settore legno, con particolare riferimento alla provincia di Cuneo nella quale tale problematica è stata oggetto di particolare attenzione da parte delle autorità competenti. Nonostante esistano linee guida e normative per limitare l'esposizione dei lavoratori, l'efficacia dell'attuazione di tali misure varia notevolmente tra le diverse aziende che compongono il campione. La lista di controllo è stata sviluppata con l'intento di migliorare le condizioni di lavoro in temini di prevenzione e sicurezza in relazione all'esposizione al rischio da polveri di legno duro e prende in considerazione vari aspetti, tra cui: i requisiti strutturali degli ambienti di lavoro, la gestione di macchine e impianti, la gestione del rischio cancerogeno e la disposizione delle misure preventive per la gestione di tale rischio. Dall'analisi dei dati è emerso che la maggioranza delle imprese considerate impiega legni duri e risulta conforme ai requisiti standard degli ambienti di lavoro. Tuttavia, sono emerse alcune criticità legate a: efficienza dei sistemi di aspirazione, valutazione del rischio cancerogeno (mancanza di campionamenti per verificare il rispetto del limite, mancanza del medico competente e del registro degli esposti) e formazione dei lavoratori sul rischio specifico. Sebbene molte imprese effettuino misurazioni delle concentrazioni di polveri, una percentuale significativa supera il limite di esposizione consentito, sottolineando l'urgenza di miglioramenti nella gestione del rischio. Questo elaborato di tesi pone in evidenza la necessità di interventi mirati in questo comparto con particolare attenzione all'ottimizzazione dei sistemi di aspirazione e all'importanza della sensibilizzazione sulla formazione dei lavoratori, mentre la nuova lista di controllo si configura come uno strumento pratico e flessibile finalizzato a standardizzare l'ispezione e la valutazione delle misure di prevenzione e protezione nelle aziende del settore, con l'obiettivo di migliorare la gestione del rischio correlato all'esposizione a polveri di legno duro.
Predisposizione di una nuova check-list a supporto dell'attività di vigilanza e di controllo sulla gestione del rischio correlato all'esposizione a polveri di legno duro nel comparto legno
PIUMATTI, GABRIELE
2022/2023
Abstract
Il settore della lavorazione del legno, che annovera oltre 50.000 aziende e impiega più di 170.000 lavoratori, rappresenta uno dei comparti a maggior rischio di sviluppo di malattie professionali quali neoplasie dei seni paranasali, causate dall'inalazione di polveri di legno duro prodotte durante il processo di lavorazione. Le polveri di legno duro sono state classificate come cancerogene per l'uomo nel 1995 dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) ed inserite nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene. Poiché non è possibile stabilire un valore limite di soglia che possa garantire la salute degli esposti è necessario ridurre al minimo i livelli di esposizione attraverso la definizione e programmazione di idonei interventi di tipo tecnico, organizzativo e procedurale. Esiste inoltre, un ampio margine di lavoro per l’informazione e la formazione dei lavoratori che consente di ridurre ulteriormente il rischio di esposizione. In virtù della recente modifica del valore limite di esposizione professionale per gli operatori del settore da 3 mg/m³ a 2 mg/m³ (a partire dal 17 gennaio 2023), il presente studio ha portato allo sviluppo di una lista di controllo volta a supportare l'attività di vigilanza e controllo sulla gestione del rischio correlato all'esposizione alle polveri di legno duro in 23 aziende del settore legno, con particolare riferimento alla provincia di Cuneo nella quale tale problematica è stata oggetto di particolare attenzione da parte delle autorità competenti. Nonostante esistano linee guida e normative per limitare l'esposizione dei lavoratori, l'efficacia dell'attuazione di tali misure varia notevolmente tra le diverse aziende che compongono il campione. La lista di controllo è stata sviluppata con l'intento di migliorare le condizioni di lavoro in temini di prevenzione e sicurezza in relazione all'esposizione al rischio da polveri di legno duro e prende in considerazione vari aspetti, tra cui: i requisiti strutturali degli ambienti di lavoro, la gestione di macchine e impianti, la gestione del rischio cancerogeno e la disposizione delle misure preventive per la gestione di tale rischio. Dall'analisi dei dati è emerso che la maggioranza delle imprese considerate impiega legni duri e risulta conforme ai requisiti standard degli ambienti di lavoro. Tuttavia, sono emerse alcune criticità legate a: efficienza dei sistemi di aspirazione, valutazione del rischio cancerogeno (mancanza di campionamenti per verificare il rispetto del limite, mancanza del medico competente e del registro degli esposti) e formazione dei lavoratori sul rischio specifico. Sebbene molte imprese effettuino misurazioni delle concentrazioni di polveri, una percentuale significativa supera il limite di esposizione consentito, sottolineando l'urgenza di miglioramenti nella gestione del rischio. Questo elaborato di tesi pone in evidenza la necessità di interventi mirati in questo comparto con particolare attenzione all'ottimizzazione dei sistemi di aspirazione e all'importanza della sensibilizzazione sulla formazione dei lavoratori, mentre la nuova lista di controllo si configura come uno strumento pratico e flessibile finalizzato a standardizzare l'ispezione e la valutazione delle misure di prevenzione e protezione nelle aziende del settore, con l'obiettivo di migliorare la gestione del rischio correlato all'esposizione a polveri di legno duro.File | Dimensione | Formato | |
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