Il presente contributo si propone di esaminare criticamente la sezione dedicata alla dottrina del sogno nel Teeteto, al fine di ricostruire la struttura argomentativa del confronto tra Socrate e Teeteto, ma soprattutto di offrire un’interpretazione alla vasta varietà di problemi che tale sezione presenta. Infatti il Teeteto sembra trovare nel corpus e nel sistema filosofico di Platone una collocazione precaria e instabile: poiché il dialogo, infatti, tenta di offrire una risposta alla domanda su che cosa sia episteme (145e8-9) senza fare menzione alcuna alla dottrina delle idee, esso si caratterizza per la sua eccentricità rispetto alla concezione epistemologica standard propria di Platone. Da ciò sembra discendere anche lo stesso carattere aporetico del Teeteto. Tuttavia, come è noto, l’esito del dialogo non può essere fatto coincidere con il punto di vista di Platone, bensì occorre legare l’aporia al piano dialogico di chi partecipa alla conversazione, ai riferimenti espliciti o impliciti a dottrine diverse da quelle di Platone e al grado di onestà o coerenza che i due interlocutori dimostrano di possedere. Tenendo presente tale presupposto generale rimane a mio avviso chiara la possibilità di individuare nel testo di questa sezione del Teeteto, anche se solo in maniera allusiva, dei rimandi a possibili soluzioni ai problemi onto-epistemici presenti nel dialogo. In questo senso, il mio contributo cercherà di sostenere una lettura allusiva della dottrina del sogno e della sua confutazione. La mia trattazione si svilupperà come segue. Il primo capitolo, si propone di approfondire il rapporto tra pan e holon all’interno della confutazione della dottrina del sogno: dapprima si procederà a delineare la collocazione del tema nel dialogo; in seguito, riferendosi direttamente al testo platonico, si esporranno gli argomenti presentati da Socrate e Teeteto; infine verrà proposto un esame dettagliato della peculiare posizione di Bruno Centrone. Analizzando gli argomenti di Centrone si cercherà di motivare perché essi risultino, dal mio punto di vista, assai validi. Il secondo capitolo sarà dedicato al concetto di episteme e se, in un primo momento, si riprenderà la collocazione del tema entro la struttura del dialogo, si analizzeranno, in un secondo momento, gli argomenti di Franco Ferrari, David Sedley e Franco Trabattoni, secondo la seguente articolazione tematica dell’argomento: la differenza tra doxa ed episteme; il ruolo del logos nella transizione tra i due stati epistemici; l’opposizione tra una lettura coerentista e intuizionista che trova esplicita trattazione in Ferrari, per il primo caso, e in Trabattoni, per il secondo. In merito a quest’ultimo punto, dopo aver mostrato le ragioni dell’una e dell’altra posizione, si propenderà per l’opzione coerentista. Nella conclusione, infine, si cercherà, a partire da quanto emerso nei precedenti capitoli, di rispondere al problema dell’aporeticità del dialogo: in particolare si argomenterà a favore di quelle tesi che propongono una lettura del dialogo in continuità con il corpus, in quanto si rivelano in conformità con l’ipotesi interpretativa che pervade l’intera mia trattazione.

Oltre ogni aporia. Uno studio sulla teoria del sogno nel Teeteto

TRUCCOLO, MATILDE
2022/2023

Abstract

Il presente contributo si propone di esaminare criticamente la sezione dedicata alla dottrina del sogno nel Teeteto, al fine di ricostruire la struttura argomentativa del confronto tra Socrate e Teeteto, ma soprattutto di offrire un’interpretazione alla vasta varietà di problemi che tale sezione presenta. Infatti il Teeteto sembra trovare nel corpus e nel sistema filosofico di Platone una collocazione precaria e instabile: poiché il dialogo, infatti, tenta di offrire una risposta alla domanda su che cosa sia episteme (145e8-9) senza fare menzione alcuna alla dottrina delle idee, esso si caratterizza per la sua eccentricità rispetto alla concezione epistemologica standard propria di Platone. Da ciò sembra discendere anche lo stesso carattere aporetico del Teeteto. Tuttavia, come è noto, l’esito del dialogo non può essere fatto coincidere con il punto di vista di Platone, bensì occorre legare l’aporia al piano dialogico di chi partecipa alla conversazione, ai riferimenti espliciti o impliciti a dottrine diverse da quelle di Platone e al grado di onestà o coerenza che i due interlocutori dimostrano di possedere. Tenendo presente tale presupposto generale rimane a mio avviso chiara la possibilità di individuare nel testo di questa sezione del Teeteto, anche se solo in maniera allusiva, dei rimandi a possibili soluzioni ai problemi onto-epistemici presenti nel dialogo. In questo senso, il mio contributo cercherà di sostenere una lettura allusiva della dottrina del sogno e della sua confutazione. La mia trattazione si svilupperà come segue. Il primo capitolo, si propone di approfondire il rapporto tra pan e holon all’interno della confutazione della dottrina del sogno: dapprima si procederà a delineare la collocazione del tema nel dialogo; in seguito, riferendosi direttamente al testo platonico, si esporranno gli argomenti presentati da Socrate e Teeteto; infine verrà proposto un esame dettagliato della peculiare posizione di Bruno Centrone. Analizzando gli argomenti di Centrone si cercherà di motivare perché essi risultino, dal mio punto di vista, assai validi. Il secondo capitolo sarà dedicato al concetto di episteme e se, in un primo momento, si riprenderà la collocazione del tema entro la struttura del dialogo, si analizzeranno, in un secondo momento, gli argomenti di Franco Ferrari, David Sedley e Franco Trabattoni, secondo la seguente articolazione tematica dell’argomento: la differenza tra doxa ed episteme; il ruolo del logos nella transizione tra i due stati epistemici; l’opposizione tra una lettura coerentista e intuizionista che trova esplicita trattazione in Ferrari, per il primo caso, e in Trabattoni, per il secondo. In merito a quest’ultimo punto, dopo aver mostrato le ragioni dell’una e dell’altra posizione, si propenderà per l’opzione coerentista. Nella conclusione, infine, si cercherà, a partire da quanto emerso nei precedenti capitoli, di rispondere al problema dell’aporeticità del dialogo: in particolare si argomenterà a favore di quelle tesi che propongono una lettura del dialogo in continuità con il corpus, in quanto si rivelano in conformità con l’ipotesi interpretativa che pervade l’intera mia trattazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/109176