Background: At the international level, there are no universally recognized guidelines regarding the treatment of positional plagiocephaly, which is an asymmetric deformation of the skull caused by prolonged and irregularly distributed external forces, mainly affecting the occipital part. On the other hand, positional posterior symmetric cranial deformation with bilaterally flattened occiputs is referred to as brachycephaly. Since the publication of the "Back to Sleep" campaign, which recommends placing infants on their backs during sleep primarily to protect them from Sudden Infant Death Syndrome (SIDS), there has been a significant increase in cases of positional plagiocephaly. Treatment is always conservative and includes postural care and physiotherapy; in severe cases, cranial orthoses may be used. Prevention plays a crucial role, both in terms of cost-effectiveness for the national healthcare system and future prognosis. Objective: This work aims to clarify the role of TNPEE (Therapist in Neuro and Psychomotricity in Developmental Age) in the assessment and treatment of positional plagiocephaly. Furthermore, it aims to analyze clinical cases and create a booklet with postural guidelines for parents and caregivers. Materials and Methods: Regarding clinical implementation, a literature search was conducted in March 2023 on major biomedical databases regarding the role of TNPEE in the assessment and treatment of positional plagiocephaly. Fourteen articles with high scientific evidence were selected. Assessment grids for plagiocephaly and the neuropsychomotor development of children were developed for use during assessments and follow-ups. Two booklets with guidelines for parents and caregivers were created, one for right posterior plagiocephaly and one for left posterior plagiocephaly. Finally, data on children evaluated in the cranial postural deformities clinic, jointly conducted by TNPEE and a Neurosurgeon at Regina Margherita Hospital, were collected and analyzed, both for discharged patients and those still in follow-up. Results: It was observed that the integrated approach is highly effective; in fact, most children who underwent multiple deformity measurements showed improvement and favorable progress in plagiocephaly using postural care, especially with early treatment and family compliance. Additionally, cranial orthosis treatment can yield satisfactory results. Lastly, it is not possible to establish a cause-and-effect relationship between positional plagiocephaly and neuropsychomotor developmental delay; the data analyzed, in line with the literature, suggest a correlation but not necessarily causation. Conclusions: A future goal could be to conduct a research project to investigate the possible correlation between positional plagiocephaly and long-term neuropsychomotor development. It may be proposed to assess children discharged at 12, 18, and 24 months of corrected age using a validated assessment scale to understand the evolution of any previously identified neuropsychomotor delay, which was addressed early due to plagiocephaly secondary to the same delay.
Background: A livello internazionale non esistono linee guida universalmente riconosciute riguardanti il trattamento della plagiocefalia posizionale, ovvero una deformazione asimmetrica del cranio causata da forze esterne prolungate e irregolarmente distribuite che ne alterano nella maggior parte dei casi la parte occipitale. Si definisce invece pachicefalia una deformazione cranica posizionale posteriore simmetrica caratterizzata da occipite appiattito bilateralmente. Dalla pubblicazione della campagna "Back to Sleep", che raccomanda di posizionare i neonati e i lattanti supini durante il sonno con il fine prioritario di proteggerli dalla SIDS, si è registrato un notevole aumento dei casi di plagiocefalia posizionale. Il trattamento è sempre conservativo e comprende la cura posturale e la fisioterapia; nei casi gravi si può ricorrere all'uso di ortesi craniche. La prevenzione riveste un ruolo molto importante, sia in termini di rapporto costo-efficacia per il sistema sanitario nazionale sia in termini di prognosi futura. Obiettivo: Questo elaborato si occupa di chiarire il ruolo del TNPEE (Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva) nella valutazione e nel trattamento della plagiocefalia posizionale. Si pone inoltre l’obiettivo di analizzare i casi clinici ed elaborare un opuscolo con le indicazioni posturali per i genitori e i care giver. Materiali e metodi: Per quanto riguarda l’attuazione clinica, si è svolta una ricerca bibliografica a Marzo 2023 sui principali database biomedici riguardo al ruolo del TNPEE nella valutazione e nel trattamento della plagiocefalia posizionale e sono stati selezionati 14 articoli a elevata evidenza scientifica. Sono state realizzate delle griglie di valutazione per la plagiocefalia e lo sviluppo neuropsicomotorio del bambino, da utilizzare durante le valutazioni e i follow up e sono stati elaborati due opuscoli con le indicazioni per i genitori e i care giver, uno per la plagiocefalia posteriore destra e uno per quella sinistra. Infine, sono stati raccolti e analizzati i dati riguardanti i bambini valutati nell’ambulatorio delle deformità posturali del cranio condotto congiuntamente da TNPEE e Medico Neurochirurgo presso l’Ospedale Regina Margherita, sia dimessi sia tuttora in follow-up. Risultati: È stato osservato che l’approccio integrato è molto efficace; infatti, la maggior parte dei bambini a cui sono state effettuate più misurazioni della deformità ha ottenuto un miglioramento e un andamento favorevole della plagiocefalia utilizzando la cura posturale, soprattutto con il trattamento precoce e la compliance familiare. Inoltre, si può affermare che il trattamento con ortesi cranica possa portare risultati soddisfacenti. Infine, non è possibile stabilire un rapporto causa-effetto tra plagiocefalia posizionale e ritardo dello sviluppo neuropsicomotorio; i dati analizzati, in accordo con la letteratura, suggeriscono una correlazione ma non necessariamente una causalità. Conclusioni: Un obiettivo futuro potrebbe essere quello di condurre un progetto di ricerca volto a indagare l’eventuale correlazione tra plagiocefalia posizionale e sviluppo neuropsicomotorio a più lungo termine. Si potrebbe proporre di valutare i bambini dimessi a 12, 18 e 24 mesi di età corretta con una scala di valutazione validata per capire l’evoluzione di un eventuale ritardo neuropsicomotorio precedente identificato e preso in carico precocemente grazie alla plagiocefalia secondaria a tale ritardo stesso.
Il ruolo del TNPEE nella valutazione e nel trattamento della plagiocefalia posizionale. Analisi dei casi clinici ed elaborazione di un opuscolo per i genitori e i care giver.
FANTOLINO, GAIA
2022/2023
Abstract
Background: A livello internazionale non esistono linee guida universalmente riconosciute riguardanti il trattamento della plagiocefalia posizionale, ovvero una deformazione asimmetrica del cranio causata da forze esterne prolungate e irregolarmente distribuite che ne alterano nella maggior parte dei casi la parte occipitale. Si definisce invece pachicefalia una deformazione cranica posizionale posteriore simmetrica caratterizzata da occipite appiattito bilateralmente. Dalla pubblicazione della campagna "Back to Sleep", che raccomanda di posizionare i neonati e i lattanti supini durante il sonno con il fine prioritario di proteggerli dalla SIDS, si è registrato un notevole aumento dei casi di plagiocefalia posizionale. Il trattamento è sempre conservativo e comprende la cura posturale e la fisioterapia; nei casi gravi si può ricorrere all'uso di ortesi craniche. La prevenzione riveste un ruolo molto importante, sia in termini di rapporto costo-efficacia per il sistema sanitario nazionale sia in termini di prognosi futura. Obiettivo: Questo elaborato si occupa di chiarire il ruolo del TNPEE (Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva) nella valutazione e nel trattamento della plagiocefalia posizionale. Si pone inoltre l’obiettivo di analizzare i casi clinici ed elaborare un opuscolo con le indicazioni posturali per i genitori e i care giver. Materiali e metodi: Per quanto riguarda l’attuazione clinica, si è svolta una ricerca bibliografica a Marzo 2023 sui principali database biomedici riguardo al ruolo del TNPEE nella valutazione e nel trattamento della plagiocefalia posizionale e sono stati selezionati 14 articoli a elevata evidenza scientifica. Sono state realizzate delle griglie di valutazione per la plagiocefalia e lo sviluppo neuropsicomotorio del bambino, da utilizzare durante le valutazioni e i follow up e sono stati elaborati due opuscoli con le indicazioni per i genitori e i care giver, uno per la plagiocefalia posteriore destra e uno per quella sinistra. Infine, sono stati raccolti e analizzati i dati riguardanti i bambini valutati nell’ambulatorio delle deformità posturali del cranio condotto congiuntamente da TNPEE e Medico Neurochirurgo presso l’Ospedale Regina Margherita, sia dimessi sia tuttora in follow-up. Risultati: È stato osservato che l’approccio integrato è molto efficace; infatti, la maggior parte dei bambini a cui sono state effettuate più misurazioni della deformità ha ottenuto un miglioramento e un andamento favorevole della plagiocefalia utilizzando la cura posturale, soprattutto con il trattamento precoce e la compliance familiare. Inoltre, si può affermare che il trattamento con ortesi cranica possa portare risultati soddisfacenti. Infine, non è possibile stabilire un rapporto causa-effetto tra plagiocefalia posizionale e ritardo dello sviluppo neuropsicomotorio; i dati analizzati, in accordo con la letteratura, suggeriscono una correlazione ma non necessariamente una causalità. Conclusioni: Un obiettivo futuro potrebbe essere quello di condurre un progetto di ricerca volto a indagare l’eventuale correlazione tra plagiocefalia posizionale e sviluppo neuropsicomotorio a più lungo termine. Si potrebbe proporre di valutare i bambini dimessi a 12, 18 e 24 mesi di età corretta con una scala di valutazione validata per capire l’evoluzione di un eventuale ritardo neuropsicomotorio precedente identificato e preso in carico precocemente grazie alla plagiocefalia secondaria a tale ritardo stesso.File | Dimensione | Formato | |
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