Globalization and growing multiculturalism have produced profound changes in contemporary societies, resulting in states of uncertainty in the confrontation between people with different cultures, social positions and visions . Often this is accompanied by the hasty desire to find answers that begin with the implementation of mechanisms of social categorization, which end up simplifying an increasingly complex reality. Prejudices and stereotypes often arise in the family and find in schools, social environments and the mass media a way to consolidate themselves by causing conflict, marginalization and racism. One can aspire to promote a contrary process in which the media and places of education are promoters of a positive image of diversity. In order to open up to an intercultural dialogue it becomes fundamental to open up to the paradigm of complexity . Learning to decentralize the gaze through the use of complex thinking can generate the encounter between human beings bearers of different cultures, stories and perspectives, allowing us to find the right distance to look at culture from within and at the same time from without and recognizing how humanity continually creates culture. The thesis argues how educational services can become catalysts of change and bearers of a new vision of diversity with the help of tools and initiatives to decentralize the gaze of educators, children and families.

La globalizzazione e il crescente multiculturalismo hanno prodotto profondi mutamenti nelle società contemporanee, determinando stati di incertezza nel confronto tra persone con culture, posizioni sociali e visioni differenti . Spesso a ciò si accompagna il desiderio affrettato di trovare risposte che esordiscono con la messa in atto di meccanismi di categorizzazione sociale, che finiscono per semplificare una realtà sempre più complessa. Pregiudizi e stereotipi nascono spesso in famiglia e trovano nella scuola, negli ambienti di socialità e nei mass media un modo per consolidarsi provocando conflitti, marginalizzazione e razzismo. Si può aspirare a promuovere un processo contrario in cui i mezzi di comunicazione e i luoghi di educazione siano promotori di un'immagine positiva della diversità. Per aprirsi ad un dialogo interculturale diviene fondamentale aprirsi al paradigma della complessità . Apprendere a decentrare lo sguardo attraverso l’uso del pensiero complesso può generare l’incontro tra esseri umani portatori di culture, storie e prospettive differenti, permettendoci di trovare la giusta distanza per guardare la cultura da dentro e contemporaneamente da fuori e riconoscendo come l’umanità crei cultura continuamente. La tesi argomenta come i servizi educativi possono divenire catalizzatori di cambiamento e portatori di una nuova visione della diversità con l’aiuto di strumenti e iniziative per decentrare lo sguardo di educatori, bambini e famiglie.

Apprendere a decentrare lo sguardo nella complessità della realtà

RUMBOLO, ALICE
2022/2023

Abstract

La globalizzazione e il crescente multiculturalismo hanno prodotto profondi mutamenti nelle società contemporanee, determinando stati di incertezza nel confronto tra persone con culture, posizioni sociali e visioni differenti . Spesso a ciò si accompagna il desiderio affrettato di trovare risposte che esordiscono con la messa in atto di meccanismi di categorizzazione sociale, che finiscono per semplificare una realtà sempre più complessa. Pregiudizi e stereotipi nascono spesso in famiglia e trovano nella scuola, negli ambienti di socialità e nei mass media un modo per consolidarsi provocando conflitti, marginalizzazione e razzismo. Si può aspirare a promuovere un processo contrario in cui i mezzi di comunicazione e i luoghi di educazione siano promotori di un'immagine positiva della diversità. Per aprirsi ad un dialogo interculturale diviene fondamentale aprirsi al paradigma della complessità . Apprendere a decentrare lo sguardo attraverso l’uso del pensiero complesso può generare l’incontro tra esseri umani portatori di culture, storie e prospettive differenti, permettendoci di trovare la giusta distanza per guardare la cultura da dentro e contemporaneamente da fuori e riconoscendo come l’umanità crei cultura continuamente. La tesi argomenta come i servizi educativi possono divenire catalizzatori di cambiamento e portatori di una nuova visione della diversità con l’aiuto di strumenti e iniziative per decentrare lo sguardo di educatori, bambini e famiglie.
ITA
Globalization and growing multiculturalism have produced profound changes in contemporary societies, resulting in states of uncertainty in the confrontation between people with different cultures, social positions and visions . Often this is accompanied by the hasty desire to find answers that begin with the implementation of mechanisms of social categorization, which end up simplifying an increasingly complex reality. Prejudices and stereotypes often arise in the family and find in schools, social environments and the mass media a way to consolidate themselves by causing conflict, marginalization and racism. One can aspire to promote a contrary process in which the media and places of education are promoters of a positive image of diversity. In order to open up to an intercultural dialogue it becomes fundamental to open up to the paradigm of complexity . Learning to decentralize the gaze through the use of complex thinking can generate the encounter between human beings bearers of different cultures, stories and perspectives, allowing us to find the right distance to look at culture from within and at the same time from without and recognizing how humanity continually creates culture. The thesis argues how educational services can become catalysts of change and bearers of a new vision of diversity with the help of tools and initiatives to decentralize the gaze of educators, children and families.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/109136