Mitral regurgitation is the second common valvular disorder and mitral valve prolapse is the most frequent cause. It usually need indication to cardiac surgery. Minimally invasive techniques for mitral valve repair have been increasingly used in recent years. Transventricular beating heart mitral valve repair using NeoChord DS1000 device is an emergent surgical technique that allows mitral repair without the need of cardiopulmonary bypass. This study analyzes the five-year experience of the Cardiothoracic surgery Department of the Città della Salute e della Scienza hospital in Turin, reviewing morbidity, mortality and echocardiographic follow-up data. Seventy patients have been treated between 2015 and 2020 with transventricular beating heart mitral valve repair. All patients were symptomatic and considered at high surgical risk. Median age is 73.4±9.1 years and 64.3% were male. Based on the anatomical characteristics of the prolapse, the population was divided in two groups: 42 patients (60%) with isolated prolapse of P2 scallop (Type-A) and 28 patients (40%) were Type-non-A. Clinical and strumental follow-up were scheduled at 1-3-6-12 months and every year thereafter. The number of neochordae implanted was two or less in 2.9% of cases, three in 47.1% of cases, four in 40% of cases and five or more in 10% of cases. Technical success (defined as absence of procedural mortality, re-intervention or need of unplanned urgent surgery and release of at least two chords) was achieved in 94.3% of patients. At 30 days, two patients (2.9%) died. Perioperative complications included permanent neurologic deficit (1.4%) and major vascular complications (4.3%). The systolic pulmonary artery pressure (42±14 vs 33±7 mmHg, p=0.001), the left atrium volume (70±29 vs 58±7 ml/m², p=0.002), the left ventricular end diastolic dimensions (54±6 vs 50±5 mm, p=0.002) and the volumes (125±29 vs 104±23 ml, p<0.001) decreased. Mortality was 22.9% (16 patients), seven (10%) for cardiovascular causes. Recurrence of mitral regurgitation was higher in the type-non-A group: 32.1% (9/28 patients) vs 14.3% (6/42 patients). In the Type-non-A group 21.4% (six patients) needed reoperation and one patient (2.4%) in the Type-A group. Transventricular beating heart mitral valve repair seems to be a valid alternative to traditional surgery in patients considered at high surgical risk and with isolated prolapse of the P2 scallop (Type-A).

L’insufficienza mitralica rappresenta la seconda valvulopatia cardiaca più diffusa al mondo e il prolasso dei lembi ne costituisce la variante più frequente. Tale condizione conduce spesso alla necessità di un intervento chirurgico correttivo. Negli ultimi anni le tecniche mini-invasive di riparazione della valvola mitrale sono andate incontro a rapida evoluzione. La plastica mitralica transventricolare a cuore battente con il dispositivo NeoChord DS1000 è un trattamento emergente che permette una correzione del difetto senza la necessità di circolazione extracorporea. Questo studio ha l’intento di analizzare l’esperienza di cinque anni della Cardiochirurgia della Città della Salute e della Scienza di Torino, valutando morbilità, mortalità e dati di follow-up ecocardiografico. Durante il periodo tra il 2015 e il 2020, 70 pazienti con insufficienza mitralica sintomatica considerati ad alto rischio chirurgico sono stati sottoposti ad intervento di plastica mitralica transventricolare a cuore battente. L’età media della popolazione è di 73.4±9.1 anni ed il 64.3% sono maschi. In base alle caratteristiche anatomiche del prolasso mitralico sono stati distinti due gruppi: 42 pazienti (60%) con prolasso isolato dello scallop P2 (tipo-A) e 28 pazienti (40%) tipo-non-A. I pazienti sono stati seguiti mediante follow-up clinico-strumentale a distanza di 1-3-6-12 mesi e successivamente a cadenza annuale. Il numero di neocorde impiantate per intervento è stato inferiore a tre in due (2.9%) casi, tre nel 47.1 %, quattro nel 40% e cinque o più nel 10% dei casi. Il successo tecnico (definito come assenza di morte procedurale, re-intervento o necessità di intervento urgente non programmato ed impianto di almeno due corde) è stato del 94.3%. Due (2.9%) pazienti sono deceduti entro 30 giorni dall’intervento. Le complicanze post-operatorie sono state: eventi emorragici (4.3%); eventi neurologici (1.4%). Al follow-up la pressione arteriosa polmonare sistolica è diminuita (42±14 vs 33±7 mmHg, p=0.001), così come le dimensioni delle camere cardiache: volume atrio sinistro (70±29 vs 58±7 ml/m², p=0.002), diametro (54±6 vs 50±5 mm, p=0.002) e volume (125±29 vs 104±23 ml, p<0.001) telediastolico ventricolo sinistro. La mortalità è stata del 22.9% (16 pazienti) di cui sette (10%) per cause cardiovascolari. Le recidive di insufficienza mitralica sono state maggiori nel gruppo non-A: 32.1% (9/28 pazienti) vs 14.3% (6/42 pazienti). Di questi il 21.4% (sei pazienti) hanno necessitato un re-intervento nel gruppo non-A e un paziente (2.4%) del gruppo tipo-A. La tecnica di plastica mitralica transventricolare a cuore battente può essere una buona alternativa alla chirurgia tradizionale in pazienti considerati ad alto rischio e con prolasso isolato del segmento centrale del lembo posteriore (P2).

Plastica mitralica transventricolare a cuore battente: esperienza a 5 anni

SIRIANNI, GABRIELE
2020/2021

Abstract

L’insufficienza mitralica rappresenta la seconda valvulopatia cardiaca più diffusa al mondo e il prolasso dei lembi ne costituisce la variante più frequente. Tale condizione conduce spesso alla necessità di un intervento chirurgico correttivo. Negli ultimi anni le tecniche mini-invasive di riparazione della valvola mitrale sono andate incontro a rapida evoluzione. La plastica mitralica transventricolare a cuore battente con il dispositivo NeoChord DS1000 è un trattamento emergente che permette una correzione del difetto senza la necessità di circolazione extracorporea. Questo studio ha l’intento di analizzare l’esperienza di cinque anni della Cardiochirurgia della Città della Salute e della Scienza di Torino, valutando morbilità, mortalità e dati di follow-up ecocardiografico. Durante il periodo tra il 2015 e il 2020, 70 pazienti con insufficienza mitralica sintomatica considerati ad alto rischio chirurgico sono stati sottoposti ad intervento di plastica mitralica transventricolare a cuore battente. L’età media della popolazione è di 73.4±9.1 anni ed il 64.3% sono maschi. In base alle caratteristiche anatomiche del prolasso mitralico sono stati distinti due gruppi: 42 pazienti (60%) con prolasso isolato dello scallop P2 (tipo-A) e 28 pazienti (40%) tipo-non-A. I pazienti sono stati seguiti mediante follow-up clinico-strumentale a distanza di 1-3-6-12 mesi e successivamente a cadenza annuale. Il numero di neocorde impiantate per intervento è stato inferiore a tre in due (2.9%) casi, tre nel 47.1 %, quattro nel 40% e cinque o più nel 10% dei casi. Il successo tecnico (definito come assenza di morte procedurale, re-intervento o necessità di intervento urgente non programmato ed impianto di almeno due corde) è stato del 94.3%. Due (2.9%) pazienti sono deceduti entro 30 giorni dall’intervento. Le complicanze post-operatorie sono state: eventi emorragici (4.3%); eventi neurologici (1.4%). Al follow-up la pressione arteriosa polmonare sistolica è diminuita (42±14 vs 33±7 mmHg, p=0.001), così come le dimensioni delle camere cardiache: volume atrio sinistro (70±29 vs 58±7 ml/m², p=0.002), diametro (54±6 vs 50±5 mm, p=0.002) e volume (125±29 vs 104±23 ml, p<0.001) telediastolico ventricolo sinistro. La mortalità è stata del 22.9% (16 pazienti) di cui sette (10%) per cause cardiovascolari. Le recidive di insufficienza mitralica sono state maggiori nel gruppo non-A: 32.1% (9/28 pazienti) vs 14.3% (6/42 pazienti). Di questi il 21.4% (sei pazienti) hanno necessitato un re-intervento nel gruppo non-A e un paziente (2.4%) del gruppo tipo-A. La tecnica di plastica mitralica transventricolare a cuore battente può essere una buona alternativa alla chirurgia tradizionale in pazienti considerati ad alto rischio e con prolasso isolato del segmento centrale del lembo posteriore (P2).
Transventricular beating heart mitral valve repair: 5-year experience
Mitral regurgitation is the second common valvular disorder and mitral valve prolapse is the most frequent cause. It usually need indication to cardiac surgery. Minimally invasive techniques for mitral valve repair have been increasingly used in recent years. Transventricular beating heart mitral valve repair using NeoChord DS1000 device is an emergent surgical technique that allows mitral repair without the need of cardiopulmonary bypass. This study analyzes the five-year experience of the Cardiothoracic surgery Department of the Città della Salute e della Scienza hospital in Turin, reviewing morbidity, mortality and echocardiographic follow-up data. Seventy patients have been treated between 2015 and 2020 with transventricular beating heart mitral valve repair. All patients were symptomatic and considered at high surgical risk. Median age is 73.4±9.1 years and 64.3% were male. Based on the anatomical characteristics of the prolapse, the population was divided in two groups: 42 patients (60%) with isolated prolapse of P2 scallop (Type-A) and 28 patients (40%) were Type-non-A. Clinical and strumental follow-up were scheduled at 1-3-6-12 months and every year thereafter. The number of neochordae implanted was two or less in 2.9% of cases, three in 47.1% of cases, four in 40% of cases and five or more in 10% of cases. Technical success (defined as absence of procedural mortality, re-intervention or need of unplanned urgent surgery and release of at least two chords) was achieved in 94.3% of patients. At 30 days, two patients (2.9%) died. Perioperative complications included permanent neurologic deficit (1.4%) and major vascular complications (4.3%). The systolic pulmonary artery pressure (42±14 vs 33±7 mmHg, p=0.001), the left atrium volume (70±29 vs 58±7 ml/m², p=0.002), the left ventricular end diastolic dimensions (54±6 vs 50±5 mm, p=0.002) and the volumes (125±29 vs 104±23 ml, p<0.001) decreased. Mortality was 22.9% (16 patients), seven (10%) for cardiovascular causes. Recurrence of mitral regurgitation was higher in the type-non-A group: 32.1% (9/28 patients) vs 14.3% (6/42 patients). In the Type-non-A group 21.4% (six patients) needed reoperation and one patient (2.4%) in the Type-A group. Transventricular beating heart mitral valve repair seems to be a valid alternative to traditional surgery in patients considered at high surgical risk and with isolated prolapse of the P2 scallop (Type-A).
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