«… se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio» Storia e memoria dell’omicidio di Giorgiana Masi

Il 12 maggio 1977 a una manifestazione organizzata dal partito radicale a Roma infrangendo un divieto prefettizio una ragazza di diciotto anni, Giorgiana Masi, muore colpita da un colpo d’arma da fuoco alla schiena. Fotografie e testimonianze dimostreranno la presenza di agenti delle forze dell’ordine armati vestiti in modo da confondersi con i manifestanti, ma le responsabilità per quella morte non saranno mai accertate. La tesi intende fornire una cronologia di quanto avvenuto in piazza quel giorno, descrivere l’evoluzione attraverso gli anni Settanta dell’ambiente femminista nel quale Giorgiana Masi militava, e affrontare il tema di come la memoria della sua figura e della sua morte si sia consolidata e sia stata trasmessa negli ambienti del partito radicale e del movimento nella capitale, assumendo nuovi significati attraversando le generazioni e venendo influenzata dalla soggettività di chi la ricorda. Per farlo si avvale delle interviste a tre donne, due delle quali presenti il 12 maggio 1977, provenienti da percorsi di vita e di militanza differenti. ​