Throughout history, the relationship between healthcare professional and patient has culturally evolved across multiple paradigms. Traditionally, since Hippocrates' oath, reference has been made to medical paternalism, an ethical conception for which the health professional was considered the only one able to know the good for the patient and, therefore, the only one able to decide on it. In the Twentieth century this vision was questioned because it ignored patient's preference: medical paternalism violated the ethical principle of self-determination of the patient, or the latter’s right to be informed of the therapeutic decisions concerning him and to choose accordingly. Thus, starting from the 1950s, it began to be talk of informed consent, which subsequently was transformed from a moral obligation to an actual legal object. Today, a delicate issue is still the request for decision-making autonomy made by minors.
Nel corso della storia, il rapporto tra professionista sanitario e paziente si è evoluto culturalmente attraversando più paradigmi. Tradizionalmente, fin dal giuramento di Ippocrate, si è fatto riferimento al paternalismo medico, concezione etica per la quale il professionista sanitario era considerato l'unico in grado di conoscere il bene per il paziente e, pertanto, il solo capace di decidere a proposito. Nel Ventesimo secolo questa visione è stata messa in discussione poiché indipendente rispetto alle preferenze del paziente: il paternalismo medico ledeva il principio etico di autodeterminazione del degente, ovvero il diritto di quest’ultimo ad essere informato delle decisioni terapeutiche che lo riguardavano e a scegliere di conseguenza. Così, a partire dagli anni ‘50 del Novecento, si iniziò a parlare di consenso informato, che successivamente si trasformò da solo obbligo morale a oggetto di legge vero e proprio. Una questione delicata ancora oggi è rappresentata dalla richiesta di autonomia decisionale avanzata da pazienti minorenni.
Dal paternalismo medico all'autonomia del paziente: un'analisi del cambiamento di paradigma in un contesto educativo
VALLAURI, ALESSANDRA
2022/2023
Abstract
Nel corso della storia, il rapporto tra professionista sanitario e paziente si è evoluto culturalmente attraversando più paradigmi. Tradizionalmente, fin dal giuramento di Ippocrate, si è fatto riferimento al paternalismo medico, concezione etica per la quale il professionista sanitario era considerato l'unico in grado di conoscere il bene per il paziente e, pertanto, il solo capace di decidere a proposito. Nel Ventesimo secolo questa visione è stata messa in discussione poiché indipendente rispetto alle preferenze del paziente: il paternalismo medico ledeva il principio etico di autodeterminazione del degente, ovvero il diritto di quest’ultimo ad essere informato delle decisioni terapeutiche che lo riguardavano e a scegliere di conseguenza. Così, a partire dagli anni ‘50 del Novecento, si iniziò a parlare di consenso informato, che successivamente si trasformò da solo obbligo morale a oggetto di legge vero e proprio. Una questione delicata ancora oggi è rappresentata dalla richiesta di autonomia decisionale avanzata da pazienti minorenni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/109042