L'analisi condotta nella tesi si concentra su due dimensioni principali in relazione ai virtual influencer: il grado di umanizzazione e la percezione dell'innaturalezza (o "uncanniness"). Le variabili esaminate derivano dagli stimoli in cui compare una modella digitale, con il grado di umanizzazione misurato su una scala da +1 (alta umanizzazione) a -1 (caratterizzazione più cartoonesca). I risultati preliminari mostrano una conferma significativa delle teorie sull'uncanny valley: c'è una percezione accentuata di innaturalezza associata alle immagini che presentano un elevato grado di umanizzazione, in contrasto con quelle meno umane. Questa tendenza conferma la teoria secondo cui, all'aumentare della somiglianza umana di un avatar o di un influencer virtuale fino a un punto critico, aumentano anche i livelli di discomfort percepiti dagli osservatori. Al di là di questo punto, la reazione emotiva tende a diventare negativa, riflettendo il fenomeno dell'uncanny valley, in cui gli individui sperimentano una sensazione di estraneità e malaise di fronte a rappresentazioni quasi umane ma non completamente convincenti. Questi risultati riaffermano le ipotesi teoriche sulla relazione tra umanizzazione e percezione di innaturalezza e forniscono un contributo empirico alle discussioni accademiche sull'effetto dell'uncanny valley. Offrono spunti per comprendere come la progettazione e la presentazione dei virtual influencer possano influenzare la loro accettazione e percezione da parte del pubblico, sottolineando l'importanza di un attento bilanciamento nella creazione di personaggi digitali per evitare una reazione negativa legata all'uncanny valley.
I virtual influencers: Un'indagine empirica sulla percezione dei consumatori
BORACCO, ALESSANDRO
2022/2023
Abstract
L'analisi condotta nella tesi si concentra su due dimensioni principali in relazione ai virtual influencer: il grado di umanizzazione e la percezione dell'innaturalezza (o "uncanniness"). Le variabili esaminate derivano dagli stimoli in cui compare una modella digitale, con il grado di umanizzazione misurato su una scala da +1 (alta umanizzazione) a -1 (caratterizzazione più cartoonesca). I risultati preliminari mostrano una conferma significativa delle teorie sull'uncanny valley: c'è una percezione accentuata di innaturalezza associata alle immagini che presentano un elevato grado di umanizzazione, in contrasto con quelle meno umane. Questa tendenza conferma la teoria secondo cui, all'aumentare della somiglianza umana di un avatar o di un influencer virtuale fino a un punto critico, aumentano anche i livelli di discomfort percepiti dagli osservatori. Al di là di questo punto, la reazione emotiva tende a diventare negativa, riflettendo il fenomeno dell'uncanny valley, in cui gli individui sperimentano una sensazione di estraneità e malaise di fronte a rappresentazioni quasi umane ma non completamente convincenti. Questi risultati riaffermano le ipotesi teoriche sulla relazione tra umanizzazione e percezione di innaturalezza e forniscono un contributo empirico alle discussioni accademiche sull'effetto dell'uncanny valley. Offrono spunti per comprendere come la progettazione e la presentazione dei virtual influencer possano influenzare la loro accettazione e percezione da parte del pubblico, sottolineando l'importanza di un attento bilanciamento nella creazione di personaggi digitali per evitare una reazione negativa legata all'uncanny valley.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/108965