Il lavoro ripercorre l’interpretazione del pensiero di Nietzsche sviluppata da Gianni Vattimo, ponendo particolare attenzione al rapporto fra il nichilismo e la dottrina dell’eterno ritorno. Stando a quanto sostenuto da Vattimo, nel pensiero di Nietzsche è presente una linea di continuità che dalle prime opere trova compimento nella dottrina dell’eterno ritorno. Il pensiero di Nietzsche, infatti, non può essere compreso unicamente dalle tesi esposte nelle ultime opere, il cui valore risiede nel fatto che permettano di trovare soluzioni ai problemi posti negli scritti precedenti. Nello specifico, la portata della dottrina dell’eterno ritorno è comprensibile se letta in relazione al problema del passato, del quale Nietzsche si occupa fin dai suoi primi scritti. Il passato, essendo già stato, è ciò sul quale la volontà non può agire, ciò da cui si sente limitata. Per tale ragione, il rapporto che la volontà intrattiene con il passato genera lo spirito di vendetta, che deve essere inteso come la manifestazione delle tre forme del nichilismo passivo: metafisica, morale e cristianesimo. La dottrina dell’eterno ritorno permette il passaggio dal nichilismo passivo alla forma compiuta del nichilismo, perché risolve il problema della temporalità (causa del nichilismo). Durante l’analisi di tale tema si è cercato di mettere il luce come Vattimo interpreti Nietzsche in maniera non metafisica. Egli, infatti, sostiene che la dottrina dell’eterno ritorno non debba essere intesa come una verità assoluta ma come una possibilità.

Il nichilismo e l'eterno ritorno, un'interpretazione debolista di Nietzsche

CONI, LORENZO
2022/2023

Abstract

Il lavoro ripercorre l’interpretazione del pensiero di Nietzsche sviluppata da Gianni Vattimo, ponendo particolare attenzione al rapporto fra il nichilismo e la dottrina dell’eterno ritorno. Stando a quanto sostenuto da Vattimo, nel pensiero di Nietzsche è presente una linea di continuità che dalle prime opere trova compimento nella dottrina dell’eterno ritorno. Il pensiero di Nietzsche, infatti, non può essere compreso unicamente dalle tesi esposte nelle ultime opere, il cui valore risiede nel fatto che permettano di trovare soluzioni ai problemi posti negli scritti precedenti. Nello specifico, la portata della dottrina dell’eterno ritorno è comprensibile se letta in relazione al problema del passato, del quale Nietzsche si occupa fin dai suoi primi scritti. Il passato, essendo già stato, è ciò sul quale la volontà non può agire, ciò da cui si sente limitata. Per tale ragione, il rapporto che la volontà intrattiene con il passato genera lo spirito di vendetta, che deve essere inteso come la manifestazione delle tre forme del nichilismo passivo: metafisica, morale e cristianesimo. La dottrina dell’eterno ritorno permette il passaggio dal nichilismo passivo alla forma compiuta del nichilismo, perché risolve il problema della temporalità (causa del nichilismo). Durante l’analisi di tale tema si è cercato di mettere il luce come Vattimo interpreti Nietzsche in maniera non metafisica. Egli, infatti, sostiene che la dottrina dell’eterno ritorno non debba essere intesa come una verità assoluta ma come una possibilità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/108572