L’argomento del mio elaborato, che si intitolata “Il ruolo delle fiabe nella prima infanzia”, vuole indagare i molteplici aspetti del valore del racconto fiabesco nei bambini da 0 a 3 anni. La fiaba ha origini antichissime, nasce dai racconti popolari che trasmessi oralmente tramandavano aspetti fondamentali della cultura e dei valori di un popolo. In questo elaborato, attraverso esempi, ho approfondito le caratteristiche, la struttura e il linguaggio delle fiabe. Nel primo capitolo ho analizzato l’origine della fiaba partendo dal lavoro del ricercatore Glauco Sanga, successivamente ho analizzato alcuni studi che ipotizzano legami profondi tra la fiaba e i riti di iniziazione nel passaggio dall’infanzia all’età adulta. Ho analizzato la morfologia della fiaba grazie agli studi di Vladimir Propp, approfondendo la differenza tra la fiaba magica, di incantesimo, di tradizione e d’invenzione. Ho trovato anche interessante approfondire la differenze tra le fiabe italiane e quelle del resto del mondo attraverso i lavori di tre grandi scrittori: Aleksandr Afanas’ev per le fiabe russe, Nelson Mandela per le fiabe africane e Italo Calvino per le fiabe italiane. Le fiabe dei vari popoli sono ambientate in paesaggi tipici e hanno continui riferimenti a cultura, tradizioni e abitudini del popolo stesso. Il capitolo terzo è dedicato all’approfondimento della funzione psicologica e educativa della fiaba, che aiuta il bambino a riconoscere e a gestire le proprie emozioni profonde, approfondendo le teorie di Sigmund Freud, Carl Jung e di Bruno Bettelheim. Inoltre, ho analizzato la possibilità che offre la fiaba anche a bambini molto piccoli di entrare in contatto con la propria cultura originaria; per questo la fiaba accanto alla funzione di educazione emotiva può ricoprire anche la funzione di educazione culturale. Il quarto capitolo è dedicato all’importanza della lettura di fiabe ai bambini nella primissima infanzia. La fiaba può ricoprire una funzione importante a sostengo dello sviluppo linguistico e cognitivo e a sostegno della relazione affettiva adulto-bambino. Gli strumenti per raccontare le fiabe ai bambini piccoli devono essere però adattate all’età anagrafica, emotiva e cognitiva. Nella parte finale della tesi ho approfondito l’utilizzo della fiaba nell’epoca attuale. Con l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa in tutto il mondo si è iniziato a rappresentare le fiabe per immagini. La cinematografia hollywoodiana ha preso in prestito molti racconti fiabeschi e li ha reinterpretati alla luce della cultura di massa contemporanea. Questa operazione, se per un verso, ha permesso di diffondere in modo capillare la cultura della fiaba nelle nostre società, d’altro canto ha creato una omologazione culturale che non sempre è positiva. Lo strumento multimediale è però diventato un medium che ha interrotto, o comunque limitato, lo scambio affettivo che si creava un tempo tra adulto e bambino durante il racconto.

IL RUOLO DELLE FIABE NELLA PRIMA INFANZIA

MELE, SAMYRAH MARIA STEFANIA
2022/2023

Abstract

L’argomento del mio elaborato, che si intitolata “Il ruolo delle fiabe nella prima infanzia”, vuole indagare i molteplici aspetti del valore del racconto fiabesco nei bambini da 0 a 3 anni. La fiaba ha origini antichissime, nasce dai racconti popolari che trasmessi oralmente tramandavano aspetti fondamentali della cultura e dei valori di un popolo. In questo elaborato, attraverso esempi, ho approfondito le caratteristiche, la struttura e il linguaggio delle fiabe. Nel primo capitolo ho analizzato l’origine della fiaba partendo dal lavoro del ricercatore Glauco Sanga, successivamente ho analizzato alcuni studi che ipotizzano legami profondi tra la fiaba e i riti di iniziazione nel passaggio dall’infanzia all’età adulta. Ho analizzato la morfologia della fiaba grazie agli studi di Vladimir Propp, approfondendo la differenza tra la fiaba magica, di incantesimo, di tradizione e d’invenzione. Ho trovato anche interessante approfondire la differenze tra le fiabe italiane e quelle del resto del mondo attraverso i lavori di tre grandi scrittori: Aleksandr Afanas’ev per le fiabe russe, Nelson Mandela per le fiabe africane e Italo Calvino per le fiabe italiane. Le fiabe dei vari popoli sono ambientate in paesaggi tipici e hanno continui riferimenti a cultura, tradizioni e abitudini del popolo stesso. Il capitolo terzo è dedicato all’approfondimento della funzione psicologica e educativa della fiaba, che aiuta il bambino a riconoscere e a gestire le proprie emozioni profonde, approfondendo le teorie di Sigmund Freud, Carl Jung e di Bruno Bettelheim. Inoltre, ho analizzato la possibilità che offre la fiaba anche a bambini molto piccoli di entrare in contatto con la propria cultura originaria; per questo la fiaba accanto alla funzione di educazione emotiva può ricoprire anche la funzione di educazione culturale. Il quarto capitolo è dedicato all’importanza della lettura di fiabe ai bambini nella primissima infanzia. La fiaba può ricoprire una funzione importante a sostengo dello sviluppo linguistico e cognitivo e a sostegno della relazione affettiva adulto-bambino. Gli strumenti per raccontare le fiabe ai bambini piccoli devono essere però adattate all’età anagrafica, emotiva e cognitiva. Nella parte finale della tesi ho approfondito l’utilizzo della fiaba nell’epoca attuale. Con l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa in tutto il mondo si è iniziato a rappresentare le fiabe per immagini. La cinematografia hollywoodiana ha preso in prestito molti racconti fiabeschi e li ha reinterpretati alla luce della cultura di massa contemporanea. Questa operazione, se per un verso, ha permesso di diffondere in modo capillare la cultura della fiaba nelle nostre società, d’altro canto ha creato una omologazione culturale che non sempre è positiva. Lo strumento multimediale è però diventato un medium che ha interrotto, o comunque limitato, lo scambio affettivo che si creava un tempo tra adulto e bambino durante il racconto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/108509