Il tema preso in esame nel seguente elaborato illustra il fenomeno migratorio e il suo rapporto con la letteratura in una prospettiva contemporanea, analizzando in che modo un evento traumatico e attuale, come quello delle migrazioni contemporanee attraverso la Frontiera Norte, linea di demarcazione tra Messico e Stati Uniti, possa generare letteratura. Si esaminerà come questo “ultimo olocausto della specie” (Monge,2017:136) possa generare narrative e racconti mirati a far riemergere voci, identità ed esperienze precedentemente dimenticate, e in che modo queste si presentino attraverso sfumature più o meno umanitarie. Nell’evidenziare il genere della letteratura testimoniale, si esamineranno due testi. Il primo è La Bestia di Óscar Martínez, giornalista salvadoregno, il quale mostra come la cronaca latinoamericana e il giornalismo possano intrecciarsi con la letteratura testimoniale contemporanea, dimostrando come da questa unione emerga una narrazione oggettiva e veritiera del trauma e del fenomeno migratorio. Il secondo è Se piovessero stelle su questo deserto, un memoir di Javier Zamora, scrittore e poeta anch’egli di origine salvadoregna, il quale racconta la sua esperienza di viaggio attraverso il confine da minore non accompagnato, evidenziando come la migrazione, nonostante la sua estrema brutalità, possa rivelarsi portatrice di valori come quelli di solidarietà e umanità. Prestando attenzione all’importanza della scrittura come una pratica terapeutica per la denuncia e la rielaborazione interna del trauma e del vissuto dei migranti centroamericani, si metteranno in luce le caratteristiche stilistiche e narrative dei due testi attraverso un lavoro di comparazione, al fine di ricostruire i passaggi essenziali, le insidie del viaggio migratorio e le modalità con cui la parola viene restituita ai migranti attraverso il genere del testimonio. Questa modalità di lavoro permetterà di illustrare e sottolineare le differenze linguistiche, tematiche di elaborazione e scrittura delle opere, mettendo in evidenza le particolarità e le peculiarità di ambedue i lavori di scrittura, in cui il tema della memoria sembra essere centrale. L’obiettivo è dunque dimostrare come all’interno della letteratura testimoniale, i due testi costituiscano delle fonti essenziali per la comprensione delle realtà di confine, in cui prevalgono diseguaglianze sociali, sentimenti razzisti E, soprattutto, per la comprensione delle migrazioni contemporanee, in particolare quelle dal Centroamerica.
Scritture migranti. Il viaggio verso la Frontera Norte in Óscar Martínez e Javier Zamora.
CAUSAPRUNO, ARIANNA BARBARA
2023/2024
Abstract
Il tema preso in esame nel seguente elaborato illustra il fenomeno migratorio e il suo rapporto con la letteratura in una prospettiva contemporanea, analizzando in che modo un evento traumatico e attuale, come quello delle migrazioni contemporanee attraverso la Frontiera Norte, linea di demarcazione tra Messico e Stati Uniti, possa generare letteratura. Si esaminerà come questo “ultimo olocausto della specie” (Monge,2017:136) possa generare narrative e racconti mirati a far riemergere voci, identità ed esperienze precedentemente dimenticate, e in che modo queste si presentino attraverso sfumature più o meno umanitarie. Nell’evidenziare il genere della letteratura testimoniale, si esamineranno due testi. Il primo è La Bestia di Óscar Martínez, giornalista salvadoregno, il quale mostra come la cronaca latinoamericana e il giornalismo possano intrecciarsi con la letteratura testimoniale contemporanea, dimostrando come da questa unione emerga una narrazione oggettiva e veritiera del trauma e del fenomeno migratorio. Il secondo è Se piovessero stelle su questo deserto, un memoir di Javier Zamora, scrittore e poeta anch’egli di origine salvadoregna, il quale racconta la sua esperienza di viaggio attraverso il confine da minore non accompagnato, evidenziando come la migrazione, nonostante la sua estrema brutalità, possa rivelarsi portatrice di valori come quelli di solidarietà e umanità. Prestando attenzione all’importanza della scrittura come una pratica terapeutica per la denuncia e la rielaborazione interna del trauma e del vissuto dei migranti centroamericani, si metteranno in luce le caratteristiche stilistiche e narrative dei due testi attraverso un lavoro di comparazione, al fine di ricostruire i passaggi essenziali, le insidie del viaggio migratorio e le modalità con cui la parola viene restituita ai migranti attraverso il genere del testimonio. Questa modalità di lavoro permetterà di illustrare e sottolineare le differenze linguistiche, tematiche di elaborazione e scrittura delle opere, mettendo in evidenza le particolarità e le peculiarità di ambedue i lavori di scrittura, in cui il tema della memoria sembra essere centrale. L’obiettivo è dunque dimostrare come all’interno della letteratura testimoniale, i due testi costituiscano delle fonti essenziali per la comprensione delle realtà di confine, in cui prevalgono diseguaglianze sociali, sentimenti razzisti E, soprattutto, per la comprensione delle migrazioni contemporanee, in particolare quelle dal Centroamerica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/108500