Forme e funzioni del riso e dell'ironia nella predicazione di Agostino

L'intento di questa tesi è quello di analizzare alcuni aspetti del comico, come il riso, l'ironia, l'umorismo e i giochi di parole, usati a scopo didattico, presenti all'interno dei sermoni di Sant'Agostino, avvalendomi, ai fini della mia ricerca, oltre che delle sue opere, anche delle riflessioni di diversi studiosi, tratte per la maggior parte dagli Atti del convegno di Torino del 14-16 Febbraio 2005. La parte introduttiva si concentra sull'analisi del rapporto tra riso e Cristianità, per poter contestualizzare la percezione del comico nella religione cristiana, in particolare in quella delle origini, di cui Agostino stesso è rappresentante e figlio, evidenziando ulteriormente quanto originale sia la presenza del comico nelle prediche di un padre della Chiesa dell'epoca. Prima di analizzare nello specifico i sermoni da me scelti per individuare al loro interno la presenza del riso, sfruttato a scopo didattico e maieutico, sarà fondamentale per la mia ricerca fare un breve accenno alla biografia di Agostino, Cristiano e uomo di Chiesa, ma formato nella cultura tradizionale classica latina. Due caratteristiche all'apparenza inusuali e difficili da far coincidere per un divulgatore della parola di Dio, in un'epoca, quella del vescovo di Ippona, in cui per un predicatore il modello di riferimento era la naturale e semplice esposizione di Paolo di Tarso, laddove la semplicità era vista come diretta espressione e ispirazione della parola di Dio, e non l'articolata dispositio di Cicerone, interpretata come ingannevole arte di divulgare il falso e distorcere la realtà. Ancora utile per scandagliare in profondità le ragioni della presenza del comico nei sermoni di Agostino sarà fare prima riferimento alle sue due opere De doctrina christiana e De catechizandis rudibus dove, tra i diversi temi affrontati, si legge la trattazione teorica delle sue posizioni in merito al riso e alla retorica di cui i sermoni sono l'esemplificazione pratica.