Il rapporto che intercorre tra tempo di lavoro e tempo libero è da sempre oggetto degli studi giurisprudenziali. Tale tesi ha lo scopo di concentrarsi sull’analisi degli istituti che garantiscono il c.d. «diritto al tempo libero», atti sia a concedere al lavoratore il recupero delle energie psico-fisiche spese nell’arco della prestazione lavorativa che ad assicurare il perseguimento dei suoi interessi morali e materiali. Il primo capitolo presenta un excursus storico e normativo della disciplina dei riposi: dall’otium e licere latini alle prime tutele della legislazione sociale, dal r.d.l. n. 692/1923 sino alla disciplina codicistica, dalla riserva di legge assoluta in materia di orario massimo giornaliero prevista dall’art. 36 co. 2 Cost. e il principio di irrinunciabilità ed effettività del diritto al riposo ex art. 36 co. 3 Cost. alla disciplina comunitaria. Il legislatore dell’Ue mediante le direttive n. 93/104/Ce e 2000/34/Ce (codificate nella direttiva n. 2003/88/Ce) cercò di disciplinare in unico corpus normativo «taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro». Le disposizioni comunitarie vennero attuate nel nostro ordinamento mediante il d.lgs. n. 66/2003: ancora oggi in vigore, il d.lgs. n. 66/2003 presenta alcuni dubbi di compatibilità con la disciplina costituzionale e uni-europea. Nel secondo capitolo vengono analizzati nel dettaglio l’istituto delle pause, la disciplina del riposo giornaliero, quella del riposo settimanale e la sua coincidenza con il c.d. dies Domini che ha portato all’introduzione da parte del governo di numerose deroghe nel settore del commercio. Il secondo capitolo si occupa inoltre delle festività di origine civile e religiosa nel panorama italiano: alcune di esse soppresse e ripristinate dal legislatore a metà degli anni’80 del Novecento. Il terzo capitolo della tesi verte sull’analisi del riposo a cadenza annuale: tale riposo è disciplinato da fonti di diritto internazionale, uni-europeo e da fonti di diritto interno tra le quali: l’art. 36 co. 3 Cost. che sancisce l’irrinunciabilità del diritto e dalla disciplina codicistica contenuta all’art. 2109 c.c. Inoltre, ad un progressivo rafforzamento dell’istituto del diritto a ferie annuali retribuite ha contribuito il lungo filone giurisprudenziale capeggiato dalla Corte di Giustizia e dalla Corte costituzionale. Infine, il quarto capitolo affronta il tema del diritto alla disconnessione: tale diritto che ha origine oltralpe rappresenta l’adattamento in chiave 4.0 del diritto al riposo. Nel nostro ordinamento, il diritto alla disconnessione è stato introdotto dalla l. n. 81/2017 per i soli lavoratori agili: esso rimane un diritto enunciato, ma non ancora sufficientemente garantito. Infine, una possibile apertura verso il riconoscimento del diritto alla disconnessione è stata operata dal Parlamento dell’Ue che ha recentemente esortato mediante una Risoluzione rivolta alla Commissione a adottare una direttiva che potesse disciplinare il diritto alla disconnessione.
La disciplina dei tempi di riposo nell'orario di lavoro
BARBERIO, GABRIELE NICOLA
2022/2023
Abstract
Il rapporto che intercorre tra tempo di lavoro e tempo libero è da sempre oggetto degli studi giurisprudenziali. Tale tesi ha lo scopo di concentrarsi sull’analisi degli istituti che garantiscono il c.d. «diritto al tempo libero», atti sia a concedere al lavoratore il recupero delle energie psico-fisiche spese nell’arco della prestazione lavorativa che ad assicurare il perseguimento dei suoi interessi morali e materiali. Il primo capitolo presenta un excursus storico e normativo della disciplina dei riposi: dall’otium e licere latini alle prime tutele della legislazione sociale, dal r.d.l. n. 692/1923 sino alla disciplina codicistica, dalla riserva di legge assoluta in materia di orario massimo giornaliero prevista dall’art. 36 co. 2 Cost. e il principio di irrinunciabilità ed effettività del diritto al riposo ex art. 36 co. 3 Cost. alla disciplina comunitaria. Il legislatore dell’Ue mediante le direttive n. 93/104/Ce e 2000/34/Ce (codificate nella direttiva n. 2003/88/Ce) cercò di disciplinare in unico corpus normativo «taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro». Le disposizioni comunitarie vennero attuate nel nostro ordinamento mediante il d.lgs. n. 66/2003: ancora oggi in vigore, il d.lgs. n. 66/2003 presenta alcuni dubbi di compatibilità con la disciplina costituzionale e uni-europea. Nel secondo capitolo vengono analizzati nel dettaglio l’istituto delle pause, la disciplina del riposo giornaliero, quella del riposo settimanale e la sua coincidenza con il c.d. dies Domini che ha portato all’introduzione da parte del governo di numerose deroghe nel settore del commercio. Il secondo capitolo si occupa inoltre delle festività di origine civile e religiosa nel panorama italiano: alcune di esse soppresse e ripristinate dal legislatore a metà degli anni’80 del Novecento. Il terzo capitolo della tesi verte sull’analisi del riposo a cadenza annuale: tale riposo è disciplinato da fonti di diritto internazionale, uni-europeo e da fonti di diritto interno tra le quali: l’art. 36 co. 3 Cost. che sancisce l’irrinunciabilità del diritto e dalla disciplina codicistica contenuta all’art. 2109 c.c. Inoltre, ad un progressivo rafforzamento dell’istituto del diritto a ferie annuali retribuite ha contribuito il lungo filone giurisprudenziale capeggiato dalla Corte di Giustizia e dalla Corte costituzionale. Infine, il quarto capitolo affronta il tema del diritto alla disconnessione: tale diritto che ha origine oltralpe rappresenta l’adattamento in chiave 4.0 del diritto al riposo. Nel nostro ordinamento, il diritto alla disconnessione è stato introdotto dalla l. n. 81/2017 per i soli lavoratori agili: esso rimane un diritto enunciato, ma non ancora sufficientemente garantito. Infine, una possibile apertura verso il riconoscimento del diritto alla disconnessione è stata operata dal Parlamento dell’Ue che ha recentemente esortato mediante una Risoluzione rivolta alla Commissione a adottare una direttiva che potesse disciplinare il diritto alla disconnessione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/108425