The paper addresses the complex field of understanding the human mind and perception from a cognitive semiotic perspective. While in the 1940s, the prevailing paradigm viewed cognition as a complex machine for processing environmental signals, in the last fifty years, this approach has been challenged by the autopoietic-enactivist model, which considers the organism and the environment as a pair whose interaction gives rise to meaning. According to this model, instead of passively absorbing stimuli, the organism actively interacts with the environment in a relationship of mutual co-determination. The mind extends into the world, which becomes an integral and constitutive part of cognitive processes. Cognitive semiotics fits into this model, considering "meaning" closely connected to the formation of the ecological niche provided by the set of affordances through the organism/environment interaction. The text then examines prestigiation, revealing how pattern recognition and abduction mechanisms influence perception, suggesting that our knowledge of the world is based on non-objective constructions of reality. The work, drawing on a wide range of authors and disciplines, from philosophy to psychology, from cognitive sciences to semiotics, aims to demonstrate that illusion is not an exception but the very foundation of perception, and that we construct an apparent objectivity of the world daily through controlled hallucination processes.

Il testo affronta il complesso campo della comprensione della mente umana e della percezione da una prospettiva semiotica cognitiva. Se a partire dagli anni ‘40 il paradigma prevalente intendeva la cognizione come una macchina complessa per l'elaborazione di segnali ambientali, negli ultimi cinquant'anni questo approccio è stato rimesso in discussione dal modello autopoietico-enattivista che considera l'organismo e l'ambiente un binomio dalla cui interazione emerge il significato. Secondo questo modello, l'organismo, anziché assorbire passivamente gli stimoli, interagisce attivamente con l'ambiente in una relazione di co-determinazione reciproca. La mente si estende al mondo, che diventa in tal modo parte integrante e costitutiva dei processi cognitivi. In questo modello si inserisce la semiotica cognitiva, che considera il "significato" strettamente connesso alla formazione della nicchia ecologica data dall’insieme di affordance, mediante l’interazione organismo/ambiente. Viene quindi presa in esame la prestigiazione che svela in che modo i meccanismi di riconoscimento di pattern e di abduzione influenzano la percezione, suggerendo che la conoscenza del mondo si basa su costruzioni non oggettive della realtà. Il lavoro, che si basa su una vasta gamma di autori e discipline, dalla filosofia alla psicologia, dalle scienze cognitive alla semiotica, intende dimostrare che l'illusione non è un'eccezione ma la base stessa della percezione e che quotidianamente costruiamo un’apparente oggettività del mondo, mediante processi di allucinazione controllata.

Smascherare la realtà. Percezioni, illusioni, interpretazioni.

LOSCO, GIUSEPPE
2022/2023

Abstract

Il testo affronta il complesso campo della comprensione della mente umana e della percezione da una prospettiva semiotica cognitiva. Se a partire dagli anni ‘40 il paradigma prevalente intendeva la cognizione come una macchina complessa per l'elaborazione di segnali ambientali, negli ultimi cinquant'anni questo approccio è stato rimesso in discussione dal modello autopoietico-enattivista che considera l'organismo e l'ambiente un binomio dalla cui interazione emerge il significato. Secondo questo modello, l'organismo, anziché assorbire passivamente gli stimoli, interagisce attivamente con l'ambiente in una relazione di co-determinazione reciproca. La mente si estende al mondo, che diventa in tal modo parte integrante e costitutiva dei processi cognitivi. In questo modello si inserisce la semiotica cognitiva, che considera il "significato" strettamente connesso alla formazione della nicchia ecologica data dall’insieme di affordance, mediante l’interazione organismo/ambiente. Viene quindi presa in esame la prestigiazione che svela in che modo i meccanismi di riconoscimento di pattern e di abduzione influenzano la percezione, suggerendo che la conoscenza del mondo si basa su costruzioni non oggettive della realtà. Il lavoro, che si basa su una vasta gamma di autori e discipline, dalla filosofia alla psicologia, dalle scienze cognitive alla semiotica, intende dimostrare che l'illusione non è un'eccezione ma la base stessa della percezione e che quotidianamente costruiamo un’apparente oggettività del mondo, mediante processi di allucinazione controllata.
ITA
The paper addresses the complex field of understanding the human mind and perception from a cognitive semiotic perspective. While in the 1940s, the prevailing paradigm viewed cognition as a complex machine for processing environmental signals, in the last fifty years, this approach has been challenged by the autopoietic-enactivist model, which considers the organism and the environment as a pair whose interaction gives rise to meaning. According to this model, instead of passively absorbing stimuli, the organism actively interacts with the environment in a relationship of mutual co-determination. The mind extends into the world, which becomes an integral and constitutive part of cognitive processes. Cognitive semiotics fits into this model, considering "meaning" closely connected to the formation of the ecological niche provided by the set of affordances through the organism/environment interaction. The text then examines prestigiation, revealing how pattern recognition and abduction mechanisms influence perception, suggesting that our knowledge of the world is based on non-objective constructions of reality. The work, drawing on a wide range of authors and disciplines, from philosophy to psychology, from cognitive sciences to semiotics, aims to demonstrate that illusion is not an exception but the very foundation of perception, and that we construct an apparent objectivity of the world daily through controlled hallucination processes.
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