Il presente lavoro si concentra sul rapporto tra la comunicazione visiva e l’intelligenza artificiale, oggi più che mai in evoluzione e pervasiva nella società digitale. Grazie soprattutto alle tecnologie come le TTI, Text To Image, o ChatGPT, è possibile creare delle immagini deepfake di notevole fattura partendo da un input testuale detto prompt. A tal proposito, una prima domanda che sorge è quella legata alla creatività delle IA e al diritto d’autore che apre a dibattiti di natura legale. Ci si chiede allora se la qualità sempre più “realistica” di queste immagini possa rappresentare un problema per la società, mettendola nella posizione di dubitare della legittimità di ciò che vede. Inoltre, si aggiunge la questione dello sviluppo delle IA e la loro capacità di ingannare un occhio non attento. Tutto ciò, unito alla viralità e alla semplicità di generazione di contenuti fake, diventa un dibattito quotidiano da indagare grazie all’aiuto della semiotica e degli studi visivi. Ciò che si vuole dimostrare, in particolare, sono l’aspetto del design delle macchine e degli orizzonti futuri che questi implicano in quanto elementi che guidano la ricerca sulla funzionalità odierna delle IA. Inoltre, diventa fondamentale penetrare nell’opacità delle IA per comprendere come vengono costruiti (e indirizzati dai dataset e dai bias) gli effetti di senso dei contenuti creati. Mediante un’analisi approfondita di testi e articoli, sarà possibile individuare strategie di difesa e comprendere l’effettiva potenzialità nelle IA, sia essa positiva che negativa. Successivamente, delle immagini create con Midjourney verranno sottoposte a un campione precedentemente individuato per capire quali reazioni scaturiscono grazie a un’analisi critica. Infine, si vedrà come l’evoluzione e la diffusione dei deepfake possa presentare un passaggio fondamentale nel ripensare la comunicazione visiva dei media.
L'impatto dell'Intelligenza Artificiale nella comunicazione visiva: un'analisi dei cambiamenti semiotici in corso
MONTEVERDI, FILIPPO PIO
2022/2023
Abstract
Il presente lavoro si concentra sul rapporto tra la comunicazione visiva e l’intelligenza artificiale, oggi più che mai in evoluzione e pervasiva nella società digitale. Grazie soprattutto alle tecnologie come le TTI, Text To Image, o ChatGPT, è possibile creare delle immagini deepfake di notevole fattura partendo da un input testuale detto prompt. A tal proposito, una prima domanda che sorge è quella legata alla creatività delle IA e al diritto d’autore che apre a dibattiti di natura legale. Ci si chiede allora se la qualità sempre più “realistica” di queste immagini possa rappresentare un problema per la società, mettendola nella posizione di dubitare della legittimità di ciò che vede. Inoltre, si aggiunge la questione dello sviluppo delle IA e la loro capacità di ingannare un occhio non attento. Tutto ciò, unito alla viralità e alla semplicità di generazione di contenuti fake, diventa un dibattito quotidiano da indagare grazie all’aiuto della semiotica e degli studi visivi. Ciò che si vuole dimostrare, in particolare, sono l’aspetto del design delle macchine e degli orizzonti futuri che questi implicano in quanto elementi che guidano la ricerca sulla funzionalità odierna delle IA. Inoltre, diventa fondamentale penetrare nell’opacità delle IA per comprendere come vengono costruiti (e indirizzati dai dataset e dai bias) gli effetti di senso dei contenuti creati. Mediante un’analisi approfondita di testi e articoli, sarà possibile individuare strategie di difesa e comprendere l’effettiva potenzialità nelle IA, sia essa positiva che negativa. Successivamente, delle immagini create con Midjourney verranno sottoposte a un campione precedentemente individuato per capire quali reazioni scaturiscono grazie a un’analisi critica. Infine, si vedrà come l’evoluzione e la diffusione dei deepfake possa presentare un passaggio fondamentale nel ripensare la comunicazione visiva dei media.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/108342