Il controllo clinico delle infezioni da lieviti, in particolare Candida albicans, ha compiuto enormi progressi negli ultimi anni, con la disponibilità di alcuni farmaci attivi contro i miceti. Tuttavia, l'insorgenza della farmaco-resistenza, la tossicità degli antimicotici e le problematiche associate alle terapie a lungo termine, hanno orientato la ricerca scientifica verso soluzioni alternative o di sostegno alla terapia classica, con l'utilizzo di prodotti naturali, come ad es. gli oli essenziali (OE). Benché diano minori effetti collaterali dei farmaci sintetici, gli OE non sono innocui e la loro attività deve essere accompagnata da una valida base scientifica che ne garantisca la validità, sicurezza, efficacia e uso adeguato. Poiché l'efficacia terapeutica di un agente antimicrobico non dipende solo dalla sua azione diretta sul microrganismo, ma anche dall'influenza esercitata sulle funzioni del sistema immunitario dell'ospite, risulta fondamentale dal punto di vista terapeutico, approfondire le interazioni che si instaurano tra miceti, fagociti e antimicrobici in modo da favorire farmaci che siano in grado di stimolare i meccanismi di difesa dell'ospite. Lo scopo di questo lavoro è stato, quindi, quello di valutare l'azione antimicotica di 12 OE nei confronti di lieviti clinici e, successivamente, l'influenza dell'OE di timo rosso, a concentrazioni inibenti e subinibenti, sull'attività di killing intracellulare dei PMN umani nei confronti di C.albicans timo-sensibile, confrontandola con quella di fluconazolo (FLZ) e caspofungina (CAS), due degli antifungini più utilizzati nella profilassi e nel trattamento delle candidosi. I risultati ottenuti mostrano una buona attività degli OE di palmarosa, timo, chiodi di garofano e pino con MIC molto basse tra (0,0019% e 0,006% v/v) soprattutto nei confronti di C.glabrata e C.krusei, specie notoriamente resistenti ai comuni antifungini. I dati evidenziano che l'OE stimola significativamente l'uccisione dei lieviti intracellulari da parte dei PMN rispetto ai controlli privi di OE, con percentuali di killing (73% vs 50%) sovrapponibili a quelle osservate con FLZ (75%). I sistemi contenenti CAS inibiscono ulteriormente la sopravvivenza dei lieviti evidenziando attività fungicida superiore a quella di OE e FLZ. Lo studio evidenzia un promettente potenziale applicativo degli OE per lo sviluppo di prodotti non convenzionali con attività antifungina. Ulteriori indagini sono tuttavia necessarie per confermare la validità dei dati.
Oli essenziali: valutazione dell'attività antifungina e della loro eventuale capacità di modulare le funzioni dei PMN nei confronti di lieviti patogeni.
BERTINO, ALESSANDRA
2013/2014
Abstract
Il controllo clinico delle infezioni da lieviti, in particolare Candida albicans, ha compiuto enormi progressi negli ultimi anni, con la disponibilità di alcuni farmaci attivi contro i miceti. Tuttavia, l'insorgenza della farmaco-resistenza, la tossicità degli antimicotici e le problematiche associate alle terapie a lungo termine, hanno orientato la ricerca scientifica verso soluzioni alternative o di sostegno alla terapia classica, con l'utilizzo di prodotti naturali, come ad es. gli oli essenziali (OE). Benché diano minori effetti collaterali dei farmaci sintetici, gli OE non sono innocui e la loro attività deve essere accompagnata da una valida base scientifica che ne garantisca la validità, sicurezza, efficacia e uso adeguato. Poiché l'efficacia terapeutica di un agente antimicrobico non dipende solo dalla sua azione diretta sul microrganismo, ma anche dall'influenza esercitata sulle funzioni del sistema immunitario dell'ospite, risulta fondamentale dal punto di vista terapeutico, approfondire le interazioni che si instaurano tra miceti, fagociti e antimicrobici in modo da favorire farmaci che siano in grado di stimolare i meccanismi di difesa dell'ospite. Lo scopo di questo lavoro è stato, quindi, quello di valutare l'azione antimicotica di 12 OE nei confronti di lieviti clinici e, successivamente, l'influenza dell'OE di timo rosso, a concentrazioni inibenti e subinibenti, sull'attività di killing intracellulare dei PMN umani nei confronti di C.albicans timo-sensibile, confrontandola con quella di fluconazolo (FLZ) e caspofungina (CAS), due degli antifungini più utilizzati nella profilassi e nel trattamento delle candidosi. I risultati ottenuti mostrano una buona attività degli OE di palmarosa, timo, chiodi di garofano e pino con MIC molto basse tra (0,0019% e 0,006% v/v) soprattutto nei confronti di C.glabrata e C.krusei, specie notoriamente resistenti ai comuni antifungini. I dati evidenziano che l'OE stimola significativamente l'uccisione dei lieviti intracellulari da parte dei PMN rispetto ai controlli privi di OE, con percentuali di killing (73% vs 50%) sovrapponibili a quelle osservate con FLZ (75%). I sistemi contenenti CAS inibiscono ulteriormente la sopravvivenza dei lieviti evidenziando attività fungicida superiore a quella di OE e FLZ. Lo studio evidenzia un promettente potenziale applicativo degli OE per lo sviluppo di prodotti non convenzionali con attività antifungina. Ulteriori indagini sono tuttavia necessarie per confermare la validità dei dati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/10833