Il presente lavoro di tesi ha lo scopo di indagare, inizialmente tramite la ricerca bibliografica e successivamente con delle interviste svolte ad alcune educatrici del Presidio ospedaliero “Beata Vergine della Consolata” del Fatebenefratelli, l’esistenza di metodi e pratiche per la gestione del momento conclusivo dei percorsi educativi affinché esso avvenga in modo funzionale e costruttivo sia per l’educando che per l’educatore a cui è in carico. Leggendo e riflettendo in merito a libri e articoli sull’argomento della separazione nella pratica educativa è emersa la centralità, al fine di curare al meglio tale momento, della parte del percorso che lo precede; per tale motivo sono stati trattati nella prima parte dell’elaborato gli argomenti: della relazione educativa, per approfondire quello che è il percorso che giunge al termine con la separazione; l’emotività, per evidenziare l’importanza che ha elaborare le emozioni e i sentimenti che sorgono nell’educatore al fine di curare al meglio le relazioni che intesse con utenti e colleghi, e perché il momento della conclusione di un percorso possa essere vissuto in maniera costruttiva e funzionale sia per l’utente che per i professionisti che lo accompagnano; il benessere lavorativo per porre un focus sull’importanza che ha anche la salute di chi cura, oltre a quella di chi è preso in carico, in modo che la relazione e il percorso che educando ed educatore percorrono insieme non travolga nessuno dei due; e l’argomento della separazione nel lavoro educativo, sottolineando che esso non è un evento a sé stante, ma che già dall’inizio della relazione ne è lo scopo principale, che il sentimento di perdita che può essere provato quando avviene il distacco porta con sé anche opportunità di crescita (personale e professionale) per l’educatore, e i possibili risvolti al termine del percorso educativo di un utente. La ricerca nella letteratura sull’argomento della separazione ha suscitato molte domande, per questo la scelta di parlare con alcune educatrici che svolgono da tempo questo lavoro: al fine di trovare chiarimenti e concretezza riguardo a quanto emerso dalla ricerca bibliografica e di integrare alla teoria appresa delle esperienze pratiche. Nell’ultimo capitolo dell’elaborato sarà riportato, quindi, il confronto con le educatrici del Fatebenefratelli, seguito da una riflessione in merito a quanto emerso da esso. La ricerca bibliografica svolta per rispondere al mio quesito di ricerca: “Esistono delle metodologie o dei punti fermi nella pratica educativa, per gestire in modo efficace e costruttivo il momento della conclusione dei percorsi educativi?” e ciò che è emerso dal confronto con le educatrici, hanno apportato molti spunti di riflessione per il lavoro di tesi e altrettanti quesiti che potrebbero essere approfonditi in futuro, magari parlando con un numero di educatori più ampio ed eterogeneo per la questione dell’età.
La separazione nel lavoro educativo
DIAFERIO, REBECCA
2022/2023
Abstract
Il presente lavoro di tesi ha lo scopo di indagare, inizialmente tramite la ricerca bibliografica e successivamente con delle interviste svolte ad alcune educatrici del Presidio ospedaliero “Beata Vergine della Consolata” del Fatebenefratelli, l’esistenza di metodi e pratiche per la gestione del momento conclusivo dei percorsi educativi affinché esso avvenga in modo funzionale e costruttivo sia per l’educando che per l’educatore a cui è in carico. Leggendo e riflettendo in merito a libri e articoli sull’argomento della separazione nella pratica educativa è emersa la centralità, al fine di curare al meglio tale momento, della parte del percorso che lo precede; per tale motivo sono stati trattati nella prima parte dell’elaborato gli argomenti: della relazione educativa, per approfondire quello che è il percorso che giunge al termine con la separazione; l’emotività, per evidenziare l’importanza che ha elaborare le emozioni e i sentimenti che sorgono nell’educatore al fine di curare al meglio le relazioni che intesse con utenti e colleghi, e perché il momento della conclusione di un percorso possa essere vissuto in maniera costruttiva e funzionale sia per l’utente che per i professionisti che lo accompagnano; il benessere lavorativo per porre un focus sull’importanza che ha anche la salute di chi cura, oltre a quella di chi è preso in carico, in modo che la relazione e il percorso che educando ed educatore percorrono insieme non travolga nessuno dei due; e l’argomento della separazione nel lavoro educativo, sottolineando che esso non è un evento a sé stante, ma che già dall’inizio della relazione ne è lo scopo principale, che il sentimento di perdita che può essere provato quando avviene il distacco porta con sé anche opportunità di crescita (personale e professionale) per l’educatore, e i possibili risvolti al termine del percorso educativo di un utente. La ricerca nella letteratura sull’argomento della separazione ha suscitato molte domande, per questo la scelta di parlare con alcune educatrici che svolgono da tempo questo lavoro: al fine di trovare chiarimenti e concretezza riguardo a quanto emerso dalla ricerca bibliografica e di integrare alla teoria appresa delle esperienze pratiche. Nell’ultimo capitolo dell’elaborato sarà riportato, quindi, il confronto con le educatrici del Fatebenefratelli, seguito da una riflessione in merito a quanto emerso da esso. La ricerca bibliografica svolta per rispondere al mio quesito di ricerca: “Esistono delle metodologie o dei punti fermi nella pratica educativa, per gestire in modo efficace e costruttivo il momento della conclusione dei percorsi educativi?” e ciò che è emerso dal confronto con le educatrici, hanno apportato molti spunti di riflessione per il lavoro di tesi e altrettanti quesiti che potrebbero essere approfonditi in futuro, magari parlando con un numero di educatori più ampio ed eterogeneo per la questione dell’età.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/108266