Gli interferenti endocrini (EDC) sono sostanze che possono alterare il normale funzionamento del sistema endocrino ed immunitario. Il bisfenolo A (BPA) è un EDC ampiamente utilizzato nella produzione di plastiche e resine. L’esposizione a basse concentrazioni di BPA è stata associata all’insorgenza di fenomeni infiammatori e al deterioramento delle funzioni immunitarie. Il sistema immunitario è composto da cellule, tessuti e molecole che lavorano insieme per resistere alle infezioni. I meccanismi di difesa del sistema immunitario sono divisi in immunità innata e immunità adattativa. L’immunità innata è la prima linea di difesa contro i microrganismi infettanti e agisce attraverso barriere epiteliali, cellule specializzate e sostanze con attività antibiotica. Se i microbi penetrano nei tessuti, l’immunità innata li contrasta immediatamente grazie all’intervento di fagociti, linfociti specializzati e proteine plasmatiche. I monociti, che sono cellule circolanti in grado di fagocitare i microbi, possono differenziarsi in macrofagi nei tessuti extra vascolari durante le reazioni infiammatorie. I macrofagi, che sono cellule immunitarie che mediano l’infiammazione, possono polarizzarsi in due fenotipi, M1 e M2, in risposta a segnali ambientali. I macrofagi M1 sono attivati classicamente e producono citochine proinfiammatorie, mentre i macrofagi M2 sono attivati alternativamente e producono citochine antiinfiammatorie. La memoria immunologica, tipica della risposta immunitaria adattativa, protegge l’organismo dalle reinfezioni. Recentemente, è stato scoperto che anche il sistema immunitario innato può sviluppare una forma di resistenza alla reinfezione, nota come “trained immunity” o “memoria immunitaria innata”. Uno studio condotto da Dallio et al. (2023) ha verificato se il BPA, a basse concentrazioni ambientali, potesse indurre la trained immunity in monociti primari umani in coltura. Hanno osservato l’effetto diretto del BPA sulla produzione di citochine i cui risultati suggeriscono che il BPA non sia un forte stimolatore nella fase acuta, ma può indurre infiammazioni di basso grado a basse concentrazioni. Inoltre, i risultati hanno mostrato che il BPA induce un fenotipo immunitario allenato, caratterizzato da un aumento nella produzione di citochine proinfiammatorie. Questi dati suggeriscono che il BPA svolga un ruolo chiave come stimolo iniziale nell’instaurazione di un fenotipo allenato. Lo studio condotto da Lu et al. (2019) ha invece esaminato l’effetto dell’esposizione al BPA sulla polarizzazione dei macrofagi peritoneali di topo in vitro. Questi risultati suggeriscono che l’esposizione al BPA promuove la polarizzazione dei macrofagi verso il tipo M1 ma inibisce la polarizzazione del sottotipo M2. Questo coincide con un aumento nella produzione di citochine associate ai macrofagi di tipo M1 e l’inibizione della produzione di citochine associate ai macrofagi di tipo M2. Di conseguenza, l’esposizione al BPA può spostare l’equilibrio tra i macrofagi di tipo M1 e M2, favorendo una reazione proinfiammatoria. In conclusione, si è notato come il BPA possa influenzare le funzioni del sistema immunitaria andando a variare la produzione di citochine secrete dalle cellule specializzate dell’immunità innata. Queste variazioni possono influenzare in modo positivo o negativo la risposta dell’organismo ad infezioni microbiche o portare all’insorgenza di malattie su base infiammatoria.
Effetti dell'esposizione al bisfenolo A (BPA) sulla risposta immunitaria innata
MOLINO, VERA
2022/2023
Abstract
Gli interferenti endocrini (EDC) sono sostanze che possono alterare il normale funzionamento del sistema endocrino ed immunitario. Il bisfenolo A (BPA) è un EDC ampiamente utilizzato nella produzione di plastiche e resine. L’esposizione a basse concentrazioni di BPA è stata associata all’insorgenza di fenomeni infiammatori e al deterioramento delle funzioni immunitarie. Il sistema immunitario è composto da cellule, tessuti e molecole che lavorano insieme per resistere alle infezioni. I meccanismi di difesa del sistema immunitario sono divisi in immunità innata e immunità adattativa. L’immunità innata è la prima linea di difesa contro i microrganismi infettanti e agisce attraverso barriere epiteliali, cellule specializzate e sostanze con attività antibiotica. Se i microbi penetrano nei tessuti, l’immunità innata li contrasta immediatamente grazie all’intervento di fagociti, linfociti specializzati e proteine plasmatiche. I monociti, che sono cellule circolanti in grado di fagocitare i microbi, possono differenziarsi in macrofagi nei tessuti extra vascolari durante le reazioni infiammatorie. I macrofagi, che sono cellule immunitarie che mediano l’infiammazione, possono polarizzarsi in due fenotipi, M1 e M2, in risposta a segnali ambientali. I macrofagi M1 sono attivati classicamente e producono citochine proinfiammatorie, mentre i macrofagi M2 sono attivati alternativamente e producono citochine antiinfiammatorie. La memoria immunologica, tipica della risposta immunitaria adattativa, protegge l’organismo dalle reinfezioni. Recentemente, è stato scoperto che anche il sistema immunitario innato può sviluppare una forma di resistenza alla reinfezione, nota come “trained immunity” o “memoria immunitaria innata”. Uno studio condotto da Dallio et al. (2023) ha verificato se il BPA, a basse concentrazioni ambientali, potesse indurre la trained immunity in monociti primari umani in coltura. Hanno osservato l’effetto diretto del BPA sulla produzione di citochine i cui risultati suggeriscono che il BPA non sia un forte stimolatore nella fase acuta, ma può indurre infiammazioni di basso grado a basse concentrazioni. Inoltre, i risultati hanno mostrato che il BPA induce un fenotipo immunitario allenato, caratterizzato da un aumento nella produzione di citochine proinfiammatorie. Questi dati suggeriscono che il BPA svolga un ruolo chiave come stimolo iniziale nell’instaurazione di un fenotipo allenato. Lo studio condotto da Lu et al. (2019) ha invece esaminato l’effetto dell’esposizione al BPA sulla polarizzazione dei macrofagi peritoneali di topo in vitro. Questi risultati suggeriscono che l’esposizione al BPA promuove la polarizzazione dei macrofagi verso il tipo M1 ma inibisce la polarizzazione del sottotipo M2. Questo coincide con un aumento nella produzione di citochine associate ai macrofagi di tipo M1 e l’inibizione della produzione di citochine associate ai macrofagi di tipo M2. Di conseguenza, l’esposizione al BPA può spostare l’equilibrio tra i macrofagi di tipo M1 e M2, favorendo una reazione proinfiammatoria. In conclusione, si è notato come il BPA possa influenzare le funzioni del sistema immunitaria andando a variare la produzione di citochine secrete dalle cellule specializzate dell’immunità innata. Queste variazioni possono influenzare in modo positivo o negativo la risposta dell’organismo ad infezioni microbiche o portare all’insorgenza di malattie su base infiammatoria.File | Dimensione | Formato | |
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