Il presente studio ha esplorato la crescente influenza, in un’ottica psicosociale, dei Social Network sites (SNS) sul benessere psicologico degli individui, concentrandosi in particolare sul fenomeno del confronto sociale online. L’intento di questo studio è quello di aggiungere alla letteratura già esistente ulteriori dati che alimentino il dibattito relativo a questa dinamica, partendo senza ipotesi o speculazioni relative alla qualità e quantità delle possibili relazioni tra le variabili prese in causa. Lo studio si è basato su un campione di 149 partecipanti, reclutati attraverso passaparola, WhatsApp e Instagram, con un'età media di 27,10 anni. I dati sono stati raccolti tramite un questionario online, comprendente scale come la “Social Appearance Anxiety Scale” (SAAS), la “Iowa Netherlands Comparison Orientation Measure” (INCOM) e la “Positive and Negative Affect Scale” (PANAS). Si è discusso del modo in cui i social media espongono gli individui a una realtà distorta, spingendoli a confrontarsi con gli altri in un contesto dove le vite sembrano sempre perfette. La letteratura più recente è stata esplorata per comprendere i principali fattori legati a questa dinamica, evidenziandone l'influenza significativa sulla costruzione dell'identità, sul benessere psicosociale e sugli affetti provati degli utenti. L'analisi dei dati mostra una buona affidabilità degli strumenti utilizzati, con coefficienti di Cronbach's α indicativi di coerenza interna elevata e correlazioni tra le variabili che evidenziano relazioni significative. Inoltre, l'applicazione di un modello lineare generale mostra come il 31,6% della variazione nell'affetto negativo può essere spiegato dalle variabili indipendenti “SAS” (ansia da apparenza sociale) e “SNS_INCOM” orientamento al confronto sociale, anche se, viene rilevato un maggiore contributo della seconda, rispetto alla prima nel predire l'affetto negativo. La ricerca, perciò, conferma la relazione tra ansia da apparenza sociale, orientamento al confronto sociale e costruzione dell'identità, coerentemente con quanto descritto dagli studi in letteratura.

Tra realtà e virtualità: l’influenza dei “Social” sulla continua valutazione e costruzione dell’identità

CESCA, GABRIEL
2022/2023

Abstract

Il presente studio ha esplorato la crescente influenza, in un’ottica psicosociale, dei Social Network sites (SNS) sul benessere psicologico degli individui, concentrandosi in particolare sul fenomeno del confronto sociale online. L’intento di questo studio è quello di aggiungere alla letteratura già esistente ulteriori dati che alimentino il dibattito relativo a questa dinamica, partendo senza ipotesi o speculazioni relative alla qualità e quantità delle possibili relazioni tra le variabili prese in causa. Lo studio si è basato su un campione di 149 partecipanti, reclutati attraverso passaparola, WhatsApp e Instagram, con un'età media di 27,10 anni. I dati sono stati raccolti tramite un questionario online, comprendente scale come la “Social Appearance Anxiety Scale” (SAAS), la “Iowa Netherlands Comparison Orientation Measure” (INCOM) e la “Positive and Negative Affect Scale” (PANAS). Si è discusso del modo in cui i social media espongono gli individui a una realtà distorta, spingendoli a confrontarsi con gli altri in un contesto dove le vite sembrano sempre perfette. La letteratura più recente è stata esplorata per comprendere i principali fattori legati a questa dinamica, evidenziandone l'influenza significativa sulla costruzione dell'identità, sul benessere psicosociale e sugli affetti provati degli utenti. L'analisi dei dati mostra una buona affidabilità degli strumenti utilizzati, con coefficienti di Cronbach's α indicativi di coerenza interna elevata e correlazioni tra le variabili che evidenziano relazioni significative. Inoltre, l'applicazione di un modello lineare generale mostra come il 31,6% della variazione nell'affetto negativo può essere spiegato dalle variabili indipendenti “SAS” (ansia da apparenza sociale) e “SNS_INCOM” orientamento al confronto sociale, anche se, viene rilevato un maggiore contributo della seconda, rispetto alla prima nel predire l'affetto negativo. La ricerca, perciò, conferma la relazione tra ansia da apparenza sociale, orientamento al confronto sociale e costruzione dell'identità, coerentemente con quanto descritto dagli studi in letteratura.
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