The present study aimed to investigate borderline pathology through the concepts of trauma, dissociation and Dissociated Internal Working Models as they are essential to a clinically useful understanding of its phenomenology. Starting from the assumption that the human mind carries out its functioning and develops its founding characteristics based on relational dynamics, whether advantageous or traumatic, and of the Internal Working Models as organizational rules in relation to memories and mental contents, the qualification of "dissociated" is legitimized by the phenomena of psychopathological fragmentation of brain functions and structures in conditions of traumatic attachment. Consequently, borderline psychopathology is considered through an integration of Russell Meares' model, in which it is conceived as the effect of a maturational failure of the hierarchical organization of mental functions, and Albasi's theoretical considerations with respect to the concepts of traumatic attachment and Dissociated Internal Working Models, in the concrete possibility of placing these at the basis of the borderline structuring of the personality. Since Dissociated Internal Working Models are procedural memories of interactive configurations implicitly operating in the relational dimension, therefore observable only in a relational context, the same borderline phenomenology will be verified in the area of traumatic relationality. In this perspective, relational psychoanalytic psychotherapy will come to be seen as a privileged treatment, since the patient's modification of his own behavior reiterating the experience of lack of recognition experienced in the past can only develop through a relationality capable of responding to the need of the patient to be welcomed, perhaps for the first time, in his specificity, and to introduce the patient to new and alternative ways of building intimate relationships.

Il presente studio si è posto l’obiettivo di indagare la patologia borderline attraverso i concetti di trauma, dissociazione e Modelli Operativi Interni Dissociati (MOID) in quanto essenziali ad una comprensione clinicamente utile della sua fenomenologia. A partire dall’assunto che la mente umana realizzi il suo funzionamento e sviluppi le sue caratteristiche fondanti sulla scorta di dinamiche relazionali, siano queste vantaggiose oppure traumatiche, e intesi i Modelli Operativi Interni (MOI) in quanto regole organizzative in relazione ai ricordi ed ai contenuti mentali, si legittima la qualifica di “dissociati” a quei fenomeni di frammentazione psicopatologica delle funzioni e strutture cerebrali in condizioni di attaccamento traumatico. Si ritiene di conseguenza la psicopatologia borderline indagabile attraverso un’integrazione del modello di Russel Meares in cui essa è concepita in quanto effetto di un fallimento maturativo dell’organizzazione gerarchica delle funzioni mentali e le considerazioni teoriche di Albasi rispetto ai concetti di attaccamento traumatico e MOID, nella concreta possibilità di porre questi alla base della strutturazione borderline della personalità. Essendo i MOID memorie procedurali di configurazioni interattive operanti implicitamente nella dimensione relazionale, dunque osservabili unicamente in ambito relazionale, la stessa fenomenologia borderline, poiché ad essi connessa, sarà da verificarsi nell'area della relazionalità traumatica. In tale prospettiva, la psicoterapia psicoanalitica relazionale verrà a configurarsi come trattamento privilegiato dal momento che la modificazione da parte del paziente del proprio comportamento reiterante l’esperienza di mancanza di riconoscimento vissuta in passato, potrà svilupparsi solo attraverso una relazionalità capace di rispondere al bisogno del paziente di essere accolto, forse per la prima volta, nella sua specificità, e di introdurre il paziente a nuove e alternative modalità per la costruzione di relazioni intime.

MOID E RELAZIONALITA' DISINTEGRATA. UN MODELLO DELL'ORGANIZZAZIONE BORDERLINE DI PERSONALITA'

MAZZOLA, ROBERTA
2022/2023

Abstract

Il presente studio si è posto l’obiettivo di indagare la patologia borderline attraverso i concetti di trauma, dissociazione e Modelli Operativi Interni Dissociati (MOID) in quanto essenziali ad una comprensione clinicamente utile della sua fenomenologia. A partire dall’assunto che la mente umana realizzi il suo funzionamento e sviluppi le sue caratteristiche fondanti sulla scorta di dinamiche relazionali, siano queste vantaggiose oppure traumatiche, e intesi i Modelli Operativi Interni (MOI) in quanto regole organizzative in relazione ai ricordi ed ai contenuti mentali, si legittima la qualifica di “dissociati” a quei fenomeni di frammentazione psicopatologica delle funzioni e strutture cerebrali in condizioni di attaccamento traumatico. Si ritiene di conseguenza la psicopatologia borderline indagabile attraverso un’integrazione del modello di Russel Meares in cui essa è concepita in quanto effetto di un fallimento maturativo dell’organizzazione gerarchica delle funzioni mentali e le considerazioni teoriche di Albasi rispetto ai concetti di attaccamento traumatico e MOID, nella concreta possibilità di porre questi alla base della strutturazione borderline della personalità. Essendo i MOID memorie procedurali di configurazioni interattive operanti implicitamente nella dimensione relazionale, dunque osservabili unicamente in ambito relazionale, la stessa fenomenologia borderline, poiché ad essi connessa, sarà da verificarsi nell'area della relazionalità traumatica. In tale prospettiva, la psicoterapia psicoanalitica relazionale verrà a configurarsi come trattamento privilegiato dal momento che la modificazione da parte del paziente del proprio comportamento reiterante l’esperienza di mancanza di riconoscimento vissuta in passato, potrà svilupparsi solo attraverso una relazionalità capace di rispondere al bisogno del paziente di essere accolto, forse per la prima volta, nella sua specificità, e di introdurre il paziente a nuove e alternative modalità per la costruzione di relazioni intime.
ITA
The present study aimed to investigate borderline pathology through the concepts of trauma, dissociation and Dissociated Internal Working Models as they are essential to a clinically useful understanding of its phenomenology. Starting from the assumption that the human mind carries out its functioning and develops its founding characteristics based on relational dynamics, whether advantageous or traumatic, and of the Internal Working Models as organizational rules in relation to memories and mental contents, the qualification of "dissociated" is legitimized by the phenomena of psychopathological fragmentation of brain functions and structures in conditions of traumatic attachment. Consequently, borderline psychopathology is considered through an integration of Russell Meares' model, in which it is conceived as the effect of a maturational failure of the hierarchical organization of mental functions, and Albasi's theoretical considerations with respect to the concepts of traumatic attachment and Dissociated Internal Working Models, in the concrete possibility of placing these at the basis of the borderline structuring of the personality. Since Dissociated Internal Working Models are procedural memories of interactive configurations implicitly operating in the relational dimension, therefore observable only in a relational context, the same borderline phenomenology will be verified in the area of traumatic relationality. In this perspective, relational psychoanalytic psychotherapy will come to be seen as a privileged treatment, since the patient's modification of his own behavior reiterating the experience of lack of recognition experienced in the past can only develop through a relationality capable of responding to the need of the patient to be welcomed, perhaps for the first time, in his specificity, and to introduce the patient to new and alternative ways of building intimate relationships.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
1033874_tesimazzolaroberta.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 687.92 kB
Formato Adobe PDF
687.92 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/108101