Il diabete mellito rappresenta una delle principali sfide sanitarie del XXI secolo, sia a livello globale che a livello individuale. Con l'aumento costante della comparsa di questa malattia cronica, diventa sempre più importante comprendere i suoi meccanismi fisiopatologici, i fattori di rischio, le modalità diagnostiche e le strategie di gestione efficaci. La sua crescente incidenza e l’impatto sulla salute pubblica richiedono un approccio multidisciplinare per affrontare in modo adeguato questa condizione. La patologia diabetica, che rappresenta la più diffusa malattia endocrina nei Paesi industrializzati, mostra una chiara tendenza all’aumento sia in termini di incidenza che di prevalenza, facendo parlare ormai di “epidemia”. Tale andamento è soprattutto a carico del diabete tipo 2 e si osserva sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, rappresentando, così, una delle principali minacce per la salute umana nel XXI secolo. I dati dell’Istituto superiore di Sanità prevedono, in base all’andamento della malattia nelle due decadi trascorse, un raddoppiamento della sua incidenza nei prossimi vent’anni a causa dei notevoli cambiamenti nell’ambiente, nel comportamento e nello stile di vita. In base a queste previsioni, il numero globale dei malati di diabete ha raggiunto i 220 milioni nel 2010 ed è stimato in 300 milioni raggiungibili nel 2025; si tratterà soprattutto di diabete tipo 2, che è strettamente associato ad uno stile di vita sedentario e all’obesità.[1] La gestione del diabete mellito richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge l'educazione del paziente, la terapia farmacologica, la dieta e l'esercizio fisico. Il raggiungimento e il mantenimento di un controllo glicemico adeguato sono fondamentali per prevenire o ridurre il rischio di complicanze a lungo termine. Tuttavia, nonostante i progressi nella diagnosi e nel trattamento, molte persone con diabete mellito non raggiungono gli obiettivi terapeutici raccomandati. Il diabete rappresenta sicuramente una malattia grave, con un impatto a dir poco notevole sulla qualità della vita quando causa un qualunque tipo di disabilità. Infatti, è delineato come la principale motivazione di cecità ed amputazioni degli arti inferiori, la seconda di insufficienza renale e rappresenta un fattore di rischio importante per infarto ed ictus. Attraverso un adeguato percorso di prevenzione, composto da un corretto stile di vita (attività fisica regolare e buona alimentazione), è possibile diminuire la percentuale relativa a nuovi casi di diabete e frenare l’insorgere di complicanze acute o croniche in caso di malattia già presente.

Attività fisica ed alimentazione del paziente diabetico

FISSORE, ALESSANDRO
2022/2023

Abstract

Il diabete mellito rappresenta una delle principali sfide sanitarie del XXI secolo, sia a livello globale che a livello individuale. Con l'aumento costante della comparsa di questa malattia cronica, diventa sempre più importante comprendere i suoi meccanismi fisiopatologici, i fattori di rischio, le modalità diagnostiche e le strategie di gestione efficaci. La sua crescente incidenza e l’impatto sulla salute pubblica richiedono un approccio multidisciplinare per affrontare in modo adeguato questa condizione. La patologia diabetica, che rappresenta la più diffusa malattia endocrina nei Paesi industrializzati, mostra una chiara tendenza all’aumento sia in termini di incidenza che di prevalenza, facendo parlare ormai di “epidemia”. Tale andamento è soprattutto a carico del diabete tipo 2 e si osserva sia nei Paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo, rappresentando, così, una delle principali minacce per la salute umana nel XXI secolo. I dati dell’Istituto superiore di Sanità prevedono, in base all’andamento della malattia nelle due decadi trascorse, un raddoppiamento della sua incidenza nei prossimi vent’anni a causa dei notevoli cambiamenti nell’ambiente, nel comportamento e nello stile di vita. In base a queste previsioni, il numero globale dei malati di diabete ha raggiunto i 220 milioni nel 2010 ed è stimato in 300 milioni raggiungibili nel 2025; si tratterà soprattutto di diabete tipo 2, che è strettamente associato ad uno stile di vita sedentario e all’obesità.[1] La gestione del diabete mellito richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge l'educazione del paziente, la terapia farmacologica, la dieta e l'esercizio fisico. Il raggiungimento e il mantenimento di un controllo glicemico adeguato sono fondamentali per prevenire o ridurre il rischio di complicanze a lungo termine. Tuttavia, nonostante i progressi nella diagnosi e nel trattamento, molte persone con diabete mellito non raggiungono gli obiettivi terapeutici raccomandati. Il diabete rappresenta sicuramente una malattia grave, con un impatto a dir poco notevole sulla qualità della vita quando causa un qualunque tipo di disabilità. Infatti, è delineato come la principale motivazione di cecità ed amputazioni degli arti inferiori, la seconda di insufficienza renale e rappresenta un fattore di rischio importante per infarto ed ictus. Attraverso un adeguato percorso di prevenzione, composto da un corretto stile di vita (attività fisica regolare e buona alimentazione), è possibile diminuire la percentuale relativa a nuovi casi di diabete e frenare l’insorgere di complicanze acute o croniche in caso di malattia già presente.
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