I fiumi sono elementi di vitale importanza per un territorio, perché svolgono un ruolo fondamentale in numerosi processi ecologici e ospitano comunità biologiche complesse e peculiari. Tra quest’ultime i macroinvertebrati bentonici acquisiscono una particolare importanza. In questa categoria rientra un’ampia varietà di organismi invertebrati con taglia superiore ad un millimetro e che vivono almeno una parte del loro ciclo vitale a contatto con il substrato dei corsi d’acqua. Questi organismi rappresentano una delle principali componenti faunistiche della biodiversità fluviale e sono riconosciuti come importanti bioindicatori per la valutazione della qualità biologica dei corsi d’acqua in quanto mostrano diversi livelli di sensibilità all’inquinamento e alle alterazioni fisico-chimiche. In questo lavoro di tesi è stato studiato come variano la ricchezza e la diversità delle comunità macrobentoniche in relazione alla posizione del sito all’interno del reticolo idrografico ed alle condizioni ambientali con l’obiettivo di ampliare le conoscenze faunistiche dei macroinvertebrati a scala di bacino, analizzando affluenti di basso ordine che normalmente non sono inclusi nella rete di monitoraggio e per i quali, tuttora, non vi sono dati faunistici. Inoltre, sfruttando la presenza di due stazioni ARPA sul fiume Po, rispettivamente a Crissolo e Sanfront, è stato fatto un confronto tra le comunità censite da ARPA nell’anno 2021 e quelle censite nei 12 siti degli affluenti nello stesso anno. I dodici siti di interesse ricadono all’interno del bacino idrografico del fiume Po, tra i paesi di Crissolo e Sanfront e le attività di campionamento per la raccolta dei dati biologici e ambientali sono state eseguite nei mesi di aprile, luglio e novembre 2021. In ciascuna campagna, sono stati prelevati sei campioni per sito rappresentativi dell’intera eterogeneità ambientale. Oltre alla raccolta del macrobenthos avvenuta per mezzo di un retino Surber, sono stati misurati i valori di pH, ossigeno disciolto, conducibilità elettrica, granulometria del substrato, temperatura, velocità e profondità dell’acqua. Tramite SoftwareQGIS, sono stati calcolati per sito, alcuni parametri geomorfologici quali: l’area del bacino idrografico, il rapporto tra area del bacino e perimetro, la distanza del sito dall’asta principale e l’indice di Strahler. Dalle analisi è emerso che gli affluenti, caratterizzati da una ricchezza in taxa maggiore dei siti ARPA, sono un vero e proprio mosaico di habitat. Essi ospitano taxa diversi contribuendo ad aumentare la diversità complessiva dell’intera area di studio. La differenza nella composizione con i siti dell’ARPA è dovuta quasi esclusivamente al fenomeno della sostituzione in taxa. La ricchezza e la diversità dei macroinvertebrati variano in funzione di più variabili che agiscono contemporaneamente. In particolare, la beta diversità varia significativamente in funzione di variabili geomorfologiche mentre le variabili chimico-fisiche e la quota influenzano la ricchezza totale, la rarefied richness e la nestedness. La diversità dei macroinvertebrati, pur rimanendo nella stessa vallata, varia molto lungo i gradienti spaziali ma dipende anche dalla stagione. Di conseguenza per studi sulla composizione delle comunità e per comprendere le dinamiche degli ecosistemi lotici alpini è necessario applicare un’ampia prospettiva spazio-temporale.

Analisi della ricchezza e diversità delle comunità a macroinvertebrati dell’Alta Valle Po in relazione a gradienti ambientali e spaziali

TITONE, MARTINA
2022/2023

Abstract

I fiumi sono elementi di vitale importanza per un territorio, perché svolgono un ruolo fondamentale in numerosi processi ecologici e ospitano comunità biologiche complesse e peculiari. Tra quest’ultime i macroinvertebrati bentonici acquisiscono una particolare importanza. In questa categoria rientra un’ampia varietà di organismi invertebrati con taglia superiore ad un millimetro e che vivono almeno una parte del loro ciclo vitale a contatto con il substrato dei corsi d’acqua. Questi organismi rappresentano una delle principali componenti faunistiche della biodiversità fluviale e sono riconosciuti come importanti bioindicatori per la valutazione della qualità biologica dei corsi d’acqua in quanto mostrano diversi livelli di sensibilità all’inquinamento e alle alterazioni fisico-chimiche. In questo lavoro di tesi è stato studiato come variano la ricchezza e la diversità delle comunità macrobentoniche in relazione alla posizione del sito all’interno del reticolo idrografico ed alle condizioni ambientali con l’obiettivo di ampliare le conoscenze faunistiche dei macroinvertebrati a scala di bacino, analizzando affluenti di basso ordine che normalmente non sono inclusi nella rete di monitoraggio e per i quali, tuttora, non vi sono dati faunistici. Inoltre, sfruttando la presenza di due stazioni ARPA sul fiume Po, rispettivamente a Crissolo e Sanfront, è stato fatto un confronto tra le comunità censite da ARPA nell’anno 2021 e quelle censite nei 12 siti degli affluenti nello stesso anno. I dodici siti di interesse ricadono all’interno del bacino idrografico del fiume Po, tra i paesi di Crissolo e Sanfront e le attività di campionamento per la raccolta dei dati biologici e ambientali sono state eseguite nei mesi di aprile, luglio e novembre 2021. In ciascuna campagna, sono stati prelevati sei campioni per sito rappresentativi dell’intera eterogeneità ambientale. Oltre alla raccolta del macrobenthos avvenuta per mezzo di un retino Surber, sono stati misurati i valori di pH, ossigeno disciolto, conducibilità elettrica, granulometria del substrato, temperatura, velocità e profondità dell’acqua. Tramite SoftwareQGIS, sono stati calcolati per sito, alcuni parametri geomorfologici quali: l’area del bacino idrografico, il rapporto tra area del bacino e perimetro, la distanza del sito dall’asta principale e l’indice di Strahler. Dalle analisi è emerso che gli affluenti, caratterizzati da una ricchezza in taxa maggiore dei siti ARPA, sono un vero e proprio mosaico di habitat. Essi ospitano taxa diversi contribuendo ad aumentare la diversità complessiva dell’intera area di studio. La differenza nella composizione con i siti dell’ARPA è dovuta quasi esclusivamente al fenomeno della sostituzione in taxa. La ricchezza e la diversità dei macroinvertebrati variano in funzione di più variabili che agiscono contemporaneamente. In particolare, la beta diversità varia significativamente in funzione di variabili geomorfologiche mentre le variabili chimico-fisiche e la quota influenzano la ricchezza totale, la rarefied richness e la nestedness. La diversità dei macroinvertebrati, pur rimanendo nella stessa vallata, varia molto lungo i gradienti spaziali ma dipende anche dalla stagione. Di conseguenza per studi sulla composizione delle comunità e per comprendere le dinamiche degli ecosistemi lotici alpini è necessario applicare un’ampia prospettiva spazio-temporale.
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