This paper aims to investigate the relationship between authoritarianism and threat, analyzing it from various points of view and taking into account the most important studies on the subject, in an attempt to clarify what research has revealed. In the first chapter, after a brief review of the literature on the construct of authoritarianism, which appear in the positions of Bob Altemeyer, John Duckitt and Detlef Oesterreich, develops the debate on the recent studies demonstrating that authoritarianism is actually "good for the self ": are compared the views of Van Hiel and De Clercq, and those of Duriez and colleagues, who have achieved the opposite results. The second chapter will analyze in more detail the concept of threat, working to identify what are the types of threat taken into account and the corresponding relationship of each one with the rise of authoritarian characteristics. In the opening chapter explains Terror Management Theory with some empirical results that demonstrate the accuracy of its hypothesis; later studies are presented respectively to the effect of the various threats to the levels of authoritarianism, and the opposite effect, the one exercised from being authoritarian on the perceptions of threat. The third chapter deals with an interesting but still developing research: it shows, after a brief introductory paragraph devoted to evolutionary psychology, a number of studies looking into the evolutionary path of mankind the birth and development of attitudes authoritarian in response to threatening situations. Finally, the fourth and final chapter of the discussion, after a few pages dedicated to the study of not authoritarian individuals, wants to address with hope to the study of other moderators of the relationship between authoritarianism and threat, namely those features whose presence is able to mitigate the rise of authoritarianism due to the perception of a threat: in particular the tendency to give meaning to their existence, the extended contact and a value orientation intrinsic rather than extrinsic are taken into account.
Il presente contributo si propone di indagare il rapporto tra autoritarismo e minaccia, analizzando tale relazione da diversi punti di vista e prendendo in considerazione i più importanti studi sul tema, nel tentativo di fare chiarezza su ciò che la ricerca ha messo in luce. Nel primo capitolo, dopo una breve rassegna della letteratura sul costrutto di autoritarismo, nella quale compaiono le posizioni di Bob Altemeyer, John Duckitt e Detlef Oesterreich, si sviluppa il dibattito relativo ai recenti studi che dimostrano come l'autoritarismo sia in realtà ¿good for the self¿: vengono messe a confronto le opinioni di Van Hiel e De Clerq, e quelle di Duriez e colleghi, che hanno ottenuto risultati opposti. Il secondo capitolo si propone di analizzare in modo più approfondito il concetto di minaccia, occupandosi di individuare quali sono i tipi di minaccia presi in considerazione e il rispettivo rapporto di ognuno di essi con l'aumento di caratteristiche autoritarie. In apertura del capitolo viene illustrata la Terror Management Theory con alcuni risultati empirici che ne dimostrano l'esattezza delle ipotesi; in seguito vengono presentati studi relativi rispettivamente all'effetto delle diverse minacce sui livelli di autoritarismo, e all'effetto contrario, ovvero quello esercitato dall'essere autoritario sulla percezione della minaccia. Il terzo capitolo si occupa di un filone di ricerca interessante ma ancora in via di sviluppo: riporta infatti, dopo un breve paragrafo introduttivo dedicato alla psicologia evoluzionistica, un insieme di studi che ricercano nel percorso evoluzionistico del genere umano la nascita e lo sviluppo di atteggiamenti autoritari in risposta a situazioni di minaccia. Infine, il quarto e ultimo capitolo della trattazione, dopo aver dedicato alcune pagine allo studio di individui non autoritari di base, vuole rivolgersi con speranza allo studio degli ulteriori moderatori del rapporto tra autoritarismo e minaccia, ovvero quelle caratteristiche la cui presenza è in grado di mitigare l'incremento di autoritarismo dovuto alla percezione di una minaccia: vengono in particolare presi in considerazione la tendenza a dare un senso alla propria esistenza, il contatto esteso e un orientamento valoriale intrinseco piuttosto che estrinseco.
Autoritarismo e minaccia: una rassegna di studi
VERCELLI, CHIARA
2014/2015
Abstract
Il presente contributo si propone di indagare il rapporto tra autoritarismo e minaccia, analizzando tale relazione da diversi punti di vista e prendendo in considerazione i più importanti studi sul tema, nel tentativo di fare chiarezza su ciò che la ricerca ha messo in luce. Nel primo capitolo, dopo una breve rassegna della letteratura sul costrutto di autoritarismo, nella quale compaiono le posizioni di Bob Altemeyer, John Duckitt e Detlef Oesterreich, si sviluppa il dibattito relativo ai recenti studi che dimostrano come l'autoritarismo sia in realtà ¿good for the self¿: vengono messe a confronto le opinioni di Van Hiel e De Clerq, e quelle di Duriez e colleghi, che hanno ottenuto risultati opposti. Il secondo capitolo si propone di analizzare in modo più approfondito il concetto di minaccia, occupandosi di individuare quali sono i tipi di minaccia presi in considerazione e il rispettivo rapporto di ognuno di essi con l'aumento di caratteristiche autoritarie. In apertura del capitolo viene illustrata la Terror Management Theory con alcuni risultati empirici che ne dimostrano l'esattezza delle ipotesi; in seguito vengono presentati studi relativi rispettivamente all'effetto delle diverse minacce sui livelli di autoritarismo, e all'effetto contrario, ovvero quello esercitato dall'essere autoritario sulla percezione della minaccia. Il terzo capitolo si occupa di un filone di ricerca interessante ma ancora in via di sviluppo: riporta infatti, dopo un breve paragrafo introduttivo dedicato alla psicologia evoluzionistica, un insieme di studi che ricercano nel percorso evoluzionistico del genere umano la nascita e lo sviluppo di atteggiamenti autoritari in risposta a situazioni di minaccia. Infine, il quarto e ultimo capitolo della trattazione, dopo aver dedicato alcune pagine allo studio di individui non autoritari di base, vuole rivolgersi con speranza allo studio degli ulteriori moderatori del rapporto tra autoritarismo e minaccia, ovvero quelle caratteristiche la cui presenza è in grado di mitigare l'incremento di autoritarismo dovuto alla percezione di una minaccia: vengono in particolare presi in considerazione la tendenza a dare un senso alla propria esistenza, il contatto esteso e un orientamento valoriale intrinseco piuttosto che estrinseco.File | Dimensione | Formato | |
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