La pelle dei vertebrati è un ecosistema dinamico e complesso abitato da batteri, funghi e virus, che collettivamente costituiscono il microbiota cutaneo, fondamentale per la fisiologia e l’immunità della pelle. Le interazioni tra microorganismi e ospite si realizzano e consolidano attraverso un equilibrio instabile tra mutualismo e patogenicità. Studi condotti su ambienti sottoposti a fattori inquinanti mostrano come le popolazioni microbiche in simbiosi con i pesci varino in specie in base all’intensità dell’attività umana. La dispersione di sostanze contaminanti, alterando la composizione del microbioma, ha un effetto sulla fisiologia cutanea e sul sistema immunitario collegata ad una maggiore suscettibilità ad organismi patogeni. Questo elaborato ha come obiettivo lo studio bibliografico delle relazioni che si instaurano tra il microbiota cutaneo dei pesci e gli organismi ospite e dei fattori che possono influenzare tali relazioni. A tale scopo sono stati confrontati studi incentrati sull’approfondimento degli effetti dell’eutrofizzazione degli ecosistemi d’acqua dolce sul microbiota cutaneo dei pesci. La dispersione di derivati dal petrolio in ambiente acquatico, ad opera di attività industriali o in seguito a disastri ecologici, rappresenta un comune elemento di inquinamento; le analisi condotte da studi sull’esposizione di pesci a queste sostanze evidenziano alterazioni nel sistema immunitario dei pesci trattati che si ripercuote sul microbiota cutaneo contribuendo alla disbiosi. Nell’approfondimento viene messa in evidenza l’importanza e la complessità delle interazioni fra popolazioni microbiche e la cute dei pesci e l’impatto negativo che costituisce la dispersione di sostanze inquinanti di natura antropica negli ambienti naturali. Per prevenire la diffusione di queste alterazioni risulta necessario il mantenimento delle naturali condizioni degli habitat, ma può anche essere prevenuto mediante la somministrazione di probiotici; gli studi condotti in quest’ambito, e riportati dalla letteratura recente, possono tradursi in applicazioni utili per la conservazione della specie per il benessere animale in acquacoltura.
Il microbiota cutaneo dei pesci e variazioni in presenza di inquinanti
MICELI, CARMELO
2022/2023
Abstract
La pelle dei vertebrati è un ecosistema dinamico e complesso abitato da batteri, funghi e virus, che collettivamente costituiscono il microbiota cutaneo, fondamentale per la fisiologia e l’immunità della pelle. Le interazioni tra microorganismi e ospite si realizzano e consolidano attraverso un equilibrio instabile tra mutualismo e patogenicità. Studi condotti su ambienti sottoposti a fattori inquinanti mostrano come le popolazioni microbiche in simbiosi con i pesci varino in specie in base all’intensità dell’attività umana. La dispersione di sostanze contaminanti, alterando la composizione del microbioma, ha un effetto sulla fisiologia cutanea e sul sistema immunitario collegata ad una maggiore suscettibilità ad organismi patogeni. Questo elaborato ha come obiettivo lo studio bibliografico delle relazioni che si instaurano tra il microbiota cutaneo dei pesci e gli organismi ospite e dei fattori che possono influenzare tali relazioni. A tale scopo sono stati confrontati studi incentrati sull’approfondimento degli effetti dell’eutrofizzazione degli ecosistemi d’acqua dolce sul microbiota cutaneo dei pesci. La dispersione di derivati dal petrolio in ambiente acquatico, ad opera di attività industriali o in seguito a disastri ecologici, rappresenta un comune elemento di inquinamento; le analisi condotte da studi sull’esposizione di pesci a queste sostanze evidenziano alterazioni nel sistema immunitario dei pesci trattati che si ripercuote sul microbiota cutaneo contribuendo alla disbiosi. Nell’approfondimento viene messa in evidenza l’importanza e la complessità delle interazioni fra popolazioni microbiche e la cute dei pesci e l’impatto negativo che costituisce la dispersione di sostanze inquinanti di natura antropica negli ambienti naturali. Per prevenire la diffusione di queste alterazioni risulta necessario il mantenimento delle naturali condizioni degli habitat, ma può anche essere prevenuto mediante la somministrazione di probiotici; gli studi condotti in quest’ambito, e riportati dalla letteratura recente, possono tradursi in applicazioni utili per la conservazione della specie per il benessere animale in acquacoltura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/107955