Questo elaborato applica la metodologia semiotica di matrice greimasiana nell’analizzare due romanzi autobiografici: Tutto il pane del mondo, scritto da Fabiola De Clercq nel 1997, e InFame, scritto da Ambra Angiolini nel 2021. I due romanzi affrontano il tema dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, trattando in particolare la sintomatologia anoressico-bulimica. La scelta dell’utilizzo delle lenti semiotiche nel contesto della letteratura dedicata ai disturbi dell’alimentazione, è stata operata a fronte della ricerca di un approccio interdisciplinare, che possa condurre a un inquadramento culturale di un fenomeno complesso spesso relegato al solo ambito psicologico. L’analisi si orienta verso la ricostruzione del percorso generativo del senso che soggiace le due narrazioni, operando dal livello superficiale a quello profondo tramite l’identificazione delle strutture isotopiche, delle componenti dello schema narrativo canonico e dei quadrati semiotici. Si conduce quindi il confronto dei risultati ottenuti tra i due romanzi, con l’obiettivo di identificare matrici comuni e distinzioni, tenendo conto del collocamento socio culturale relativo. Si rivela infine confermativo il contributo che un lavoro semiotico, intersezionale e interdisciplinare, può offrire all’interno dell’ampio e molto attuale discorso sui disturbi dell’alimentazione e della nutrizione

Autobiografie e disturbi del comportamento alimentare: analisi semiotica di Tutto il pane del mondo e InFame

SILICATI, SUSANNA
2022/2023

Abstract

Questo elaborato applica la metodologia semiotica di matrice greimasiana nell’analizzare due romanzi autobiografici: Tutto il pane del mondo, scritto da Fabiola De Clercq nel 1997, e InFame, scritto da Ambra Angiolini nel 2021. I due romanzi affrontano il tema dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, trattando in particolare la sintomatologia anoressico-bulimica. La scelta dell’utilizzo delle lenti semiotiche nel contesto della letteratura dedicata ai disturbi dell’alimentazione, è stata operata a fronte della ricerca di un approccio interdisciplinare, che possa condurre a un inquadramento culturale di un fenomeno complesso spesso relegato al solo ambito psicologico. L’analisi si orienta verso la ricostruzione del percorso generativo del senso che soggiace le due narrazioni, operando dal livello superficiale a quello profondo tramite l’identificazione delle strutture isotopiche, delle componenti dello schema narrativo canonico e dei quadrati semiotici. Si conduce quindi il confronto dei risultati ottenuti tra i due romanzi, con l’obiettivo di identificare matrici comuni e distinzioni, tenendo conto del collocamento socio culturale relativo. Si rivela infine confermativo il contributo che un lavoro semiotico, intersezionale e interdisciplinare, può offrire all’interno dell’ampio e molto attuale discorso sui disturbi dell’alimentazione e della nutrizione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/107939