Il dragomanno è una figura di cui attualmente si conosce ben poco, ma di cui in passato era strettamente necessaria la presenza per Stati e viaggiatori. In primo luogo, gli Stati avevano bisogno del dragomanno per poter risolvere questioni in ambito politico e diplomatico con le altre nazioni o paesi. Ciò era reso possibile grazie alla ricca conoscenza e padronanza delle lingue straniere, caratteristiche del lavoro proprio del dragomanno. Anche uno degli imperi più importanti della storia, quello Ottomano, richiedeva la presenza del dragomanno. Addirittura, viene datata la sua prima traccia all'interno dell'impero già a partire dal 1400. In secondo luogo, gli avventurieri e i pellegrini ricercavano questo ruolo per far sì che venissero accompagnati nei loro lunghi tragitti, per lo più nelle terre orientali. Tuttavia, il dragomanno non solo svolgeva per loro la funzione di interprete, proprio come suggerisce la sua origine etimologica araba, ma persino quella di protettore e scrupoloso organizzatore dello stesso viaggio attraverso la carovana. Era conosciuto e ammirato proprio per la sua prontezza e accortezza. Sebbene il suo successo sembrasse inarrestabile, tra il 1800 e il 1900 l'inaugurazione di una nuova compagnia turistica per gli spostamenti mise in ombra il dragomanno: la compagnia di Thomas Cook. Nonostante la lussuosa e confortevole novità che ricreava in maniera pressochè identica le giornate tipo della carovana del dragomanno, per ancora qualche periodo c'era chi preferiva i viaggi originari, specialmente per la sua convenienza economica. Di conseguenza, la sua figura iniziò pian piano a dissolversi, ma mai completamente: ne è un esempio l'attuale Turchia, diventata indipendente dall'Impero ottomano a inizio Novecento. Anche una volta staccatasi dalle sue mescolanze culturali arabo-turche presenti nell'impero, la Turchia non ha smesso di valorizzare la presenza dell'interprete, non più chiamato con il nome d'un tempo, ma attualizzato in un contesto in continua crescita di domanda ed offerta turistica. Oggi, l'antico dragomanno lo si ritrova dunque a partire dalle strutture ricettive e di organizzazione per i turisti fino alle grandi ed importanti associazioni internazionali come l'UNICEF. Infine, ciò comporta necessariamente una maggiore responsabilità, non solo da parte dell'interprete, ma soprattutto da parte del viaggiatore. Si rischia infatti che un eccessivo turismo di massa porti alla rovina dell'intero Paese, anzichè alla sua ricchezza economica ed ambientale. È dunque importante che se ne rispetti ancora il valore, per non arrivare a perdere alcune delle meraviglie che caratterizzano la storia e i paesaggi del globo terrestre, come la Turchia.

LA FIGURA DEL DRAGOMANNO. TRA PASSATO E PRESENTE.

D'AMICO, DENISE
2022/2023

Abstract

Il dragomanno è una figura di cui attualmente si conosce ben poco, ma di cui in passato era strettamente necessaria la presenza per Stati e viaggiatori. In primo luogo, gli Stati avevano bisogno del dragomanno per poter risolvere questioni in ambito politico e diplomatico con le altre nazioni o paesi. Ciò era reso possibile grazie alla ricca conoscenza e padronanza delle lingue straniere, caratteristiche del lavoro proprio del dragomanno. Anche uno degli imperi più importanti della storia, quello Ottomano, richiedeva la presenza del dragomanno. Addirittura, viene datata la sua prima traccia all'interno dell'impero già a partire dal 1400. In secondo luogo, gli avventurieri e i pellegrini ricercavano questo ruolo per far sì che venissero accompagnati nei loro lunghi tragitti, per lo più nelle terre orientali. Tuttavia, il dragomanno non solo svolgeva per loro la funzione di interprete, proprio come suggerisce la sua origine etimologica araba, ma persino quella di protettore e scrupoloso organizzatore dello stesso viaggio attraverso la carovana. Era conosciuto e ammirato proprio per la sua prontezza e accortezza. Sebbene il suo successo sembrasse inarrestabile, tra il 1800 e il 1900 l'inaugurazione di una nuova compagnia turistica per gli spostamenti mise in ombra il dragomanno: la compagnia di Thomas Cook. Nonostante la lussuosa e confortevole novità che ricreava in maniera pressochè identica le giornate tipo della carovana del dragomanno, per ancora qualche periodo c'era chi preferiva i viaggi originari, specialmente per la sua convenienza economica. Di conseguenza, la sua figura iniziò pian piano a dissolversi, ma mai completamente: ne è un esempio l'attuale Turchia, diventata indipendente dall'Impero ottomano a inizio Novecento. Anche una volta staccatasi dalle sue mescolanze culturali arabo-turche presenti nell'impero, la Turchia non ha smesso di valorizzare la presenza dell'interprete, non più chiamato con il nome d'un tempo, ma attualizzato in un contesto in continua crescita di domanda ed offerta turistica. Oggi, l'antico dragomanno lo si ritrova dunque a partire dalle strutture ricettive e di organizzazione per i turisti fino alle grandi ed importanti associazioni internazionali come l'UNICEF. Infine, ciò comporta necessariamente una maggiore responsabilità, non solo da parte dell'interprete, ma soprattutto da parte del viaggiatore. Si rischia infatti che un eccessivo turismo di massa porti alla rovina dell'intero Paese, anzichè alla sua ricchezza economica ed ambientale. È dunque importante che se ne rispetti ancora il valore, per non arrivare a perdere alcune delle meraviglie che caratterizzano la storia e i paesaggi del globo terrestre, come la Turchia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/107894