I volti sono uno degli stimoli più importanti nella vita di tutti gli esseri umani, da essi infatti possiamo desumere moltissime informazioni diverse. Il processo alla base dell’elaborazione e del riconoscimento dei volti è molto rapido e accurato, proprio per questo ha da sempre attirato l’attenzione di moltissimi scienziati. Ci sono individui che, però, presentano malfunzionamenti a livello di questo processo; un esempio sono i soggetti affetti da prosopagnosia, o cecità facciale, un deficit cognitivo-percettivo studiato per la prima volta da Bodamer nel 1947 sui soldati feriti, che causa l’inabilità nel riconoscere i volti. Col tempo si è scoperto che ne esistono due forme diverse, una detta acquisita perché si sviluppa a seguito di lesioni cerebrali, e un’altra forma detta invece congenita. Un altro disturbo del neurosviluppo che può causare alterazioni a livello dell’elaborazione e del riconoscimento dei volti è il disturbo dello spettro autistico. Obiettivo di questo elaborato sarà quello di esporre i principali modelli che tentano di spiegare i meccanismi alla base del funzionamento del processo di elaborazione dei volti, per poi passare ad un’analisi più accurata della prosopagnosia nelle sue diverse forme arrivando, infine, ad esaminare la letteratura che si è occupata di indagare la possibile relazione tra la prosopagnosia congenita e il disturbo dello spettro autistico.

La Prosopagnosia e I Disturbi dello Spettro Autistico

BLANGERO, CARLOTTA
2022/2023

Abstract

I volti sono uno degli stimoli più importanti nella vita di tutti gli esseri umani, da essi infatti possiamo desumere moltissime informazioni diverse. Il processo alla base dell’elaborazione e del riconoscimento dei volti è molto rapido e accurato, proprio per questo ha da sempre attirato l’attenzione di moltissimi scienziati. Ci sono individui che, però, presentano malfunzionamenti a livello di questo processo; un esempio sono i soggetti affetti da prosopagnosia, o cecità facciale, un deficit cognitivo-percettivo studiato per la prima volta da Bodamer nel 1947 sui soldati feriti, che causa l’inabilità nel riconoscere i volti. Col tempo si è scoperto che ne esistono due forme diverse, una detta acquisita perché si sviluppa a seguito di lesioni cerebrali, e un’altra forma detta invece congenita. Un altro disturbo del neurosviluppo che può causare alterazioni a livello dell’elaborazione e del riconoscimento dei volti è il disturbo dello spettro autistico. Obiettivo di questo elaborato sarà quello di esporre i principali modelli che tentano di spiegare i meccanismi alla base del funzionamento del processo di elaborazione dei volti, per poi passare ad un’analisi più accurata della prosopagnosia nelle sue diverse forme arrivando, infine, ad esaminare la letteratura che si è occupata di indagare la possibile relazione tra la prosopagnosia congenita e il disturbo dello spettro autistico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/107870