La tesi affronta il tema della valutazione del merito creditizio nell’ambito dell’istruttoria di affidamento. L’attività di concessione del credito è un’attività molto importante per lo sviluppo dell’economia e per la crescita della società. Proprio per i molteplici interessi coinvolti, l’erogazione del credito deve essere preceduta da un’attenta valutazione della capacità di rimborso del soggetto richiedente il finanziamento. La valutazione del merito creditizio rappresenta l’attività centrale del processo di istruttoria. L’art. 124 bis del T.U.B., in recepimento della direttiva comunitaria 2008/48, introduce l’obbligo di valutazione del merito creditizio con riferimento al credito al consumo. Il legislatore però non ha previsto conseguenze e sanzioni espresse nel caso in cui il soggetto finanziatore o non proceda affatto nella valutazione oppure quest’ultima non venga correttamente eseguita. Nel silenzio del legislatore, pertanto, occorrerà fare riferimento agli strumenti civilistici già previsti dal nostro ordinamento. La tendenza normativa sta andando nella direzione di coinvolgere sempre di più i soggetti finanziatori, in virtù del c.d. responsible lending, per cui si cerca di responsabilizzare il creditore attraverso l’analisi della meritevolezza del debitore, in un’ottica di stabilità dell’intero sistema economico e sostenibilità dell’erogazione, al fine di prevenire situazioni di sovraindebitamento, superando così il classico paradigma dell’autoresponsabilità del debitore, ovvero il c.d. responsible borrowing. La disciplina bancaria in materia di valutazione del merito creditizio deve essere coordinata con quella concorsuale dettata per le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento e con l’istituto della c.d. concessione abusiva del credito.

L'ISTRUTTORIA DI AFFIDAMENTO: LA VALUTAZIONE DEL MERITO CREDITIZIO

BRATTA, PAOLA
2022/2023

Abstract

La tesi affronta il tema della valutazione del merito creditizio nell’ambito dell’istruttoria di affidamento. L’attività di concessione del credito è un’attività molto importante per lo sviluppo dell’economia e per la crescita della società. Proprio per i molteplici interessi coinvolti, l’erogazione del credito deve essere preceduta da un’attenta valutazione della capacità di rimborso del soggetto richiedente il finanziamento. La valutazione del merito creditizio rappresenta l’attività centrale del processo di istruttoria. L’art. 124 bis del T.U.B., in recepimento della direttiva comunitaria 2008/48, introduce l’obbligo di valutazione del merito creditizio con riferimento al credito al consumo. Il legislatore però non ha previsto conseguenze e sanzioni espresse nel caso in cui il soggetto finanziatore o non proceda affatto nella valutazione oppure quest’ultima non venga correttamente eseguita. Nel silenzio del legislatore, pertanto, occorrerà fare riferimento agli strumenti civilistici già previsti dal nostro ordinamento. La tendenza normativa sta andando nella direzione di coinvolgere sempre di più i soggetti finanziatori, in virtù del c.d. responsible lending, per cui si cerca di responsabilizzare il creditore attraverso l’analisi della meritevolezza del debitore, in un’ottica di stabilità dell’intero sistema economico e sostenibilità dell’erogazione, al fine di prevenire situazioni di sovraindebitamento, superando così il classico paradigma dell’autoresponsabilità del debitore, ovvero il c.d. responsible borrowing. La disciplina bancaria in materia di valutazione del merito creditizio deve essere coordinata con quella concorsuale dettata per le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento e con l’istituto della c.d. concessione abusiva del credito.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/107848