La presente tesi analizza il tema delle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra le imprese della filiera agricola e alimentare. Il mercato agroalimentare, per le intrinseche caratteristiche di fragilità del settore come la volatilità dei prezzi, la deperibilità e la stagionalità delle produzioni, è caratterizzato da squilibri di potere economico e contrattuale tra i suoi operatori. Le posizioni di dipendenza e le sistematiche asimmetrie di potere che sussistono tra i produttori agricoli e le imprese acquirenti -spesso multinazionali o grandi catene di distribuzione- sono infatti alla base di numerose pratiche commerciali scorrette. In tale contesto si innesta la direttiva UE 2019/633, alla quale è dedicato il primo capitolo, in cui si approfondiscono gli obblighi di forma e di contenuto previsti per i contratti di cessione, nonché le fattispecie di abuso, distinte in “black list” e “grey list”. Nella seconda parte si affronta invece il quadro normativo italiano, in particolare il decreto legislativo 198/2021 attuativo della citata direttiva, ponendo l’attenzione sulle scelte del legislatore nazionale e sulle novità introdotte rispetto alla disciplina europea, per poi proseguire con un confronto con il previgente articolo 62 del decreto-legge 1/2012. La terza parte, infine, è dedicata all’enforcement delle nuove norme e all’efficacia delle soluzioni adottate al fine di promuovere la correttezza dei comportamenti commerciali.
Le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare
PUCI, BEATRICE
2022/2023
Abstract
La presente tesi analizza il tema delle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra le imprese della filiera agricola e alimentare. Il mercato agroalimentare, per le intrinseche caratteristiche di fragilità del settore come la volatilità dei prezzi, la deperibilità e la stagionalità delle produzioni, è caratterizzato da squilibri di potere economico e contrattuale tra i suoi operatori. Le posizioni di dipendenza e le sistematiche asimmetrie di potere che sussistono tra i produttori agricoli e le imprese acquirenti -spesso multinazionali o grandi catene di distribuzione- sono infatti alla base di numerose pratiche commerciali scorrette. In tale contesto si innesta la direttiva UE 2019/633, alla quale è dedicato il primo capitolo, in cui si approfondiscono gli obblighi di forma e di contenuto previsti per i contratti di cessione, nonché le fattispecie di abuso, distinte in “black list” e “grey list”. Nella seconda parte si affronta invece il quadro normativo italiano, in particolare il decreto legislativo 198/2021 attuativo della citata direttiva, ponendo l’attenzione sulle scelte del legislatore nazionale e sulle novità introdotte rispetto alla disciplina europea, per poi proseguire con un confronto con il previgente articolo 62 del decreto-legge 1/2012. La terza parte, infine, è dedicata all’enforcement delle nuove norme e all’efficacia delle soluzioni adottate al fine di promuovere la correttezza dei comportamenti commerciali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/107794