This thesis project involves the application of the National Monitoring Plan (PNM) of the midge (Muscardinus avellanarius) in the Province of Turin to investigate the presence/absence of the species using footprint tunnels. The PNM identifies 3 10x10km squares in the Province of Turin, with within each 4 1x1km cells selected for sampling. The preliminary video monitoring survey excluded one of these squares, between the Po Hills and Roero, from sampling because for all 1x1km cells the conditions of environmental suitability for the species did not exist. For this reason, the operational phase of field monitoring continued exclusively for the other 2 10x10-km squares, respectively located in the Lower Susa Valley areas, west of the city of Turin, and east between the Po Hills, to which a square was added in the Upper Susa Valley, to monitor the presence of the species also along altitudinal gradient. For each cell, 2 transects with 10 footprint tunnels each were set up to detect signs of presence (footprints) of the midge. The research is related to the ecology of the species, including through field surveys of habitat characteristics such as shrub cover, diversity and relative abundance of plant species present. These variables were selected for the study because the midge is a species that rarely comes ashore on movements, so good vegetation cover is essential to sustain the species' presence in a given area. The diversity of plant species and their relative abundance are other indispensable parameters to be considered for the survival of the midge, as under conditions of insufficient trophic resources, the species is at risk of not accumulating enough calories to make it through the winter, increases mortality and decreases reproductive success. The study is also related to the altitudinal gradient, with the sampling areas placed along an east-west axis at increasing elevation, to test whether this may influence the presence or absence of the midge. Finally, any environmental pressures, especially of anthropogenic origin, that may affect the presence of the species in an area are also considered in the project. The type of forest management, if any, along with thinning, clearing, pruning, grazing, and fire are among the parameters most considered. In addition, the nesting potential for the species was also assessed for each transect. The footprint tunnels were placed in the field taking into account the most suitable environmental conditions possible, and performing a total of 3 checks, one every 15 days. The footprints found in the footprint tunnels were retrieved and compared with reference collections in order to discriminate the species. Footprints of dormouse were detected in Upper Susa Valley, Lower Susa Valley, and the Po Hills, although to a lesser extent than those of other species, such as dormouse, quercus, and field mouse. Data from the field sheets, processed through occupancy models using R studio software, allowed us to highlight some correlations existing between detectability and the presence of the species and some environmental variables

Il progetto di tesi prevede l'applicazione del Piano Nazionale di Monitoraggio (PNM) del moscardino (Muscardinus avellanarius) in Provincia di Torino per indagare la presenza/assenza della specie tramite l'utilizzo di footprint tunnels. Il PNM individua 3 quadrati 10x10km nella provincia di Torino, con all'interno per ciascuno 4 celle 1x1km selezionate per il campionamento. L’indagine preliminare di controllo a video ha escluso dal campionamento uno di tali quadrati, tra le Collina del Po e il Roero, in quanto per tutte le celle 1x1km non sussistevano le condizioni di idoneità ambientale per la specie. Per questo motivo la fase operativa di monitoraggio in campo è proseguita esclusivamente per gli altri 2 quadrati 10x10 km, rispettivamente situati nelle zone della Bassa Val Susa, ad ovest della città di Torino, e ad est tra le Colline del Po, al quale è stato aggiunto un quadrato in Alta Valle Susa, per monitorare la presenza della specie anche lungo gradiente altitudinale. Per ogni cella sono stati predisposti 2 transetti con 10 footprint tunnels ciascuno, al fine di rilevare i segni di presenza (impronte) del moscardino. La ricerca è correlata all'ecologia della specie, anche attraverso il rilevamento in campo di caratteristiche dell'habitat, quali copertura arbustiva, diversità e abbondanza relativa delle specie vegetali presenti. Queste variabili sono state selezionate per lo studio, in quanto il moscardino è una specie che scende raramente a terra negli spostamenti, quindi una buona copertura vegetazionale è indispensabile per sostenere la presenza della specie in una determinata area. La diversità delle specie vegetali e la loro abbondanza relativa sono altri parametri indispensabili da considerare per la sopravvivenza del moscardino, in quanto in condizioni di risorse trofiche insufficienti, la specie rischia di non accumulare abbastanza calorie per superare l’inverno, aumenta la mortalità e diminuisce il successo riproduttivo. Lo studio è correlato anche al gradiente altitudinale, con le aree di campionamento posizionate lungo un asse est-ovest a quota crescente, per verificare se questa può influenzare la presenza o l’assenza del moscardino. Nel progetto, infine, vengono anche considerate eventuali pressioni ambientali, specialmente di origine antropica, che possono compromettere la presenza della specie in un’area. L’eventuale tipo di gestione del bosco, insieme a diradamenti, ripuliture, potature, pascolo e incendi, sono tra i parametri maggiormente presi in considerazione. Inoltre, per ogni transetto si è anche valutata la possibilità di nidificazione per la specie. I footprint tunnels sono stati posizionati in campo tenendo conto delle condizioni ambientali più idonee possibili, ed effettuando in totale 3 controlli, uno ogni 15 giorni. Le impronte riscontrate nei footprint tunnels sono state recuperate e confrontate con delle collezioni di riferimento, al fine di discriminare le specie. Le tracce di moscardino sono state rilevate in Alta Val Susa, Bassa Val Susa e nelle Colline del Po, anche se in misura minore rispetto a quelle di altre specie, quali ghiro, quercino e topo selvatico. I dati delle schede di campo, elaborate tramite modelli di occupancy con l’uso software R studio, hanno permesso di evidenziare alcune correlazione esistente tra rilevabilità e la presenza della specie e alcune variabili ambientali

Piano Nazionale di Monitoraggio del moscardino (Muscardinus avellanarius):applicazione in Provincia di Torino

BRUSCAINI, ANDREA
2022/2023

Abstract

Il progetto di tesi prevede l'applicazione del Piano Nazionale di Monitoraggio (PNM) del moscardino (Muscardinus avellanarius) in Provincia di Torino per indagare la presenza/assenza della specie tramite l'utilizzo di footprint tunnels. Il PNM individua 3 quadrati 10x10km nella provincia di Torino, con all'interno per ciascuno 4 celle 1x1km selezionate per il campionamento. L’indagine preliminare di controllo a video ha escluso dal campionamento uno di tali quadrati, tra le Collina del Po e il Roero, in quanto per tutte le celle 1x1km non sussistevano le condizioni di idoneità ambientale per la specie. Per questo motivo la fase operativa di monitoraggio in campo è proseguita esclusivamente per gli altri 2 quadrati 10x10 km, rispettivamente situati nelle zone della Bassa Val Susa, ad ovest della città di Torino, e ad est tra le Colline del Po, al quale è stato aggiunto un quadrato in Alta Valle Susa, per monitorare la presenza della specie anche lungo gradiente altitudinale. Per ogni cella sono stati predisposti 2 transetti con 10 footprint tunnels ciascuno, al fine di rilevare i segni di presenza (impronte) del moscardino. La ricerca è correlata all'ecologia della specie, anche attraverso il rilevamento in campo di caratteristiche dell'habitat, quali copertura arbustiva, diversità e abbondanza relativa delle specie vegetali presenti. Queste variabili sono state selezionate per lo studio, in quanto il moscardino è una specie che scende raramente a terra negli spostamenti, quindi una buona copertura vegetazionale è indispensabile per sostenere la presenza della specie in una determinata area. La diversità delle specie vegetali e la loro abbondanza relativa sono altri parametri indispensabili da considerare per la sopravvivenza del moscardino, in quanto in condizioni di risorse trofiche insufficienti, la specie rischia di non accumulare abbastanza calorie per superare l’inverno, aumenta la mortalità e diminuisce il successo riproduttivo. Lo studio è correlato anche al gradiente altitudinale, con le aree di campionamento posizionate lungo un asse est-ovest a quota crescente, per verificare se questa può influenzare la presenza o l’assenza del moscardino. Nel progetto, infine, vengono anche considerate eventuali pressioni ambientali, specialmente di origine antropica, che possono compromettere la presenza della specie in un’area. L’eventuale tipo di gestione del bosco, insieme a diradamenti, ripuliture, potature, pascolo e incendi, sono tra i parametri maggiormente presi in considerazione. Inoltre, per ogni transetto si è anche valutata la possibilità di nidificazione per la specie. I footprint tunnels sono stati posizionati in campo tenendo conto delle condizioni ambientali più idonee possibili, ed effettuando in totale 3 controlli, uno ogni 15 giorni. Le impronte riscontrate nei footprint tunnels sono state recuperate e confrontate con delle collezioni di riferimento, al fine di discriminare le specie. Le tracce di moscardino sono state rilevate in Alta Val Susa, Bassa Val Susa e nelle Colline del Po, anche se in misura minore rispetto a quelle di altre specie, quali ghiro, quercino e topo selvatico. I dati delle schede di campo, elaborate tramite modelli di occupancy con l’uso software R studio, hanno permesso di evidenziare alcune correlazione esistente tra rilevabilità e la presenza della specie e alcune variabili ambientali
ITA
This thesis project involves the application of the National Monitoring Plan (PNM) of the midge (Muscardinus avellanarius) in the Province of Turin to investigate the presence/absence of the species using footprint tunnels. The PNM identifies 3 10x10km squares in the Province of Turin, with within each 4 1x1km cells selected for sampling. The preliminary video monitoring survey excluded one of these squares, between the Po Hills and Roero, from sampling because for all 1x1km cells the conditions of environmental suitability for the species did not exist. For this reason, the operational phase of field monitoring continued exclusively for the other 2 10x10-km squares, respectively located in the Lower Susa Valley areas, west of the city of Turin, and east between the Po Hills, to which a square was added in the Upper Susa Valley, to monitor the presence of the species also along altitudinal gradient. For each cell, 2 transects with 10 footprint tunnels each were set up to detect signs of presence (footprints) of the midge. The research is related to the ecology of the species, including through field surveys of habitat characteristics such as shrub cover, diversity and relative abundance of plant species present. These variables were selected for the study because the midge is a species that rarely comes ashore on movements, so good vegetation cover is essential to sustain the species' presence in a given area. The diversity of plant species and their relative abundance are other indispensable parameters to be considered for the survival of the midge, as under conditions of insufficient trophic resources, the species is at risk of not accumulating enough calories to make it through the winter, increases mortality and decreases reproductive success. The study is also related to the altitudinal gradient, with the sampling areas placed along an east-west axis at increasing elevation, to test whether this may influence the presence or absence of the midge. Finally, any environmental pressures, especially of anthropogenic origin, that may affect the presence of the species in an area are also considered in the project. The type of forest management, if any, along with thinning, clearing, pruning, grazing, and fire are among the parameters most considered. In addition, the nesting potential for the species was also assessed for each transect. The footprint tunnels were placed in the field taking into account the most suitable environmental conditions possible, and performing a total of 3 checks, one every 15 days. The footprints found in the footprint tunnels were retrieved and compared with reference collections in order to discriminate the species. Footprints of dormouse were detected in Upper Susa Valley, Lower Susa Valley, and the Po Hills, although to a lesser extent than those of other species, such as dormouse, quercus, and field mouse. Data from the field sheets, processed through occupancy models using R studio software, allowed us to highlight some correlations existing between detectability and the presence of the species and some environmental variables
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