The Kurdish civilization, since its birth dating back to around the 6th century BC, therefore considered one of the oldest in history, has constituted and still constitutes a geopolitical, social and territorial dilemma to which no one has ever managed to give a definitive answer. The Kurdish people, through the constant search for their own independence, have always had to fight against oppressive and discriminatory dictatorial regimes, which had as their sole objective the territorial conquest of the region, potentially strategic and rich in resources. The “Greater Kurdistan”, which historically extended between South-Eastern Turkey, through Rojava in Northern Syria, in a large part of Northern Iraq and North-Eastern Iran, has constituted, especially in the last century , the illusory dream of the Kurdish people to enclose them territorially within their own independent state. The Kurdish cause found its notoriety on an international level only with the arrival on the Turkish scene of the PKK (The Kurdistan Workers' Party) which, through the leadership of Abdullah Öcalan, tried to hinder the neighboring nations, first of all Turkey, aiming to spread an ideology based on Marxism, which promoted the creation of a community and egalitarian society, also focused on the role of women.
La civiltà curda, fin dalla sua nascita risalente intorno al VI secolo a.C., considerata dunque una delle più antiche della storia, ha costituito e costituisce tuttora un dilemma geopolitico, sociale e territoriale di fronte al quale nessuno è mai riuscito a dare una risposta definitiva. Il popolo curdo, attraverso la costante ricerca di una propria indipendenza, ha dovuto da sempre lottare contro regimi dittatoriali oppressivi e discriminatori, che avevano come solo obiettivo quello della conquista territoriale della regione, potenzialmente strategica e ricca di risorse. Il “Grande Kurdistan”, che storicamente si estendeva tra la Turchia Sud-Orientale, attraverso il Rojava nel Nord della Siria, in gran parte del Nord dell’Iraq e del Nord-Est dell’Iran, ha costituito, soprattutto nell’ultimo secolo, il sogno illusorio del popolo curdo di racchiuderlo territorialmente entro un proprio Stato indipendente. La causa curda trovò la propria notorietà a livello internazionale soltanto con l’arrivo sulla scena turca del PKK (Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan) che, mediante la guida di Abdullah Öcalan, cercò di ostacolare le nazioni confinanti, prima fra tutte la Turchia, mirando a diffondere un’ideologia fondata sul marxismo, che promuovesse la creazione di una società comunitaria ed egualitaria, incentrata anche sul ruolo della donna.
I curdi. Storia di un popolo senza Stato
FORNO, MATTEO
2022/2023
Abstract
La civiltà curda, fin dalla sua nascita risalente intorno al VI secolo a.C., considerata dunque una delle più antiche della storia, ha costituito e costituisce tuttora un dilemma geopolitico, sociale e territoriale di fronte al quale nessuno è mai riuscito a dare una risposta definitiva. Il popolo curdo, attraverso la costante ricerca di una propria indipendenza, ha dovuto da sempre lottare contro regimi dittatoriali oppressivi e discriminatori, che avevano come solo obiettivo quello della conquista territoriale della regione, potenzialmente strategica e ricca di risorse. Il “Grande Kurdistan”, che storicamente si estendeva tra la Turchia Sud-Orientale, attraverso il Rojava nel Nord della Siria, in gran parte del Nord dell’Iraq e del Nord-Est dell’Iran, ha costituito, soprattutto nell’ultimo secolo, il sogno illusorio del popolo curdo di racchiuderlo territorialmente entro un proprio Stato indipendente. La causa curda trovò la propria notorietà a livello internazionale soltanto con l’arrivo sulla scena turca del PKK (Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan) che, mediante la guida di Abdullah Öcalan, cercò di ostacolare le nazioni confinanti, prima fra tutte la Turchia, mirando a diffondere un’ideologia fondata sul marxismo, che promuovesse la creazione di una società comunitaria ed egualitaria, incentrata anche sul ruolo della donna.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/107732