In the context of contemporary scientifically inspired philosophy of mind (particularly in the last twenty years of the 20th century), the thesis turns its attention to the analysis of the new theory of consciousness developed and proposed by the Australian philosopher David Chalmers, in an attempt to overcome all those philosophical positions or those belonging to the field of neuroscience, which would like to "reduce" consciousness (understood as conscious experience) to the mere fulfillment of cognitive functions. The methods of cognitive science and neuroscience, explaining only the performance of functions, do not bridge the gap between cognitive functions and conscious experience. These methods do not answer the question “how is our brain able to give life to the immense universe of internal experience?” The objective of Chalmers' theory is to lay the foundations ex novo of a science of consciousness that can be considered transversal to philosophy and neuroscience, in an attempt to overcome reductionist positions on the subject. The Australian philosopher, starting from an anti-reductionist position, attempts to overcome the reductionist position to make it evolve towards an additional theory compared to existing ones, called naturalistic dualism. The criticism made by John Searle towards Chalmers' theory is also analyzed and the relationships between consciousness and Strong Artificial Intelligence are taken into consideration from the perspective of Chalmers himself. Could a machine be conscious? Could a properly programmed computer possess a mind? These are the questions that the philosopher asks himself and tries to answer.
Nell’ambito della filosofia della mente di ispirazione scientifica contemporanea ( in particolar modo nell’ultimo ventennio del XX secolo), la tesi rivolge la sua attenzione all’analisi della nuova teoria della coscienza elaborata e proposta dal filosofo australiano David Chalmers, nel tentativo di superare tutte quelle posizioni filosofiche o appartenenti al campo delle neuroscienze, che vorrebbero “ridurre” la coscienza (intesa come esperienza cosciente), al mero assolvimento di funzioni cognitive. I metodi delle scienze cognitive e delle neuroscienze, spiegando solo l’assolvimento delle funzioni, non colmano il divario esistente tra funzioni cognitive ed esperienza cosciente. Questi metodi non rispondono alla domanda “come è in grado il nostro cervello di dar vita all’immenso universo dell’esperienza interiore?” L’obiettivo della teoria di Chalmers è gettare le fondamenta ex novo di una scienza della coscienza che si può considerare trasversale a filosofia e neuroscienze, nel tentativo di superare le posizioni riduzioniste in materia. Il filosofo australiano partendo da una posizione anti-riduzionista, tenta di superare la posizione riduzionista per farla evolvere verso una teoria addizionale rispetto a quelle esistenti, denominata dualismo naturalistico. Si analizza inoltre la critica mossa da John Searle nei confronti della teoria di Chalmers e si prendono in considerazione i rapporti tra coscienza ed Intelligenza Artificiale Forte nella prospettiva di Chalmers stesso. Una macchina potrebbe essere cosciente? Un computer appropriatamente programmato potrebbe possedere una mente? Queste le domande che il filosofo australiano si pone e a cui tenta di rispondere.
DAVID CHALMERS E GLI ENIGMI DELLA COSCIENZA
FORNERO, RAFFAELLA
2022/2023
Abstract
Nell’ambito della filosofia della mente di ispirazione scientifica contemporanea ( in particolar modo nell’ultimo ventennio del XX secolo), la tesi rivolge la sua attenzione all’analisi della nuova teoria della coscienza elaborata e proposta dal filosofo australiano David Chalmers, nel tentativo di superare tutte quelle posizioni filosofiche o appartenenti al campo delle neuroscienze, che vorrebbero “ridurre” la coscienza (intesa come esperienza cosciente), al mero assolvimento di funzioni cognitive. I metodi delle scienze cognitive e delle neuroscienze, spiegando solo l’assolvimento delle funzioni, non colmano il divario esistente tra funzioni cognitive ed esperienza cosciente. Questi metodi non rispondono alla domanda “come è in grado il nostro cervello di dar vita all’immenso universo dell’esperienza interiore?” L’obiettivo della teoria di Chalmers è gettare le fondamenta ex novo di una scienza della coscienza che si può considerare trasversale a filosofia e neuroscienze, nel tentativo di superare le posizioni riduzioniste in materia. Il filosofo australiano partendo da una posizione anti-riduzionista, tenta di superare la posizione riduzionista per farla evolvere verso una teoria addizionale rispetto a quelle esistenti, denominata dualismo naturalistico. Si analizza inoltre la critica mossa da John Searle nei confronti della teoria di Chalmers e si prendono in considerazione i rapporti tra coscienza ed Intelligenza Artificiale Forte nella prospettiva di Chalmers stesso. Una macchina potrebbe essere cosciente? Un computer appropriatamente programmato potrebbe possedere una mente? Queste le domande che il filosofo australiano si pone e a cui tenta di rispondere. File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
101520_davidchalmerseglienigmidellacoscienza.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.05 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.05 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/107711